Quella di Reggio Calabria nella Federation Cup è una vittoria importantissima par il tennis azzurro. A guidare queste fantastiche ragazze c’era Corrado Barazzutti che con 4 finali di Coppa Davis, di cui una vinta nel 1976, una semifinale a Parigi nel 1977 e una agli U.S.Open nel 1978, è uno dei giocatori che ha fatto la storia del tennis italiano. Dal 2006 ricopre la carica di capitano della squadra femminile ruolo che ricopre per la Nazionale maschile già dal 2001. Gli abbiamo chiesto, in esclusiva per il ilsussidiario.net, l’importanza di questo trionfo e lo stato di salute del tennis azzurro.
Barazzutti, un commento sulla vittoria di Reggio Calabria…
E’ stato un successo per tutti, una vittoria di gruppo, in cui mi sono affidato alla professionalità e al talento di queste splendide ragazze. Il mio compito è stato quello di creare serenità, di dare equilibrio a un gruppo già affiatato.
Parla molto con loro? Com’è il suo rapporto con le atlete?
C’è un grande rapporto, un dialogo molto forte che io cerco sempre di mantenere anche con i coach delle giocatrici. E’ importante creare un clima di serenità, con cui è molto più facile poi raggiungere queste vittorie.
Qual è il segreto dei successi di Pennetta, Schiavone e di tutte le altre azzurre del tennis italiano?
Sono delle grandi atlete che hanno una notevole professionalità. Sanno gestire i loro appuntamenti con molta intelligenza e curare bene la loro carriera. E ovviamente hanno talento. Ma la loro continuità di rendimento dimostra che sono grandi donne, non solo delle grandi sportive, grandi umanamente e sotto il profilo psicologico. Il tennis è anche questione di testa, di mentalità che bisogna avere ogni volta che si va in campo. E queste ragazze hanno fino in fondo una mentalità vincente.
Flavia Pennetta è arrivata a entrare tra le prime dieci giocatrici del mondo. Francesca Schiavone ha trionfato in un torneo prestigioso come quello di Mosca. Dove possono arrivare in futuro?
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Niente è precluso per Flavia Pennetta, in futuro potrebbe arrivare a una semifinale di un torneo del Grande Slam e addirittura una vittoria. La stessa cosa potrebbe essere per Francesca Schiavone. Sono due atlete straordinarie, capaci di tutto.
I trionfi del tennis sono solo l’ultimo expolit di uno sport italiano che quest’anno parla al femminile…
Il tennis italiano fa molto bene perché ci sono giocatrici di buon livello tecnico e molto preparate su tutti i fronti. Le vittorie dello sport delle atlete azzurre dimostrano che le donne in Italia hanno raggiunto vertici importanti di professionalità.
Si può fare un confronto col tennis maschile che non vive un momento altrettanto buono?Si vive sempre dei ricordi della sua generazione tanto vincente e indimenticabile…
Cominciamo col dire che non si possono fare sempre confronti. Viviamo questo momento, godiamoci le vittorie, come quella di Reggio Calabria. E’ evidente che gli uomini siano oggi meno forti delle donne. Però sono convinto che lavorando con serietà, con la mentalità giusta e con un minimo di pazienza i risultati arriveranno anche lì.
Si dice che i tecnici italiani non siano all’altezza, Flavia Pennetta ha scelto ad esempio Barcellona come luogo per vivere e allenarsi. La Federazione sta lavorando bene?
Non sono d’accordo. Ci sono sicuramente tecnici bravi in Spagna e non ho niente da obiettare sulla scelta di Flavia Pennetta che ha scelto Barcellona come sua casa. Credo però che anche in Italia ci siano tecnici preparati e la Federazione non sta lavorando così male. Se no non si spiegherebbero gli ultimi successi in Federation Cup.
(Franco Vittadini)