Sono davvero tempi grigi quelli che sta attraversando il Milan. Con una stagione che a febbraio è già compromessa, l’unico obiettivo rimanente è conquistare la qualificazione in Champions League di diritto, arrivando almeno fra i primi tre posti. Una situazione paradossale se paragonata agli ultimi anni rossoneri dove a quest’ora il Milan lottava per vincere la coppa dalle grandi orecchie e non per conquistare una magra qualificazione. Che le cose da qualche anno a questa parte siano cambiate è ormai sotto gli occhi di tutti e si evidenziano in particolare se paragonate a quanto fatto da Moratti nelle ultime stagioni. A differenza di un Berlusconi sempre meno presente e sempre più indaffarato nelle questioni politiche dell’Italia, il patron nerazzurro ha continuato a coltivare la propria passione nel suo giocattolo preferito, investendo e finalmente vincendo per la gioia sua e dei tifosi.
L’amministratore rossonero ha comunque voluto smentire una qualsiasi cessione della società: «La società non è in vendita – spiega Galliani – il nostro presidente ha sempre una grandissima passione e noi che gestiamo il Milan tutti i giorni dobbiamo dare il massimo per raggiungere certi obiettivi». Ma le dichiarazioni appaiono semplicemente di facciata e tocca al “povero” Galliani districarsi continuamente in questioni economiche quali risparmi, cessioni, tagli, ma mai acquisti. Intanto si cerca di salvare la stagione in corso e l’ad da ora in poi attuerà una nuova strategia: «Voglio vedere personalmente giocatore per giocatore per valutare l’intensità con cui si impegna – continua il numero due di Via Turati – voglio vedere anche come vanno gli infortunati e la preparazione atletica. Insomma voglio fare il capo azienda da qui al 31 maggio».
Insomma, un Galliani, che come spesso ha già fatto recentemente, si traveste da Berlusconi per cercare di recuperare una situazione irreparabile. Ma per quanto potrà durare ancora questa storia, fino a quando i tifosi del Diavolo saranno disposti a digerire queste continue situazioni?