ESCLUSIVA MILAN – La vittoria di martedì del Milan sul campo del Marsiglia, ha ridato un po’ di vigore all’ambiente rossonero. Il Diavolo è ritornato in cattedra grazie alla “sua” Champions League, competizione in cui difficilmente commette passi falsi. Una vittoria che arrivata grazie anche ad un cambiamento tattico. Leonardo ha infatti fatto esordire Pippo Inzaghi, l’eroe della serata, ed ha lasciato in panchina Ronaldinho.
«La partita di martedì conta tantissimo in particolare per Leonardo – spiega in esclusiva a Ilsussidiario.net Emiliano Mondonico – la gara con il Marsiglia ha infatti mostrato al tecnico brasiliano come deve giocare il Milan. Durante le prime partite della stagione, comprese le amichevoli estive, i rossoneri hanno sempre mostrato delle carenze, dei problemi, vi era sempre qualcosa che non quadrava, ieri, invece, tutto è girato a meraviglia».
Ma Ronaldinho in se, secondo Mondonico, non è il vero problema dei rossoneri: «Dinho diventa un problema qualora gli si chiede di fare quello che non può – continua l’ex-tecnico – ovvero, il leader. Ronaldinho non ha le caratteristiche e le qualità per diventare il leader della squadra e finchè al giocatore gli si chiederà di trascinare la squadra lui non riuscirà mai ad essere convincente fino in fondo. È come Totti – conclude Mondonico – il capitano della Roma non è il leader dei giallorossi ma un grande valore aggiunto per i capitolini».