CALCIOMERCATO INTER – Se l’Inter ha sbancato lo Stamford Bridge di Londra ed è apparsa una squadra diversa rispetto a quella timida e spaurita che si ricordava, lo si deve in particolare al calciomercato varato da Josè Mourinho.
L’anno scorso, infatti, all’indomani della bruciante eliminazione dell’Old Trafford per opera del Manchester United, Mourinho spiegò a Moratti che per rendere competitiva la squadra e portarla ai livelli delle big d’Europa servivano nuovi innesti. «Ho chiesto un difensore diverso da quelli che ho già – le parole del tecnico di Setubal riferite alla campagna acquisti estiva – un centrocampista posizionale ma di qualità; un trequartista; un’altra punta. Poi ho perso Ibrahimovic ma ho avuto Eto’o e adesso ho un’Inter diversa, più equilibrata, più forte».
Tre innesti, a cui si è aggiunto il prezioso contributo di Pandev, arrivato durante il mercato di riparazione, che hanno cambiato il volto della squadra trasformandola da “palla a Ibra e poi vediamo”, ad un gruppo compatto e completo: difesa più alta, possesso palla e controllo del gioco a centrocampo, gioco offensivo più profondo. Il 4-3-3 dello Stamford Bridge con tre punte in campo in contemporanea più l’aggiunta di Wesley Sneijder è la disposizione tattica che Mourinho immaginava dal primo giorno in cui è sbarcato alla Pinetina. Lo schema era impossibile da attuare con gli incerti Quaresma e Mancini, ma ora tutto è diverso.