Damiano Tommasi è uno che di derby ne ha giocati parecchi. Conosce bene l’ambiente e soprattutto come la Roma sta vivendo queste ore che la separano dalla gara che vale la stagione. L’”anima candida”, così soprannominato da Carlo Zampa, ha analizzato per ilsussidiario.net la sfida di questo pomeriggio…
Oggi c’è il derby che vale una stagione. Cosa può dirci in merito a questo appuntamento?
E’ tornato ad essere un derby per la classifica e, come è stato in passato, anche questa volta dà qualcosa in più ad una sfida di per sè molto affascinante. Ci si aspettava un derby che fosse fondamentale per la classifica della Lazio e invece diventa molto più importante per i giallorossi.
La stagione della Roma è andata oltre ogni più rosea previsione. A chi bisogna attribuire i meriti?
Non ho vissuto l’ambiente da vicino in questi mesi, ma credo che un risultato del genere sia stato ottenuto perché tutti hanno messo qualcosa in più di quanto ci si aspettava. Dalla società, ai giocatori all’allenatore, penso che questa sia stata la chiave: ognuno dei protagonisti ha dato qualcosa in più.
Quale è la sua impressione per questa lotta scudetto? Chi la spunterà?
E’ difficile fare una previsione in questo momento della stagione con così pochi punti di distanza tra una squadra e l’altra e con ancora 15 punti in palio. Ovviamente faccio il tifo per una delle tre squadre ma dire chi la spunterà equivale a tirare ad indovinare piuttosto che fare una previsione.
L’Inter ha qualcosa in più delle altre?
Tutte e tre le squadre al vertice hanno qualcosa in più delle altre ma non si sa se riusciranno a far prevalere questa qualità. La Roma ha la condizione sia fisica che morale, l’Inter ha le qualità tecniche, il Milan ha le qualità mentali: è abituato alle sfide decisive.
Che partita sarà il derby? Ci faccia un pronostico da tifoso e da esperto
Da esperto bisogna giocare la tripla, da tifoso ovviamente tifo per un risultato solo.
Il derby è un classico della Capitale. Secondo lei può essere considerata la stracittadina più importante d’Italia?
Credo di no perché ogni derby ha il suo fascino. Penso anche ai derby siciliani che negli ultimi anni si ripetono in serie A o allo storico derby di Verona nella massima serie. Bisogna riflettere su cosa vuol dire “più importante” perché se guardiamo ai titoli in gioco sicuramente il derby di Milano è il più importante ma quello con le coreografie più belle, grazie anche alla struttura dello stadio, è il match di Genova mentre il derby di Torino è diventato quello della piccola contro la grande. Sicuramente il derby romano ha una vita a sè e, come ho già detto, è bello rivederlo importante per la classifica.
Il derby degli ultimi anni: festa di sport o ricettacolo di scontri e tensioni?
Per gli appassionati di calcio è una partita da vedere, da vivere, da seguire attentamente. Purtroppo invece per chi sfrutta il calcio come cassa di risonanza per i propri istinti poco sportivi, allora è un’ottima occasione per finire sulle cronache di giornale e questo determina anche la scelta dell’orario piuttosto che lo spiegamento di forze che purtroppo ci sarà.
Lei come ha vissuto i tanti derby giocati all’Olimpico? Può raccontarci un episodio o alcune impressioni che porta con sè?
Li abbiamo sempre vissuti respirando la grande attesa da parte dei tifosi. Io ho avuto la fortuna di giocare derby importanti per la nostra classifica e per quella della Lazio e forse i match più belli sono stati quelli in cui abbiamo fatto il riscaldamento prepartita sotto la curva Sud.
Oggi a centrocampo c’è il tandem De Rossi-Pizarro. Da collega, come valuta il rendimento di questi due calciatori?
Non c’è tanto da valutare. Sono due fuoriclasse del ruolo e hanno trovato una sinergia ottima, quando girano la differenza si vede.
Come vivono il derby Totti e De Rossi?
Credo con grande attesa e molte aspettative, oltre che con con grande carica, però questa volta più della Lazio è importante la classifica. Gente come loro, che ha giocato i mondiali, non ha bisogno di qualcosa di particolare per preparare una partita del genere.
Per domenica lei preferirebbe il tridente o un 4-4-2?
In questo momento sono tifoso e quindi mi rimetto alle decisioni del mister che sa meglio di chiunque altro chi deve mettere in campo. Anche perché in questo periodo Ranieri non ha sbagliato nulla. La scelte sarà in funzione della squadra che si affronterà, la Lazio, e probabilmente del risultato dell’Inter.
Come procede il suo campionato con il Sant’Anna d’Alfaedo (seconda categoria veneta n.d.r.)?
Anche noi domenica abbiamo un derby, siamo a pari punti dell’altra squadra della zona. Anche la nostra sarà estremamente importante per la classifica perché siamo entrambe in zona playout e chi vincerà uscirà da questa zona. Abbiamo anche noi le nostre aspettative per domenica.
In bocca al lupo, allora…
Grazie, grazie!
(Marco Fattorini)