Un grande campione per un grande appuntamento dello sport italiano. Gianni Bugno vincitore di un Giro e di due campionati del mondo commenta per noi la corsa in rosa che parte oggi da Amsterdam con una cronometro individuale. L’abbiamo sentito, chiedendogli il suo parere sulll’edizione 2009 – 2010 del Giro. Eccolo in questa intervista in esclusiva per ilsussidiario.net.
Come vede questo Giro. Pensa come ha già detto in precedenza in altre interviste che sia adatto ai corridori per così dire diesel, come Ivan Basso?
Sì penso che sia un Giro più adatto ai corridori cosidetti “diesiel”. Credo meno che possano vincerlo gli scalatori puri e i cronomen.
La scelta di partire dall’Olanda, il paradiso della bicicletta, comunque da un paese straniero le piace?
La rispetto. Penso tuttavia che sarebbe meglio che il Giro partisse sempre dall’Italia.
In questo Giro si faranno tappe con arrivo anche a Novi Liguire, la città di Coppi e a Cesenatico, la città di Pantani…
E’ un omaggio a due grandi corridori ed interpreti di questo sport: Certo sarebbe bello che si facesse lo stesso omaggio anche ad altri campioni del ciclismo.
Si arriverà anche all’Aquila, un tributo a tutte queste popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto…
Mi sembra molto giusto che il ciclismo vada proprio in questa città. Un modo per dare un omaggio e per ricordare tutte queste popolazioni colpite dal terremoto.
Come giudica questo tracciato?
Ci sono molte salite, forse nel finale è troppo duro.
Dove si deciderà il Giro 2010?
Nella parte conclusiva, ci sono tante salite impegnative che risulteranno decisive per l’assegnazione della vittoria finale del Giro.
E la cronometro di Verona?
E’ un modo per creare un po’ di suspense…
Non crede che ai suoi tempi con corridori come Indurain, lei e Chiappucci il Giro aveva più campioni?
Ogni epoca ha i suoi campioni. Non si possono fare paragoni.
E non si sente la mancanza di corridori come Contador e i fratelli lussemburghesi Andy e Frank Schleck ?
Hanno fatto la loro scelta. Quella di correre solo il Tour de France. Penso che il Giro può andare bene anche così.
(Franco Vittadini)