Il confronto tra Inter e Roma non finisce mai. Dopo la finale di Coppa Italia di mercoledì sera, con le varie polemiche sul calcione di Totti a Balotelli, le due società sono nuovamente ai ferri corti. Quest’oggi il tecnico giallorosso Ranieri aveva etichettato Mourinho come “un buon allenatore e non come il fenomeno dipinto da voi giornalisti”. Non solo, perchè Ranieri aveva anche rincarato la dose: “Quelle di Mourinho sono bombe ad orologeria. Io dico solo che è troppo facile sentirsi gruppo dando l’impressione di essere attaccati da tutto e da tutti”, riferendosi ai modi di gestire il gruppo da parte del portoghese.
Non si è fatta attendere la replica del portoghese attraverso un comunicato sul sito ufficiale: “Premesso che la Roma mercoledì sera avrebbe dovuto terminare la partita in sei, visto e considerato che Mexes, Totti, Perrotta, Taddei e Burdisso hanno fatto il necessario per meritare le sanzioni che non gli avrebbero permesso di restare più tempo in campo, oggi si è parlato di come si motivano i giocatori. Lo si fa tutti i giorni con il lavoro del gruppo, allenamento dopo allenamento. Non si fa certo facendo vedere un film alla squadra prima di una finale di coppa. I giocatori sono professionisti seri, non vanno trattati come bambini. Noi abbiamo preferito lavorare sul campo e abbiamo studiato a fondo la Roma e i suoi punti deboli. Se prima di una partita metto la squadra a guardare “Il Gladiatore”, i miei giocatori si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato”.
Nel finale Mourinho ha rivelato un retroscena del 2004 al Chelsea, lanciando una frecciata al "collega" giallorosso: "Non ho mai detto di essere un fenomeno pero’ non è certo colpa mia se, nel 2004, dopo essere arrivato al Chelsea e aver chiesto perchè stavano cambiando Ranieri, mi hanno risposto che volevano vincere e con lui non sarebbe mai capitato. Di questo io non proprie ho colpe".