MILAN – Suonano già i campanelli d’allarme in casa Milan. Il club rossonero, partito con grande entusiasmo dopo gli acquisti di Ibrahimovic e Robinho e dopo la grande prova in casa contro il Lecce, ha racimolato soltanto 4 punti in tre giornate e soprattutto ha continuato a faticare mostrando un gioco lento, macchinoso e prevedibile. Soltanto un doppio lampo di Ibrahimovic ha evitato la figuraccia in casa contro l’Auxerre mentre contro il Catania è arrivato soltanto il pareggio.
E Massimiliano Allegri è già sotto accusa: «Soltanto 4 punti dopo aver affrontato Lecce, Cesena e Catania – scrive Andrea Longoni di Qsvs.it – stesso bottino di una Juve tanto criticata: sotto accusa è finito inevitabilmente lui: Massimiliano Allegri. Il tecnico ad oggi non è riuscito a dare al Milan una vera identità di gioco: la squadra per sua stessa ammissione commette sempre gli stessi errori ma i rimedi non si vedono, i tentativi neanche». Longoni accusa il sistema di gioco troppo offensivo del club di via Turati: «In campo scende sempre una formazione iper-offensiva, ma a trarne vantaggio sono puntualmente gli attaccanti avversari con i contropiede subiti diventati ormai una costante. La difesa è sempre in balia delle scorribande nemiche perché i vari Dinho-Ibra e via dicendo non aiutano la squadra. E’ vero che la filosofia societaria è finalizzata allo spettacolo ma così i punti persi per strada iniziano ad essere tanti, troppi».
«Per Allegri è arrivato il momento di chiarirsi le idee – conclude Longoni nella sua disamina – e se necessario, fare scelte impopolari nello spogliatoio dei senatori. Il tempo stringe e qualcuno potrebbe spazientirsi, per informazioni chiedere a Leonardo».