Una vittoria fa sempre morale. Non c’è dubbio. Resta, però, il fatto che la Juventus è ancora un cantiere. Ci sono, comunque, buoni margini per crescere. La fase difensiva deve essere migliorata, ma su questo punto bisogna confidare nell’esperienza di Del Neri. Il mister di Aquileia paventa ottimismo e, quindi, bisogna credergli. E’ auspicabile l’ingresso di Legrottaglie in mezzo alla difesa, anche perché Bonucci si è fin qui dimostrato un po’ troppo sicuro dei suoi mezzi, correndo anche molti rischi. A centrocampo accanto a Felipe Melo servono le geometrie di Alberto Aquilani, che alla sua prima da titolare ha giocato molti palloni utili.
La condizione arriverà. Aquilani sarà anche da stimolo per Marchisio, il suo alter ego in quella posizione. Spicca per qualità il talento biondo Krasic, l’uomo in più di questa Juve, perché con i suoi movimenti e con i suoi tagli riesce spesso e volentieri a sbloccare la fase offensiva della manovra.
L’acquisto è stato senza dubbio azzeccato e rappresenta un ottimo investimento. Certo alle sue spalle è necessario un difensore – come Rinaudo o in futuro il buon Grygera – che resti bloccato. In attacco sembra indispensabile la presenza di una punta di peso in grado di far salire la squadra. Sì, Amauri non convince fino in fondo, ma non ci sono alternative. Da segnalare la prima vera bocciatura per Fabio Quagliarella, che, pur non potendo essere utilizzato in Europa League, non è stato impiegato in campionato contro il Cagliari. Alla faccia del turnover.
(Luciano Zanardini)