Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un lettore Antonio Punzo sulla vicenda Cassano Sampdoria
Caro Direttore, adesso che la vicenda Cassano si è conclusa positivamente con il passaggio del giocatore al Milan, di fronte all’ennesima esternazione incomprensibile di Garrone per l’arrivo di un giovane, Macheda, con all’attivo solo 2 partite in premier league – gratis o quasi, con la formula del semplice prestito – viene da chiedersi se quei giornalisti che hanno scritto innumerevoli articoli sulla dignità di Garrone pensavano veramente che i lettori fossero una massa di persone con “l’anello al naso”. Scusi, ora mi chiedo, ma chi non capisce che in tutta questa vicenda la dignità non c’entra proprio un bel nulla e l’unico vero movente del presidente è il risparmio (per un genovese doc non è poco..) di 15 milioni di euro per le casse della Samp (1 milione di euro dalla rescissione del contratto, oltre ai soldi risparmiati dal mancato pagamento degli stipendi di novembre e dicembre)? C’è poi da aggiungere che nessuno ha avuto il coraggio di affermare che il fatto di impedire a un giocatore di allenarsi per due mesi (come purtroppo era già accaduto a Pandev e Ledesma, e ora sta avvenendo a Marchetti) è gravissimo: significa depauperarne le potenzialità atletiche di uno sportivo, significa fare mobbing non giustificato e giustificabile da alcuna “buona” ragione giudiziaria, se non tipica di un diritto da età della pietra.
Certo, Cassano non è nè meglio nè peggio di tanti altri calciatori solo più ipocriti. Garrone, però, appartiene alla genia di quei padroni del calcio italiano (come i vari Celiino, Zamparini, Lotito, De Laurentis) che, avendo i soldi, possono permettersi il bello e il cattivo tempo. Lo dimostrano i litigi con Marotta e Del Neri, ancor prima l’acquisto di Pozzi per 5 milioni in comproprietà e poi la svendita dello stesso Pozzi per far posto al "prestito" di Macheda, il licenziamento di Gasparin e la riduzione di una società di calcio di serie A a un possesso privato. Per non parlare delle continue esternazioni sulla moralità del calcio e gli insulti a Cassano… Chissà se qualche giornalista libero, almeno ora, avrà il coraggio di dirlo.
(Antonio Punzo)