Nemmeno il tempo di gioire o leccarsi le ferite: incalza il campionato in un decimo turno che culminerà col derby d’Italia di domani sera, che vedrà lo scontro tra Inter e Juventus nell’inedita veste di simil testa-coda. L’ancora imbattuta Signora farà visita ad un Biscione reduce dall’ennesimo mezzo passo falso in quel di Bergamo. Come ha ricordato Conte, mai fidarsi di un cuore ferito: partite come questa non si prestano all’azzardo di un pronostico. I dati suggeriscono Juve (secondo attacco, terza difesa contro la terzultima interista) ma proprio per questo conviene andarci cauti: quale occasione migliore per l’Inter per riconquistare il Meazza e rilanciarsi in classifica?
Nel vassoio di Sabato, che cela le portate più succulente, il calendario ha infilato un’intrigante Catania-Napoli e l’altra grande sfida Roma-Milan. La banda Mazzarri, tornata al successo con le due pizze rifilate all’Udinese, farà visita ad un Catania in gran forma. In striscia positiva da cinque giornate, gli etnei risultano ancora imbattuti al Massimino, dove quest’anno son già scivolate Juve ed Inter.
La partita presenta molteplici motivi d’interesse tecnico: entrambe le squadre praticano un calcio molto dispendioso puntando sui rispettivi tridenti in sede di realizzazione. Vedremo se Mazzarri riuscirà a guadare lo stretto pur sul pericolante ponte levatoio del turnover. D’altra parte, l’altro anticipo delle 18 rappresenta un importante scoglio per il Milan, rilanciatosi negli ultimi tre turni (9 punti ed 11 gol fatti) dopo il crollo di Torino. I rossoneri proveranno a violare la tana della Lupa ferita: reduce dall’ingiusta sconfitta di Marassi la Roma tiene aperto il cantiere del bel gioco provando a tirar su le fondamenta della concretezza, prerogativa ancora latitante nel progetto di Luis Enrique. In ogni caso, si tratta di un match ad alto rischio di spettacolo, considerando anche il buon momento offensivo rossonero. Nelle partite della domenica, incroci pericolosi nelle zone calde.
Se la classifica stenta ancora a rivelarsi, le sfide del pomeriggio mettono in palio preziosi punti salvezza. L’antipasto delle 12.30 opporrà il Siena al Chievo: Sannino vorrà dare continuità alle recenti prestazioni, mentre Di Carlo cercherà di interrompere il recente trand negativo (ultima vittoria oltre un mese fa col Genoa). Alle 15 il Bologna, rinvigorito dall’antibiotico Pioli (due vittorie in tre partite), ospiterà un Atalanta che la penalizzazione tiene confinata nella seconda metà di classifica, nonostante la partenza sprint.
Nerazzurri favoriti ma attenzione: Di Vaio prima o poi si sblocca. Al Via del Mare il Novara di Tesser farà visita ad un Lecce ancora frastornato dall’uragano Boateng, i cui postumi hanno condizionato anche la successiva sfida col Palermo. I piemontesi invece cercano un successo che manca dalla notte dei miracoli con l’Inter (22 Settembre): l’onda lunga dell’impresa nasconde un seguito accidentato (due punti nelle ultime cinque gare). A Parma arriva invece un Cesena già arrivato al bivio: la disputa del Tardini deciderà probabilmente le sorti di Giampaolo. Di contro Colomba ha l’urgenza di registrare la difesa colabrodo (la peggiore con 17 reti subite). Completano il quadro partite che potranno darci chiarezza sul destino delle squadre coinvolte.
A cominciare da Fiorentina-Genoa: formazioni ambiziose in momenti di forma diametralmente opposti. I viola per rinsaldare la traballante panca di Mihajlovic e rilanciarsi in zona Europa League, il Grifo per la propria identità: l’aspirante grande di Torino o l’astuta provinciale che ha spiegato il cinismo alla Roma? L’Udinese cerca il rilancio dopo la prima sconfitta ad opera del Napoli: parte favorita contro l’indecifrabile Palermo, alterno nelle prestazioni (specie in trasferta dove non ha mai vinto) ma sorprendente nei punti (13). Infine il posticipo, che per la seconda volta consecutiva vedrà impegnata la Lazio, di scena al Sant’Elia. Partita sicuramente interessante contro un Cagliari che non subisce gol su azione da quasi 500 minuti.
Catania: 11 punti, 2V, 5P, 1S, 10GF, 11GS
Napoli: 14 punti, 4V, 2P, 2S, 12GF, 5GS
Arbitro: Celi di Campobasso (Tonolini – Di Fiore; Valeri).
Roma: 8 punti, 3V, 2P, 3S, 9GF, 8GS
Milan: 14 punti, 4V, 2P, 2S, 16GF, 12 GS
Arbitro: Damato di Barletta (Maggiani – Di Liberatore; Banti)
Inter: 8 punti, 2V, 2P, 4S, 10GF, 14GS
Juventus: 16 punti, 4V, 4P, 13GF, 6GS
Arbitro: Rizzoli di Bologna (Niccolai – Copelli; Orsato)
Siena: 10 punti, 2V, 4P, 2S, 7GF, 5GS
Chievo Vr: 9 punti, 2V, 3P, 3S, 6GF, 7GS
Arbitro: Brighi di Cesena (Romagnoli – Nicoletti; Russo)
Bologna: 7 punti, 2V, 1P, 5S, 5GF, 12GS
Atalanta: 9 punti, 4V, 3P, 1S, 11GF, 9GS
Arbitro: Bergonzi di Genova (Iannello – Bianchi; quarto uomo Rocchi)
Fiorentina: 9 punti, 2V, 3P, 3S, 9GF, 8GS
Genoa: 12 punti, 3V, 3P, 2S, 13GF, 11GS
Arbitro: Peruzzo (Giallatini – Galloni; Tagliavento)
Lecce: 4 punti, 1V, 1P, 6S, 6GF, 15 GS
Novara: 6 punti, 1V, 3P, 4S, 11GF, 16 GS
Arbitro: Romeo di Verona (Rubino – Giachero; Doveri)
Parma: 9 punti, 3V, 5S, 10GF, 17GS
Cesena: 3 punti, 3P, 5S, 3GF, 10GS
Arbitro: Guida di Torre Annunziata (Carrer – Alessandroni; De Marco)
Udinese: 15 punti, 4V, 3P, 1S, 10GF, 3GS
Palermo: 13 punti, 4V, 1P, 3S, 11GF, 10GS
Arbitro: Giannoccaro di Lecce (Barbirati – De Pinto; Gervasoni).
Cagliari: 13 punti, 3V, 4P, 1S, 9GF, 6GS
Lazio: 15 punti, 4V, 3P, 1S, 12GF, 8GS
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo (Padovan – Passeri; Gava)