Marco Di Vaio, al termine della cerimonia di consegna del premio “Il Nettuno d’oro”, trova il tempo per parlare con i cronisti della situazione del Bologna, giunto al terzo ko consecutivo, e che rischia di precipitare nella bagarre della lotta salvezza.
L’occasione è particolare: il premio che il capitano rossoblu ha tra le mani (consegnatogli “per il suo impegno con il quale ha saputo interpretare la migliore e più alta espressione dei valori sportivi guidando la squadra con responsabilità, correttezza ed equilibrio”) non distoglieml’attenzione del 34enne attaccante bolognese dalle difficoltà che la squadra sta attraversando in queste ultime fasi del campionato.
“Dopo le sconfitte di Brescia e Napoli volevamo una reazione, invece col Chievo abbiamo subìto un’umiliazione” esordisce Di Vaio ai microfini, ribadendo poi come i quaranta punti dei felsinei in classifica non vogliano ancora dire matematica salvezza: “Dobbiamo ricollegare la testa: ultimamente siamo stati troppo distratti da voci esterne. Sabato col Cesena dovremo dare il massimo per vincere e metterci definitivamente in salvo, perchè ancora non lo siamo”.
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Un Di Vaio che si mostra anche un pò preoccupato, quando ammette che “non posso escludere che rischiamo di ripetere il finale negativo dello scorso anno, perchè come ci si abitua a vincere ci si abitua anche a perdere”.
Ma il capitano ha la ricetta per uscire da questa situazione: “dobbiamo pensare solo a giocare al calcio fino al 22 maggio. Senza alibi e senza altri pensieri”.