La finale di Europa League tra Porto e Braga se la aggiudicano meritatamente gli uomini di Villas Boas, protagonisti di una gara magari non spettacolare, ma sicuramente viva e sentita. Il derby portoghese è infatti bloccato e vede affrontarsi due squadre contratte e ingabbiate tatticamente da moduli speculari e gabbie sui rispettivi uomini di chiave. Sin dai primi minuti è però subito chiaro il copione della gara, con il Porto costretto a mantenere il pallino del gioco ed il Braga trincerato dietro la linea del pallone pronto a sfruttare le ripartenze. Ne esce una partita a scacchi in cui i pochi brividi da una parte e dall’altra sono prontamente seguiti da mosse e contromosse degli strateghi della panchina Villas Boas e Paciencia. La prima occasione è a sorpresa del Braga che con un intelligente inserimento di Custodio sfiora il vantaggio; risponde pochi minuti dopo uno scatenato Hulk che, partito da destra, semina tre uomini e una volta entrato in area sfiora l’incrocio con un sinistro fulmineo. Passato lo spavento gli uomini di Paciencia assumono un atteggiamento ancora più prudente che pare reggere con efficacia; questo sino al minuto di gioco numero 45, quando Rodriguez commette una leggerezza in fase d’impostazione e regala campo a Guarin, l’esterno del Porto è un treno inarrestabile e dopo una ficcante discesa sulla destra pennella il cross perfetto per Falcao che, dal centro dell’area, si conferma bomber implacabile e di testa timbra per la diciassettesima volta in questa Europa League il cartellino. Si tratta dell’ultimo battito di un primo tempo chiuso con la netta sensazione che i giochi siano ormai fatti. Al rientro dagli spogliatoi Paciencia presenta due novità con gli ingressi di Kaka e Mossorò al posto dei deludenti Rodriguez e Hugo Viana. Il Braga sembra subito giovarsi dei cambi perché quando la ripresa è iniziata da neanche due minuti, lo stesso Mossorò sradica un pallone pericolosissimo dai piedi di Rolando e si invola verso la porta di Helton, arrivato a tu per tu con il portiere dei dragoni però il fantasista portoghese si vede respingere la conclusione con il piede facendo così disperare la Dublin Arena, per l’occasione schierata prevalentemente con i biancorossi. L’inerzia della gara è però ormai cambiata ed il Porto non riesce più a mantenere il predominio territoriale del primo tempo, capito questo i dragoni decidono così di arretrare e limitarsi nella chiusura degli spazi. L’effetto è da subito soddisfacente perché la manovra del Braga si dimostra farraginosa e improvvisata di fronte alla difesa schierata degli uomini di Boas. La partita scorre così via sui sempre più estemporanei tentativi della Paciencia’s Band; tentativi però infruttuosi che si sciolgono come neve al sole al triplice fischio finale di Velasco Carballo che regala l’Europa League al Porto dei record. Il Porto di Villas Boas, il secondo di Mourinho che qualcuno in terra lusitana ha già iniziato a chiamare Special One.
Il Tabellino
Porto – Braga 1-0
(4-3-3) Hélton; Sapunaru, Rolando, Otamendi, Álvaro Pereira; Guarín (73′ Belluschi), Fernando, J. Moutinho; Hulk, Falcao, Varela (79′ Rodríguez) (a disp. Beto, Maicon, Walter, Souza, Ruben Michel). All. Vilas-Boas
(4-3-3) Artur; Miguel García, Paulao, Alberto Rodríguez (46′ Kaká), Sílvio; Custodio, Hugo Viana (46′ Mossoró), Vandinho; Alan, Lima (66′ Meyong), Paulo César (a disp. Cristiano, Barbos, Elderson, Salino). All. Domingos
Marcatori: 44’pt Falcao.
Arbitro: Velasco Carballo – Spagna (ass. di linea Fernández e Guadamuro; quarto ufficiale Borbolán; ass. di porta Gómez e Pérez)
Ammoniti: Hugo Viana, Sílvio, Miguel García, Paulao (B), Sapunaru, Hélton (P
Espulsi: //