Tommaso Ghirardi, presidente del Parma e consigliere della Lega Calcio di Serie A, intervistato oggi da “La politica nel Pallone” su “Gr Parlamento” non si è detto certo fiducioso sull’esito dell’assemblea prevista per domani e sulle decisioni da prendere inerenti al futuro della Lega.
Il caos aveva avuto inizio qualche giorno fa e il motivo della discordia è la discussione su come suddividere 200 milioni di euro che dovrebbero essere ripartiti tra le società in base ai “bacini d’utenza” di quest’ultime.
“Non sono ottimista sull’assemblea di domani, se si resterà sulle proprie posizioni non so cosa si potrà fare. Anche Beretta si trova a disagio. Le grandi hanno anche delle ragioni e sono logiche per restare al passo con i grandi club europei, ma questo non e’ responsabilità degli altri 15 club che fanno fatica a chiudere bilanci con perdite decenti. Non si può pensare che le 15 piccole possano mantenere le 5 grandi” dice Ghirardi.
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Prosegue Ghirardi: “Se non ci fossero le altre 15 non so con chi potrebbero giocare. Non possiamo essere oggetti sacrificali. Abbiamo proposto e deliberato di dare mandato a tre società di fare un sondaggio per stabilire i bacini di utenza. Ora i legali stanno valutando il da farsi. Bisogna far tornare a dare la parola ai presidenti e non agli avvocati. L’assemblea è sovrana, poi non è detto che ad esempio il Parma prenda di più, ma almeno me ne farò una regione”.