Milan-Napoli incrociano i guantoni in questa ventiduesima giornata di Serie A e rimandano in scena alla Scala del Calcio un duello che spesso – quando calcio significava Van Basten e Maradona – voleva dire scudetto. Anche oggi Milan-Napoli è un crocevia fondamentale, ma se parliamo di ipotesi (o sogno) scudetto, allora parliamo di Milan. I rossoneri infatti a quota quarantatré punti sono secondi in campionato e battendo il Napoli non perderebbero ulteriore contatto con la vetta, cosa che potrebbe rivelarsi davvero fatale se l’undici guidato da Conte “decidesse” di non sbagliare più un colpo. Allo stesso modo vincere e accaparrarsi il tre punti sarebbe fondamentale anche per il Napoli che – se non in crisi, perché a Mazzarri la parola non piace – è in netta difficoltà a far punti in un campionato che potrebbe non concedere il bis della sorpresa di un posto in Champions League (con tutto quello che ne consegue) anche per il fatto che da questa stagione – e in avanti ancora per qualche campionato – non basterà più arrivare quarti. Allora se si deve ingranare di nuovo contro la malasorte e i torti arbitrali (che hanno fatto pure produrre un dossier alla dirigenza del Napoli) tanto vale farlo con i vecchi rivali del Milan, rivali di un passato di gloria che Cavani, Hamsik, Lavezzi e il mago Mazzarri stanno tentando di far rivivere all’ombra del Vesuvio. Se Milan-Napoli finisse con un pareggio, naturalmente, per entrambi sarebbe come una sconfitta, sperando che almeno con uno spettacolo degno delle attese gli spettatori allo stadio e davanti alla pay-tv siano soddisfatti.
Il Milan si prepara ad accogliere il Napoli con una grandissima voglia di vincere e convincere nonostante i gufi, gli infortuni e gli errori che fino ad oggi hanno frenato la favorita per la conquista dello scudetto. Ad Allegri – si vede – comincia a pesare la responsabilità di scelte importanti che si sono accumulate e sedimentate sulle spalle dell’allenatore come la neve che sta pian piano scendendo su Milano. Eppure così è: il Milan deve vincere, e vincere gli scontri diretti che Febbraio – mese nero di Ibrahimovic dicono le statistiche – porta con sè. A cominciare proprio dal Napoli di Mazzarri. Nelle ultime cinque gare il Milan ha conquistato solo nove punti, e va da sè che non può essere sufficiente nella folle corsa a due verso il tricolore. Due brutte sconfitte e tre vittorie per un’altalena che deve finire ed andare solo all’insù per i rossoneri. In casa potrebbe essere più agevole, staremo a vedere, ma almeno a guardare i numeri pare possa esser così. Ventitré punti su quarantatré conquistati a San Siro, sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta ma soprattutto una differenza reti mostruosa: ventiquattro gol fatti e solo cinque subiti. Uno strapotere (con le piccole) che deve diventare altrettanto con le grandi. E il Napoli è una di queste. Per Allegri soliti problemi di formazione. Per infortunio non ci saranno Gattuso, Cassano, Yepes, Flamini, Boateng, Aquilani, Pato, Strasser, Merkel e Nesta. Nessuno sqaulificato ma occhio ai diffidati (molti saranno in campo): Antonini, Aquilani, Bonera, Mesbah e Van Bommel. Per il Milan, insomma, le difficoltà cominciano ben prima della sfida.
Il Napoli di Mazzarri si prepara ad affrontare il Milan di Allegri sull’onda delle polemiche arbitrali per presunti torti subiti dalla società partenopea. Atmosfera pepata insomma, se ce ne fosse bisogno per una partita già di per sé adrenalinica come è giusto che sia Milan-Napoli. In trasferta il Napoli ha collezionato solo tredici dei suoi trenta punti, vincendo tre partite, pareggiandone quattro e perdendone tre. La differenza reti non è affatto esaltante: quindici gol fatti e undici subiti, score da risistemare. Farlo oggi sarebbe un bel colpo. Per Mazzarri non ci sono problemi di formazione, forse solo un po’ di pretattica. Inler sì, Inler no, insomma il rebus è solo a centrocampo. Quanto a giocarsi la carta Pandev (sarebbe una specie di derby per lui) pare che il tecnico del Napoli non sia intenzionato (almeno all’inizio) mentre in difesa si punta tutto su Aronica, l’uomo dell’allenatore. Se tradisce pure lui… Attenzione comunque ai cartellini, perchè qui in palio i punti sono sempre tre, mentre la Napoli ne servono molti di più. E perdere uno tra Aronica, Cannavaro, Inler, Hamsik e Dzemaili potrebbe essere davvero dannoso. Che vinca il migliore: Milan-Napoli sta per cominciare…
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