A Lviv, nello stadio ucraino più piccolo di Euro 2012, fanno il loro esordio Gemania e Portogallo; una sfida dalle grandi attese per i protagonisti delle due formazioni: dai madridisti Ronaldo e Ozil, a Schweinsteiger e Nani. E’ una Germania che si presenta come una delle favorite del torneo, quella che si appresta a fare il suo esordio contro il Portogallo. Low conferma il 4-2-3-1 che prevede Lahm impiegato sulla sinistra con Boateng chiamato ad agire da terzino destro. La difesa davanti a Neuer sarà completata da Mertesacker e Badstuber. A centrocampo Schweinsteiger è stato dichiarato abile ed arruolato, al suo fianco ci sarà Khedira. Dietro l’unica punta Gomez, spazio al trio delle meraviglie formato da Muller, Ozil e Podolski. Paulo Bento deve rinunciare a Miguel, al suo posto c’è Joao Pereira nel ruolo di terzino destro. La difesa è completata da Pepe, Alves e Coentrao. Al genoano Veloso sono affidate le chiavi del centrocampo, ai suoi fianchi agiranno Miereles e Moutinho. In avanti Postiga insieme agli intoccabili Nani e Cristiano Ronaldo.
La Germania parte subito forte e va persino vicino al gol lampo con il testone di Gomez che, imboccato dal cross di Boateng, impegna Rui Patricio, lesto a deviare. Dopo questa scarica di adrenalina la partita si assesta su livelli più da fine campionato che da inizio europei. Le squadre si temono a vicenda e di occasioni se ne vedono poche. La Germania è comunque la compagine che detta le regole: come da sua tradizione produce molto, cerca sempre un gioco corale che parte dall’impostazione difensiva per ampliarsi verso le corsie laterali dove oltre ai due esterni (Podolski a sinistra e Mueller a destra) coopera sempre Ozil, vero protagonista di questo primo tempo. La tecnica e la rapidità del giovane tedesco importato dalla Turchia consente ai crucchi di portarsi in zona gol con Gomez e Podolski in un paio di occasioni ma quello che manca ai ragazzi di Low è la precisione sotto porta. Dall’altro lato i lusitani, sotto gli occhi del loro connazionale Mourinho, impostano una gara diligente riuscendo a tenere la squadra compatta. Da 10 e lode la prestazione di tutta la retroguardia del tecnico Paulo Bento: Alves, Pepe, Coentrao e Pereira si sono sopratutto notato in tempestive chiusure e ottimi contrasti. Ciò che dovrà aggiustare il commissario tecnico del Portogallo è invece la fase offensiva dove i tre attaccanti non riescono a sopportare un gioco fatto per lo più di lanci lunghi, preda troppo spesso dei fisici difensori tedeschi. Clamorosamente il primo tempo si chiude come si era aperto, stavolta però con una occasionissima per il Portogallo che, allo scadere, sugli sviluppi di un corner libera Pepe al tiro ma sfortunatamente la sfera impatta sulla parte bassa della traversa: sicuramente gol non è ma i tedeschi devono stare attenti soprattutto su calcio piazzato, il Portogallo è squadra sorniona ma se vuole letale.
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