Finisce 0-0 una partita scialba tra Catania e Sassuolo. Un punto che non serve a nessuna delle due squadre, in realtà un’occasione sciupata da Gigi De Canio all’esordio sulla panchina degli etnei, perchè in una partita tecnicamente abbordabile come questa avrebbe decisamente potuto fare meglio. Per il Sassuolo, per come si è messa la gara, il punto ci può stare, ma il salto di qualità è atteso a breve oppure saranno dolori. VOTO PARTITA 6 Si è visto decisamente di peggio, e alla fine qualche occasione da gol c’è stata. Evidente come le due squadre abbiano giocato con tanta paura e il freno a mano tirato, e come il Sassuolo abbia soprattutto pensato a difendere il risultato. Ne viene fuori un pareggio, che forse va stretto ai padroni di casa ma tutto sommato ci sta. VOTO CATANIA 5,5 Solitamente i cambi in panchina portano a reazioni nervose, e anche il Catania non ne è stato esente. Purtroppo è mancata la lucidità per centrare l’obiettivo grosso, ma Gigi De Canio ci sta lavorando. VOTO SASSUOLO 5,5 Di Francesco continua nel suo lavoro, e ogni giornata aggiunge un pezzetto di quella squadra che aveva dominato in Serie B. Qui le cose sono difficili: bisogna migliorare soprattutto fuori casa e alzare il baricentro in certe situazioni. Punto da non disprezzare ma non troppo utile. VOTO ARBITRO () 6 non ci sono particolari occasioni da moviola, dirige bene senza rendersi troppo protagonista e la partita scorre.
Non vede mai la palla e questo è sintomo di buona difesa e scarso attacco altrui. Quando sembra beffato ci pensa Zaza a concedergli la grazia.
Ha già operato in questo ruolo, comunque non suo. Ci mette spirito di sacrificio, ma di fronte a un Longhi da fotocopia sbiadita poteva e doveva fare di più.
Buttato nella mischia per necessità, si trova di fronte Floro Flores e Berardi, non Ronaldo e Messi ma due clienti scomodi. Li ferma entrambi.
Non sembra tutto d’un pezzo, ma di riffa o di raffa tiene lontani gli avversari quanto basta per fare una partita sufficiente.
Cresce di partita in partita, bene faceva Maran a schierarlo e bene fa De Canio a riproporlo. Gioca una partita di volontà e sudore, con ottimi cross dentro l’area di rigore.
Per una volta non sfigura, anche se certamente per dare ritmo a questa squadra serve ben altro. Sembra comunque sulla buona strada per crescere. (70′ GUARENTE sv)
Ormai veterano di questa squadra, tiene alto il morale della truppa facendo vedere che non molla mai, così che gli altri possano seguire l’esempio. Ci riesce parzialmente. (78′ LETO sv)
Studia da Lodi, nel senso che sta imparando a fare il regista arretrato per dare una mano a Tachtsidis. Sempre più autoritario, mezzo voto in meno perchè quel colpo di testa doveva meritare altra sorte.
Il suo problema è il calo di condizione: per almeno un tempo regge che è un piacere e domina la partita, poi viene inspiegabilmente sostituito.
( Non ci si spiega perchè De Canio lo mandi in campo per quello che era forse il migliore dei suoi. Lui, del resto, non ci mette granchè per far ricredere il pubblico. Anzi)
Tanto fumo, cerca di fare le veci di Barrientos ma non essendo il Pitu la cosa non gli riesce. Evanescente, e anche di più.
Lui pure risente dell’assenza di qualcuno che gli metta i palloni davanti alla porta. Solito lavoro oscuro a gomitare con tutto e tutti, ma poi la porta non la punta mai.
All. DE CANIO 5,5 Ha appena preso in mano una squadra in palese difficoltà: aspettiamo per giudicare, un minimo di reazione si è vista ma lui per primo deve imparare a conoscere i mezzi della rosa e le sue sfaccettature. Sarà un lavoro duro e lungo.
Due parate che blindano il punto: conferma che forse avrebbe meritato altri palcoscenici. A 32 anni ne ha ancora la possibilità.
Va in affanno solo contro Keko, per il resto un mastino che domina contro chiunque gli si pari di fronte.
Idem come sopra, fa valere il suo tasso di esperienza e la conoscenza degli schemi difensivi per giocare una partita di ottima qualità, pur tenendo conto dell’avversario.
Anche lui prometteva una partita accorta, bloccata purtroppo dall’infortunio.
( Doveva riposare, invece giocoforza si ritrova in campo. Non sfigura)
Dipende da come la si guarda. Se contasse l’impegno giocherebbe in una big europea, purtroppo il calcio è fatto di altro e lui sbaglia le cose più elementari, dalle scelte tattiche agli stop.
Preso in mezzo da Almiron e Plasil rischia di vivere una brutta domenica, ma tutto sommato esce con una partita sufficiente.
Lui pure: quasi timoroso di mettersi in mostra, regge bene anche se Di Francesco gli chiedeva qualcosina di meglio a livello qualitativo.
Festeggia la centesima in serie A giocando con attenzione e carattere dal primo all’ultimo minuto.
Keko gli fa venire il mal di testa, così come i centrocampisti che a turno si buttano dalla sua parte avendo capito che lì si può banchettare.
Ha voglia e si vede, ma i palloni che vede sono pochi e va in calo di fiducia, risultando poco più che un fantasma.
( Ancora dalla panchina, ha la palla buona per far ricredere Di Francesco ma sbaglia incredibilmente a porta vuota dopo aver fatto tutto bene. Problema di fiducia? Purtroppo non ha il tempo per rifarsi)
Peperino vivacissimo che, a distanza della carta d’identità verde, sa cosa vuole fare e riesce a farlo. Personalità da vendere, purtroppo oggi troppo solo.
( Entra per creare, finisce a distruggere. Quello almeno lo fa bene, ma ci si aspettava altro).
All. DI FRANCESCO 6 Il suo Sassuolo cresce e si vede: arrivano anche i punti esterni a dimostrarlo. Divide il voto con la proprietà che lo ha tenuto al suo posto: giusto così, magari non salverà la squadra ma deve avere l’occasione di dare tutto.
Andujar; Izco, Gyomber, Rolin, Biraghi; Plasil, Almiron (77’ Leto), Tachtsidis (69’ Guarente); Castro, Bergessio, Keko (54’ Maxi Lopez). All. De Canio.
Pegolo; Antei, Bianco, Marzorati (40’ Acerbi); Schelotto, Missiroli, Magnanelli, Kurtic, Longhi; Berardi (60’ Laribi), Floro Flores (75’ Zaza). All. Di Francesco.
Arbitro: Dino Tommasi
Ammoniti: 50’ Magnanelli (S), 78’ Laribi (S), 80’ Berghessio (C)