Tutte insieme contro la Russia. Il primo weekend di novembre è quello che l’Italia della Fed Cup ha segnato in rosso sul calendario, da tempo: si gioca la finale, sulla terra di Cagliari, per cercare il quarto titolo nella manifestazione. Per la Russia sarà corsa al quinto: Nel 2007 ebbero loro la meglio: a Mosca, fu 4-0 secco. Oggi le favorite siamo noi: forse non lo saremmo a ranghi completi, ma le nostre avversarie sono decimate. Un po’ si sapeva (Maria Sharapova snobba la Fed Cup da almeno cinque anni), un po’ è stata una sorpresa, con tante giocatrici infortunate (Svetlana Kuznetsova, sulla quale però in Russia si pone l’interrogativo sulla veridicità dello stop) e altre che hanno scelto altre opportunità (Elena Vesnina, Maria Kirilenko e Anastasia Pavlyuchenkova che giocano il Master B a Sofia, e la sua compagna di doppia Ekaterina Makarova che ha giocato ai Championships di Istanbul). Così, il compito per noi si presenta sulla carta facile: la migliore avversaria risponde al nome di Alisa Kleybanova, ex Top 20 ma oggi fuori dalle 100 e reduce da 18 mesi di stop per curarsi dal linfoma di Hodgkin. Corrado Barazzutti lascia a casa Francesca Schiavone, che ha rifiutato la convocazione: è il momento di Karin Knapp, l’altoatesina che arriva da un 2013 giocato ad alti livelli e carica dunque come una molla. Sulla carta si va per una vittoria facile, ma tutte le partite iniziano da 0-0 e nella storia del tennis si sono visti ribaltoni anche ben più clamorosi di quello che si verificherebbe a Cagliari qualora vincesse la Russia. Per parlare di questo appuntamento così importante per il nostro tennis al femminile abbiamo contattato l’ex giocatrice Silvia Farina. Eccola in questa intervista esclusiva rilasciata a IlSussidiario.net.
Italia-Russia: sulla carta siamo nettamente favoriti. Un vantaggio, o c’è il rischio di rilassarsi? Di sicuro è una cosa che giocherà a nostro favore, ci darà motivazioni maggiori per vincere. In ogni caso dovremo giocarci questa finale fino in fondo, mantenendo la concentrazione giusta.
Russia con tante assenze, alcune hanno snobbato l’evento: indice di un torneo che perde di interesse? Diciamo che il fatto che si giochi contemporaneamente a Sofia il Master B ha portato diverse tenniste russe a preferire questo torneo alla finale di Federation Cup; la Vinci, al contraro, ha invece scelto di giocare a Cagliari. Forse per tante tenniste di primo piano, come le sorelle Williams e la Sharapova, questa competizione non ha un significato veramente importante.
Una situazione particolare… Una situazione che ha anche avvantaggiato la nazionale italiana che pur essendo una delle più forti al mondo ne è stata favorita. Mi chiedo: cosa sarebbe successo se tutte le Nazionali fossero state al completo? In campo maschile ad esempio la Coppa Davis ha molto più valore e tutti i tennisti più importanti vi partecipano.
Cosa pensa della convocazione di Karin Knapp? E’ stata la Schiavone che ha rinunciato alla convocazione, la Knapp merita di essere a Cagliari per aver disputato una grande stagione.
In ogni caso la finale raggiunta conferma il buon momento del nostro tennis femminile? Siamo molto forti, come testimoniano i risultati delle varie tenniste italiane, vedi la semifinale raggiunta agli Us Open dalla Pennetta. Abbiamo Sara Errani nella Top Ten da più di un anno e mezzo, e una come la Giorgi che sta crescendo sempre di più. E poi siamo un gruppo veramente consolidato.
Si gioca sulla terra e a Cagliari, con un pubblico molto caldo: quanto ci favoriranno la superficie e il fattore ambientale? La superficie l’hanno scelta le ragazze pensando di incontrare una nazionale russa molto più forte. Il pubblico potrebbe essere importante, dare quel sostegno che spesso si ha quando si giocano competizioni di questo tipo in città e posti normalmente non toccati da grandi avvenimenti sportivi.
Qual è secondo lei la nazionale con più futuro in questa manifestazione? C’è la Germania che ha un buon gruppo di giocatrici giovani, la Serbia che potenzialmente è molto forte, e la Croazia. Poi la stessa Russia, che riesce sempre ad esprimere ogni anno talenti di grande valore.
Il suo pronostico per questa finale? Dico Italia e mi sembra il pronostico più ragionevole. Dovrebbe essere un altra Federation Cup vinta dalle nostre tenniste, un bel record…
(Franco Vittadini)