Questa edizione dei Giochi del Mediterraneo sarà difficile da dimenticare per l’Italia, che porta a casa la bellezza di 186 medaglie, di cui 70 d’oro. Si tratta della seconda migliore edizione dopo Bari 1997, e della più vincente manifestazione nella storia dello sport italiano disputata all’estero. A Mersin e dintorni l’inno di Mameli ha suonato in continuazione e la bandiera italiana ha sventolato praticamente ovunque. Certo, questi risultati sono stati facilitati dal fatto che Francia e Spagna hanno presentato Nazionali di livello più basso rispetto alla nostra (405 atleti fra cui molte star), ma un dominio così impressionante non si era mai visto: 60 medaglie in più della Turchia – che ha chiuso seconda nel medagliere – sono davvero un risultato impressionante. Impossibile fare una panoramica anche solo parziale dei successi azzurri, citiamo quindi solamente Vanessa Ferrari che è giunta a quota 8 ori nella manifestazione, diventando l’azzurra più vincente della storia ai Mediterranei. Purtroppo però questa edizione di Mersin verrà ricordata anche per altro: innanzitutto, per la disorganizzazione da parte dei turchi, che di certo non hanno fatto buona pubblicità alla candidatura olimpica di Istanbul 2020, con impianti spesso ai limiti del fatiscente ma soprattutto con uno scandalo doping in cui sono coinvolti ben 21 componenti delle squadre di atletica e dei pesi dei padroni di casa, compresa Nevin Yanit, a cui è intitolato lo stadio (da viva, anzi ancora atleta in carriera). Pessima pubblicità, aggravata dal fatto che i giornali turchi hanno di fatto operato la censura: solo brevi trafiletti sul doping, e molti articoli invece a celebrare “la più bella edizione di sempre”. Alla fine ride solo l’Italia – che nei primi giorni veniva messa seconda nel medagliere dietro alla Turchia sul sito ufficiale pur essendo stata prima fin da subito – con il presidente del Coni Giovanni Malagò che ha commentato così i tanti successi: “Sono orgoglioso di quest’Italia. Abbiamo dato una prova di grande forza, capacità, impegno e concentrazione”. (Mauro Mantegazza)
1. Italia 70-52-64 (186)
2. Turchia 47-43-36 (126)
3. Francia 25-25-45 (95)
4. Spagna 21-32-29 (82)
5. Egitto 21-22-24 (67)
6. Grecia 15-18-26 (59)
7. Slovenia 13-11-11 (35)
8. Serbia 12-11-11 (34)
9. Croazia 11-7-9 (27)
10. Algeria 9-2-15 (26)
11. Tunisia 7-19-22 (48)
12. Marocco 7-10-11 (28)
13. Albania 3-2-5 (10)
14. Cipro 2-2-3 (7)
15. Montenegro 1-1-3 (5)
16. Malta 1-1-0 (2)
17. San Marino 0-2-3 (5)
18. Siria 0-2-0 (2)
19. Macedonia 0-1-4 (5)
20. Bosnia Erzegovina 0-1-3 (4)
21. Libano 0-0-2 (2)