Tanto rumore per nulla. Il cambio di nome, il licenziamento di Jimmy Connors, il ritorno di papà Yuri come coach: notizie che avevano destato clamore, ma che passano in secondo piano di fronte a quella di oggi. Maria Sharapova non giocherà gli Us Open: il comunicato ufficiale sottolinea che la russa soffre di una borsite alla spalla destra che le impedisce di partecipare all’ultimo Slam della stagione. Per la prima volta dal 2008 Maria è fuori da Flushing Meadows, torneo che ha vinto una sola volta nel 2006. “Le ho provate tutte”, ha detto la Sharapova. “E’ da dopo Wimbledon che vedo dottori e mi consulto con loro: semplicemente non c’è stato tempo. Mi spiace molto, ma è la decisione giusta perchè io torni presto in campo. Mi curerò nelle prossime settimane, e non vedo l’ora che arrivi l’anno prossimo”. Maledetta spalla: la stessa che nel la costrinse a rimanere fuori dal circuito per 10 mesi, quando si operò; da allora il servizio della russa non è più stato lo stesso, è notevolmente sceso di livello – fino a toccare punte di insufficienza piena – e le ha impedito, prima fra le cause, di mantenere un livello di eccellenza che a quel punto stava raggiungendo. Prova ne è il fatto che da allora Maria ha vinto un solo Slam, il Roland Garros dello scorso anno; ne aveva centrati 3 tra il 2004 e il 2008, certo non un numero da far balzare sulla sedia ma pur sempre più di quelli che anche ottime tenniste mettono in bacheca nel corso di una carriera. Aveva 21 anni quando si è sottoposta a intervento chirurgico: rientrata in campo è sempre rimasta tra le primissime del circuito, ma la sensazione che le mancasse qualcosa c’è sempre stata. Il suo 2013 è stato fin qui a due facce: nella prima parte dell’anno la Sharapova ha sempre raggiunto le semifinali in ogni torneo giocato (salvo a Roma, quando un’influenza la costrinse al ritiro: era ai quarti, contro Sara Errani), vincendo a Indian Wells e Stoccarda e facendo finale a Miami, Madrid e al Roland Garros. Poi il calo, dovuto anche a problemi fisici: fuori al secondo turno di Wimbledon, battuta dall'”urlatrice” portoghese Michelle Larcher De Brito. Dopo i Championships Maria ha rinunciato alla Rogers Cup di Toronto, è rientrata a Cincinnati ma è stata eliminata subito (da Sloane Stephens). La decisione di non partecipare agli Us Open è stata “sofferta”, come ha detto lei stessa; la aspettiamo in campo quanto prima. “E’ una delle grandi guerriere del tennis mondiale”, ha affermato Gordon Smith, direttore esecutivo dell’USTA, “se si ritira dal torneo c’è una ragione valida”. Intanto a beneficiare del suo ritiro è Anastasia Pavlyuchenkova, che si ritrova testa di serie con l’ultimo spot (numero 32); cambia poco per Agnieszka Radwanska che sale al numero 3 (dipenderà dal sorteggio), mentre per Sara Errani (numero 4 del seeding) la buona notizia è che, a conti fatti, l’urna dovrebbe evitarle Serena Williams e Victoria Azarenka prima delle semifinali. Certo: con una delle due si dovrà incrociare (a meno che ovviamente non vengano eliminate prima), ma vista la magra figura rimediata ieri a New Haven sarà meglio che la bolognese si concentri su se stessa e sulle avversarie dei turni precedenti. (Claudio Franceschini)