La Sampdoria batte il Livorno 4-2 in una partita incredibile, sale a quota 34 punti e allontana forse in maniera definitiva lo spettro della retrocessione; che invece continua ad aleggiare su Livorno, soprattutto dopo una partita come questa che i labronici conducevano 2-0 al termine del primo tempo. Il ritorno di Mimmo Di Carlo a Genova è amaro, forse quanto la bruciante eliminazione dal playoff di Champions League che aveva conosciuto con i blucerchiati nel 2010-2011; il suo Livorno resta ancorato a quota 21 punti e dovrà ancora sgomitare tanto per salvarsi. Grande spettacolo per il calcio, anche se certo le difese non sono state impeccabili; tuttavia, ci lamentiamo spesso di come non si vedano occasioni da rete e la media gol in Italia sia bassa, e stavolta anche nell’andamento della partita ci siamo divertiti per novanta minuti. E dire che ci aspettavamo una partita tesa e giocata a centrocampo. Un secondo tempo da grande squadra, o comunque da squadra che sa navigare in gruppo ed ergersi per superare scogli e secche. Sotto di due gol in tanti avrebbero mollato, ma non tutti hanno Mihajlovic in panchina: due urla nello spogliatoio e via, pareggio in otto minuti e poi addirittura altri due gol per prendersi tre punti che vogliono dire essersi salvati, o quasi. Chapeau ancora una volta. Forse esagerato, ma una squadra che sta lottando per salvarsi non può assolutamente sprecare occasioni rare. Una vittoria esterna a Genova avrebbe forse scavato il decisivo solco con le altre; e la vittoria era già arrivata, con il 2-0 del primo tempo e un dominio inattaccabile. Sono bastati 15 minuti per ribaltare tutto e far venire paura a Di Carlo e ai suoi; adesso bisogna ripartire con questo grave peso sullo stomaco. Amministra molto bene e con piglio una partita che poteva non essere facile, soprattutto dopo il clamoroso 2-2 raggiunto dalla Sampdoria; ammonisce solo quattro giocatori, cioè quando serve senza esagerare. Capisce che la partita è bella, e giustamente non ne diventa protagonista.
Tradito dalla difesa in occasione dei gol, anzi sul primo sembra metterci la mano per evitare che la bomba di Mesbah finisca in porta.
Triturato. Nel primo tempo Mesbah e Belfodil fanno tutto quello che vogliono ed è da lì che arrivano i due gol. Esce all’intervallo.
( La situazione con lui migliora, ma è anche perchè il Livorno dura solo una frazione di gioco convinto di aver vinto)
Soffre inizialmente, non è del tutto esente da colpe in occasione dei due gol (poco reattivo), poi si riprende.
Prestazione diesel: non parte convintissimo, finisce giganteggiando.
Una media tra un primo tempo scarso e un secondo nel quale invece diventa il leader di reparto e squadra, chiudendo tutti i varchi.
Non è in campo di fatto: compitino scolastico e nemmeno eseguito bene, troppo prevedibile e infatti cambiato a fine primo tempo.
( Guida la riscossa blucerchiata: segna il primo gol in campionato ed è quello che riaccende la Sampdoria. Mihajlovic lo tiene in grande considerazione)
Non granchè a dire il vero, ma ha il merito di effettuare il tiro che Bardi lascia sui piedi di Krsticic e apre la rimonta blucerchiata.
Nel grande trionfo della Sampdoria questa volta è assente. Cerca di accorciare e ripartire, ma risultata essere avulso dal gioco.
Bardi gli nega la gioia su punizione, ma lui si rifà nel secondo tempo con un gol in contropiede. Sempre più vitale per questa squadra.
Simbolo di questa squadra: due partite da titolare e due gol, in più oggi ci mette l’assist. Ha finalmente trovato la sua dimensione? ()
All. MIHAJLOVIC 7,5 E’ lui a girare la partita: con due cambi chiude la falla sulla fascia destra difensiva e dà più fosforo alla squadra. Krsticic sente la frustrazione della panchina e fa subito centro; Okaka rigenerato diventa goleador, in più la squadra ha un carattere incrollabile. Complimenti meritatissimi: ci fosse stato dall’inizio, forse oggi la Sampdoria lotterebbe per l’Europa League.
Tradito da due deviazioni, capitola quattro volte. Prima aveva salvato in qualche occasione, ma sul primo gol non è impeccabile su un tiro non impossibile.
Esce in lacrime, sostituito: il suo tocco è certo sfortunato, ma anche maldestro perchè fuori equilibrio poteva fare qualcosa d’altro.
( Affonda anche lui, miseramente)
Nel secondo tempo non chiude più nessuno. Ci sta il calo, ma questo è un crollo verticale che costa carissimo.
Lascia dei clamorosi buchi nella sua zona, ripresa da dimenticare e la sua squadra affonda miseramente. ()
Ricorderà questa giornata come quella della prima doppietta in Serie A o quella della disfatta? Nel dubbio, il suo secondo tempo non è all’altezza del primo, e i due gol risultano amarissimi.
Suo l’assist per il secondo gol, poi si spegne esattamente come si era acceso, e non lo si vede più.
Ringhia contro tutto e tutti; poi lo lasciano da solo e così anche lui è costretto alla resa. ( Entra con la situazione già sul baratro, non fa nulla per contribuire a migliorarla)
Come molti dei suoi compagni, si assenta in modo preoccupante quando la Sampdoria rientra in partita, cioè quando servirebbe la sua classe.
Primo tempo alla Roberto Carlos, nel quale ara De Silvestri e fa quello che vuole. La musica dura poco: a un certo punto non lo si vede più dalle parti di Da Costa.
Idem come sopra. Bravo in occasione del primo gol, poi pensa di poter giocare così per novanta minuti e si incarta.
Non pervenuto, se non in una occasione: prende la traversa e, chissà, avrebbe potuto cambiare la partita. Non succede, e lui sparisce.
All. DI CARLO 5 Dovrà lavorare a lungo su questa partita. Gioca un primo tempo pazzesco, mette in scacco la Sampdoria a Marassi ed è padrone del campo. Dagli spogliatoi esce un’altra squadra, incredibilmente: va bene il carattere blucerchiato, ma il suo Livorno crolla e va in pezzi quando aveva maggiormente bisogno di essere solido. (Claudio Franceschini)
Marcatori: 19′ Mbaye (L), 27′ Mbaye (L), 4′ st Krsticic (S), 8′ st aut. Ceccherini (S), 23′ st Okaka (S), 30′ st Gabbiadini (S)
Da Costa; De Silvestri (1′ st Fornasier), Mustafi, Gastaldello, Regini; Palombo, Obiang (1′ st Krsticic); Gabbiadini, Eder, Soriano; Okaka (32′ st Maxi Lopez). A disp.: Fiorillo, Salamon, Costa, G. Berardi, Renan, Bjarnason, Wszolek, Sestu, G. Sansone. All.: Mihajlovic
Bardi; Ceccherini (13′ st Coda), Emerson, Castellini (36′ st Piccini); Mbaye, Benassi, Biagianti (25′ st Emeghara), L. Greco, Mesbah; Belfodil, Paulinho. A disp.: Anania, Aldegani, Valentini, Rinaudo, Gemiti, Mosquera, Duncan, Borja. All.: Di Carlo
Arbitro: Giacomelli
Ammoniti: De Silvestri (S), Soriano (S), Biagianti (L), Bardi (L), Greco (L)