“E’ arrivato il momento per dire addio a tutti voi”. Victor Valdes Arribas, 32 anni, saluta il Barcellona. Era nell’aria: lo sapevamo da inizio stagione, quando il portiere catalano aveva rivelato che non avrebbe rinnovato il contratto che lo lega al club blaugrana da ormai vent’anni. A dire il vero ne aveva 10 quando entrò nella Masia; dovette subito seguire la famiglia nelle Canarie e giocò per tre anni nel Tenerife, ma nel 1995 tornò per andarsene più. Nella lettera di addio, pubblicata sul sito ufficiale del Barcellona, Valdes ripercorre tutte le tappa della sua carriera blaugrana. “Grazie Louis Van Gaal, per aver mostrato il coraggio necessario per scommettere su un talento che solo lui vedeva. Ha iniziato a costruire questo storico Barcellona, del quale ho avuto il privilegio di fare parte”. Non una frase casuale: fu Van Gaal a lanciare in prima squadra due giocatori come Carles Puyol e Xavi, indicando la via del settore giovanile come foriera di successi. “Grazie Frank Rijkaard, per avermi dato la fiducia necessaria e avermi permesso di raggiungere la gloria quando ho messo le mani sulla Champions League a Parigi”. Tecnicamente fu Radomir Antic, stagione 2002-2003, a far esordire Victor Valdes; ma fu l’ex centrocampista del Milan che lo lanciò titolare a partire dal 2003-2004, accantonando Rustu Reçber che all’epoca aveva più pedigree e curriculum del giovane canterano. “Grazie Pep, per aver aperto la porta ad un gioco che mi era sconosciuto, per avermi guidato lungo la strada sulla quale si cerca sempre il successo, e lo abbiamo fatto insieme, no?”. Di Pep Guardiola si è detto tutto e si sa tutto: 14 titoli in quattro anni, tre campionati consecutivi, probabilmente ha allenato la squadra più forte di tutti i tempi o comunque quella che meglio di ogni altra ha saputo unire spettacolo e cinismo, possesso palla e vittorie, fantasia e dominio. “Grazie Tito! Dovunque tu sia, ti ringrazio per averci insegnato non solo il modo per continuare a vincere come squadra, ma anche a rinforzare la forza e il carattere necessari ad affrontare la vita”. Non poteva mancare il compianto Vilanova, che prima di lasciare la panchina centrò la Liga con il record dei 100 punti quando in pochi ritenevano possibile che quel Barcellona potesse vincere ancora. Ci sono poi ringraziamenti…
… per i tifosi e per tutti i compagni di squadra che con Valdes hanno condiviso la strada al Barcellona; e si chiude con un “Per sempre, forza Barça!” che non ha bisogno di commenti. Le strade di Victor Valdes e dei blaugrana si separano qui; dopo sei campionati, sei Supercoppe di Spagna, due Coppe del Re, tre Champions League, due Supercoppe Europee, due Mondiali per Club. Un peccato, come ha scritto il portiere, che i saluti siano arrivati non sul campo a causa della rottura del legamento crociato che lo terrà fuori almeno ad ottobre. Il futuro potrebbe essere biancorosso (Monaco) oppure di altri colori; certamente però ci sarà qualche squadra che vorrà investire ancora su di lui. Sapendo, e non potrebbe essere altrimenti, che il suo cuore avrà sempre e solo due colori.
(Claudio Franceschini)