Gli atleti colombiani sono grandi protagonisti al Giro d’Italia 2014. Merito sia di campioni già affermati come Nairo Quintana e Rigoberto Uran, che lotteranno fino a Trieste per la vittoria, sia dei corridori della squadra che porta appunto il nome della nazione sudamericana, il Team Colombia. Oggi, nella leggendaria tappa Ponte di Legno-Val Martello, sono infatti grandi protagonisti gli scalatori di questa formazione, in particolare Robinson Chalapud che è transitato primo sul Gpm del Passo Gavia e ha preso punti molto importanti per la maglia azzurra – tra l’altro detenuta da un altro colombiano, Julian Arredondo della Trek – anche sulla Cima Coppi del Passo dello Stelvio. Ecco allora che per onorare queste grandi prestazioni arriverà al Giro Andres Botero, il ministro dello Sport e quindi direttore di Colombia Coldeportes, che gestisce la squadra, voluta appunto dal Governo per dare ulteriore impulso alla pratica del ciclismo. Botero atterrerà all’aeroporto di Venezia domani, raggiungendo la squadra all’arrivo della diciassettesima tappa del Giro a Vittorio Veneto. “Siamo felici e onorati che il Ministro Botero abbia deciso anche quest’anno di essere al nostro fianco nelle ultime giornate di un evento così importante, per noi e non soltanto,” ha dichiarato il General Manager del Team Colombia, l’italiano Claudio Corti. “Ci auguriamo che il Team Colombia e tutti gli atleti colombiani possano continuare ad essere protagonisti e dare spettacolo come lo hanno fatto fin qui. La presenza di Botero ci dimostra ancora una volta la grande vicinanza di Coldeportes a questi ragazzi e al nostro progetto, e di questo non possiamo che essere orgogliosi”, ha concluso Corti
Il Giro d’Italia 2014, come tutti gli altri anni, è anche l’occasione per lanciare il ciclismo alla ribalta: il Giro coinvolge e interessa anche chi non segue abitualmente questo sport, è un fatto anche di cultura e costume popolare, specie nelle zone percorse dalla tappe. Dunque è giusto che il traino della popolarità del Giro venga sfruttato anche per avvicinare i giovani alla pratica del ciclismo. Oggi i professionisti si danno battaglia nella durissima Ponte di Legno-Val Martello, con le leggendarie salite di Gavia e Stelvio, ma c’è chi attende già con ansia la giornata di domani. Infatti, la Gazzetta dello Sport e la Federazione Ciclistica Italiana organizzano ‘Gazzetta Cycling Cup’, gare di giovanissimi sugli arrivi di molte tappe della Corsa Rosa. Che emozione per ragazzi di 10-12 anni (categorie G4-G5-G6) darsi battaglie sulle stesse strade che poco dopo vedranno lottare anche i loro eroi. Quest’anno si è già corso a Bari, Foligno, Salsomaggiore Terme, Savona e Rivarolo Canavese. Domani sarà appunto la volta di Vittorio Veneto (dove si chiuderà la diciassettesima tappa), prima del gran finale di domenica a Trieste. L’anno scorso furono coinvolte 156 società, per un totale di 468 corridori.
Volge alla sera l’ultimo giorno di riposo del Giro d’Italia 2014, e ormai tutti attendono con ansia quello che succederà domani. In programma c’è la diciassettesima tappa, una delle più dure in assoluto: Ponte di Legno-Val Martello, una delle più corte (139 km) ma nobilitata da due colossi come Gavia e Stelvio (che sarà la Cima Coppi) prima della salita finale per raggiungere il traguardo. Oggi pomeriggio è arrivata la conferma definitiva ufficiale da parte degli organizzatori: Rcs Sport infatti ha comunicato che la tappa si svolgerà regolarmente, a differenza dell’anno scorso quando ebbe la meglio il maltempo. Quest’anno invece organizzatori e volontari hanno infatti in tempo a liberare questi due celeberrimi passi alpini dalla neve, quindi si potrà correre, anche se le previsioni meteo per domani non sono del tutto tranquillizzanti. Comunque, quel che conta è che le strade siano praticabili: così è, dunque la tappa si svolgerà regolarmente, sempre fatto salvo il fatto che si potrà intervenire con modifiche in extremis in caso di necessità.
La vittoria di Fabio Aru ieri a Montecampione, con uno spettacolare attacco sulla salita finale della quindicesima tappa del Giro d’Italia 2014, ha acceso anche l’entusiasmo di Vincenzo Nibali. Il capitano della Astana, vincitore del Giro 2013, quest’anno non sta difendendo il suo titolo perché per il 2014 punta tutto sul Tour de France ed è infatti in ritiro in altura sul Teide, a Tenerife. Ma naturalmente non rinuncia a seguire il Giro tifando per i suoi compagni di squadra, e l’impresa del suo giovane amico lo ha entusiasmato: “Complimenti da tutti noi @FabioAru1 @AstanaTeam Good Job” ha scritto su Twitter e Facebook, con tanto di foto con pollici su in segno di approvazione (la vedete qui sotto). Ricordiamo che l’anno scorso Aru fu uno dei gregari che aiutò Nibali a trionfare al Giro, specialmente nella memorabile tappa delle Tre Cime di Lavaredo: Vincenzo primo e Fabio quinto. Il rapporto tra i due è molto buono, per Nibali è simile – a parti invertite – a quello che aveva con Ivan Basso qualche anno fa. Vincenzo il siciliano e Fabio il sardo: il ciclismo italiano si affida ai grandi scalatori in arrivo dalle Isole, sperando che anche Nibali al Tour ci regali grandi soddisfazioni.
Oggi al Giro d’Italia 2014 è il terzo e ultimo giorno di riposo, che ci introduce ad una durissima terza settimana, con ancora ben quattro tappe di alta montagna che decideranno la classifica generale di questa edizione. Negli occhi di tutti però c’è ancora l’impresa di Fabio Aru ieri a Montecampione: il giovane scalatore sardo della Astana ha staccato tutti negli ultimi chilometri di una salita lunga e difficile, dove in passato avevano fatto la differenza grandi campioni come Bernard Hinault e Marco Pantani. Comprensibile l’emozione del grande talento sardo, 23 anni, considerato l’astro nascente del ciclismo italiano per le grandi corse a tappe. Per Fabio si è trattato della prima vittoria da professionista, rivissuta così nell’intervista concessa ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: “Ci ho provato tre volte, non sapevo neanche io come potevo andare e come potevo reggere partendo ai 3 km. Però sono veramente contentissimo”. La gioia è grande, come aveva già mostrato urlando di gioia sul traguardo. Al momento delle interviste, subentra la commozione: “In tanti anni si prepara una giornata così, penso in modo specifico a questo Giro da novembre. C’è tanta preparazione dietro, ho la fortuna di avere una grande famiglia che mi è sempre stata vicina in questi anni e poi anche una ragazza che mi segue in tutto e per tutto e mi fa pesare meno i sacrifici che bisogna fare in questo mestiere. Quindi sia la mia famiglia sia la mia ragazza sono fondamentali per me”.