Cambiamento epocale al Cagliari: Massimo Cellino, presidente della società sarda dal 1992, ha ceduto il club a una cordata di imprenditori americani guidata da Luca Silvestrone. Oltre alla vendita del Cagliari, Cellino cede ai nuovi proprietari anche il centro sportivo e i terreni dove doveva sorgere il nuovo stadio, una vicenda che ha causato molti problemi ai rossoblù e al loro presidente. In questi anni Cellino è stato il padre padrone della formazione rossoblù, ha mantenuto il Cagliari ad alti livelli, quasi sempre in serie A (da dieci anni consecutivi la squadra è nella massima categoria). Vi hanno militato giocatori come Gianfranco Zola, David Suazo, Dely Valdes, Radja Nainggolan, Daniele Conti fino alla promessa Marco Sau. Ci sono stati allenatori come Giovanni Trapattoni, Roberto Donadoni, Massimiliano Allegri, tanto per citarne solo alcuni. Ora Cellino è presidente del Leeds, mentre il futuro del Cagliari è ancora un mistero. Cosa succederà? I nuovi proprietari avranno progetti ambiziosi? Magari questa squadra rivaleggerà con le big del calcio italiano, rinverdendo i fasti dello scudetto del 1970 e di un certo Gigi Riva? Per parlare di tutto questo abbiamo sentito Mario Ielpo, che ha giocato nel Cagliari dal 1987 al 1993. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Cosa dice di questa cessione del Cagliari? Una svolta epocale, dopo tanto tempo Cellino non è più proprietario del Cagliari. Potrebbe essere fondamentale il fatto che il presidente lasci ai suoi successori una squadra molto importante dal punto di vista tecnico.
Un cambiamento di rilievo. visto che Cellino era al Cagliari dal 1992… Sì, Cellino era al Cagliari da tanto tempo ed era veramente il padre padrone di questa squadra che ha diretto nel modo migliore.
Quanto è stato importante questo presidente per la società sarda? L’ha sempre mantenuta ad alti livelli, facendogli conoscere tante stagioni in serie A, pochissime in B. Il Cagliari infatti è nel massimo campionato da dieci stagioni consecutive.
Come spiega la sua decisione di prendere il Leeds? Cellino è un imprenditore e avrà fatto i suoi calcoli, non c’è niente di male a voler fare affari col calcio.
Ora cosa succederà con gli imprenditori americani? Non lo so, vedremo, non posso sapere quali siano le loro reali intenzioni, quello che vorranno fare veramente.
Il Cagliari potrebbe diventare una big del calcio italiano? No, mi sembra difficile. Il Cagliari non ha un grandissimo bacino di utenza, non può competere con le big.
Qual è il vero motivo secondo lei dell’acquisto del Cagliari? Come dicevo prima questo è un mistero, magari potrebbe essere per ragioni di marketing, turistiche, vorranno investire molto in Sardegna.
Si risolverà il problema stadio?
Me lo auguro, non è una bella cosa giocare davanti a uno stadio vuoto, o almeno semivuoto come quest’anno per il Cagliari.
A lei era mai successo nella sua carriera? Sì, proprio col Cagliari contro la Fiorentina, a Bologna, per problemi loro, una partita a porte chiuse. Una cosa molto brutta.
Un po’ di tristezza per il fatto che questo club non sia più in mano a proprietari sardi? Diciamo che questo nel calcio moderno conta poco, anche se il Cagliari in mano a proprietari sardi garantirebbe più sicurezza sul futuro di questo club. Avrebbero più a cuore la squadra, per il fatto che fa parte fino in fondo delle loro radici… (Franco Vittadini)