Ha vinto con uno splendido attacco da finisseur la diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2014. Frazione abbastanza tranquilla dal punto di vista altimetrico la Sarnonico-Vittorio Veneto (208 km), e così ha avuto via libera una fuga di 26 uomini. Nel finale ci sono stati molti attacchi, e alla fine si è creato un gruppetto di cinque atleti che non sono stati più ripresi dagli altri fuggitivi: così la vittoria di tappa è stata una faccenda ristretta a questi uomini, con l’acuto di Pirazzi che però ha sorpreso gli altri quattro a 1300 metri dall’arrivo. Nulla da fare per il belga Tim Wellens, l’australiano Jay McCarthy, l’altro belga Thomas De Gendt e l’altro italiano Matteo Montaguti, giunti nell’ordine dal secondo al quinto posto. Dietro è stato il finlandese Jussi Veikkanen a vincere la volata per il sesto posto (esultando come per una vittoria), mentre i rimpianti sono soprattutto per Oscar Gatto, appiedato da un problema meccanico subito dopo l’ultimo Gpm, quando era tra i più avanti. Giro sempre più trionfale per la Bardiani-Csf, squadra Professional che sta vivendo un sogno in questa Corsa Rosa nella quale gli uomini dei fratelli Reverberi hanno già vinto tre tappe, con Marco Canola – anch’egli oggi in fuga e alla fine ottavo – ed Enrico Battaglin prima di Pirazzi, che sul traguardo ha liberato tutta la propria gioia per la prima vittoria da professionista con il gesto dell’ombrello, esultanza censurabile ma tutto sommato comprensibile da parte di un corridore che cercava da moltissimo tempo questo successo, con attacchi sempre generosi ma raramente efficaci, spesso finiti nel mirino della critica. Attacchi che gli erano valsi l’affetto del pubblico e la maglia azzurra di miglior scalatore al Giro 2013, ma fino ad oggi mai una vittoria: stavolta invece il laziale è stato perfetto anche tatticamente. Per il gruppo invece è stata sostanzialmente una giornata di riposo, visto che è giunto con circa un quarto d’ora di ritardo e con nessuna novità nella classifica generale, dove Nairo Quintana resta ancora in maglia rosa. Si aspetta domani, quando al Rifugio Panarotta ci sarà un nuovo arrivo in salita. (Mauro Mantegazza)
Ha vinto la Sarnonico-Vittorio Veneto, diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2014. Grande gioia per il corridore laziale, che ottiene così la prima vittoria da professionista – anche se l’anno scorso divenne famoso vincendo la maglia azzurra di miglior scalatore – e anche per la Bardiani-Csf, che vince la terza tappa in questa edizione del Giro. Per Pirazzi uno splendido scatto a 1300 metri dall’arrivo, con il quale ha staccato definitivamente anche gli ultimi quattro compagni di fuga. Secondo il belga Tim Wellens, terzo l’australiano Jay McCarthy, poi De Gedt e Montaguti e a seguire alla spicciolata tutti gli altri componenti dell’attacco di 26 uomini.
Ultimi chilometri della Sarnonico-Vittorio Veneto, diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2014, per i fuggitivi che hanno animato quasi tutta la frazione odierna. Il gruppo dei 26 si è ormai frantumato, e al comando sono rimasti in cinque: gli italiani Montaguti e Pirazzi, i belgi Wellens e De Gendt e l’australiano McCarthy. Ormai è molto probabile che siano loro a giocarsi la tappa: in diretta, lo sapremo fra meno di 4 km…
Non c’è più nessun dubbio sul fatto che la Sarnonico-Vittorio Veneto, diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2014, sarà vinta da un componente della fuga, ma in diretta dalla corsa vediamo che è iniziata la battaglia tra i fuggitivi, scatenata in particolare dei due Gpm di Santo Stefano (primo Wellens) e soprattutto del Muro di Ca’ del Poggio, dove Thomas De Gendt è transitato da solo, davanti a Stefano Pirazzi e Oscar Gatto. Insomma, non esiste più un gruppo di 26 attaccanti, ma tanti corridori sparpagliati e divisi in gruppetti, sotto la pioggia che da qualche tempo è arrivata sulla corsa, che era partita col sole (al traguardo però non piove). L’asfalto umido ha pure causato alcune cadute: la certezza è che la situazione è ancora molto fluida. Ogni momento potrebbe essere quello buono per lo scatto decisivo verso la vittoria.
Sempre più in netto vantaggio nella diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2014, ormai è sicuro che arriverà al traguardo della Sarnonico-Vittorio Veneto che stiamo seguendo in diretta. Il vantaggio dei 26 attaccanti supera infatti gli 11 minuti quando mancano circa 50 km all’arrivo. Impossibile pensare ad una rimonta del gruppo, anche perché le squadre sono quasi tutte rappresentate nella fuga. Ricordiamo allora i nomi di tutti i fuggitivi di giornata: in ordine di numero, Gasparotto (Astana), Montaguti (Ag2r-La Mondiale), Frapporti (Androni-Venezuela), Pirazzi, Boem, Canola (Bardiani CSF), Van Emdem (Belkin), Oss (Bmc), Gatto (Cannondale), Le Bon, Veikkanen (Fdf.fr), Cunego, Bono (Lampre-Merida), Bak, Wellens (Lotto-Belisol), Anton (Movistar), De Gendt, Pauwels (Omega Pharma-Quick Step), Malacarne (Europcar), Geschke (Giant-Shimano), Losada, Vorganov (Katusha), Deignan (Sky), Petrov, McCarthy (Tinkoff-Saxo), Felline (Trek). Dodici gli italiani, che sono quelli che abbiamo evidenziato in neretto. Nel frattempo, è stato superato anche il traguardo volante di Valdobbiadene, dove in prima posizione è transitato di nuovo Wellens (già primo al Gpm), davanti a Montaguti e De Gendt.
Ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine la fuga è partita nella diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2014, e pure una fuga che quasi certamente arriverà al traguardo della Sarnonico-Vittorio Veneto. Questo perché gli attaccanti sono ben 26: in ordine di numero, sono Gasparotto (Astana), Montaguti (Ag2r-La Mondiale), Frapporti (Androni-Venezuela), Pirazzi, Boem, Canola (Bardiani CSF), Van Emdem (Belkin), Oss (Bmc), Gatto (Cannondale), Le Bon, Veikkanen (Fdf.fr), Cunego, Bono (Lampre-Merida), Bak, Wellens (Lotto-Belisol) Anton (Movistar), De Gendt, Pauwels (Omega Pharma-Quick Step), Malacarne (Europcar), Geschke (Giant-Shimano), Losada, Vorganov (Katusha), Deignan (Sky), Petrov, McCarthy (Tinkoff-Saxo), Felline (Trek). Dodici gli italiani, che sono quelli che abbiamo evidenziato in neretto. Dunque sono ben 18 su 22 le squadre coinvolte: ciò significa che dietro non tirerà praticamente nessuno, mentre davanti ci sono appunto 26 uomini che hanno tutto l’interesse a dare il massimo. Già superato il primo Gpm di giornata, la salita di Fastro-Scale di Primorano: il primo posto è andato a Wellens, davanti a Pirazzi e De Gendt. Il margine di vantaggio dei fuggitivi è ora di oltre sette minuti: la vittoria di tappa sarà un affare riservato a loro…
Andatura elevata e qualche tentativo di fuga da lontano che però è stata annullata dal gruppo, che dunque marcia ancora compatto in questa diciassettesima tappa Sarnonico-Vittorio Veneto (208 km) del Giro d’Italia 2014. Con le informazioni che ci arrivano in diretta dalla corsa, possiamo dunque affermare che le squadre dei velocisti stanno facendo tutto il possibile per tenere cucita la corsa e aumentare le possibilità di uno sprint a ranghi compatti sul traguardo di Vittorio Veneto, che è la penultima occasione per le ruote veloci in questo Giro. L’andatura è alta perché i tentativi non sono mancati, ma per ora nulla da segnalare: potrebbe muoversi qualcosa nelle salite – brevi ma con pendenza talora molto impegnative – previste più avanti. Volata o fuga? Per oggi il dilemma è questo…
Da pochi minuti ha preso il via la Sarnonico-Vittorio Veneto (208 km), ma per adesso tengono banco più che le notizie in diretta dalla strada quelle che arrivano da una riunione dei direttori sportivi con la Direzione del Giro che ha preceduto la partenza di questa diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2014. Innanzitutto bisogna dire che è prevalso il buon senso: nessuna protesta clamorosa o abbandoni della corsa, si è partiti regolarmente per questa frazione più semplice, ma comunque con alcuni punti insidiosi per provare a lanciare una fuga che anticipi i velocisti. In serata poi ci sarà un comunicato ufficiale per informare su quanto deciso oggi e per precisare definitivamente le vicende di ieri, al momento della (non) neutralizzazione della discesa dello Stelvio. Intanto, registriamo le significative parole di Oleg Tinkov, apparso molto deluso al ritrovo di partenza della tappa odierna. Il proprietario della Tinkoff-Saxo ieri si trovava sulla salita quando ha visto attaccare Quintana mentre Michael Rogers e Nicolas Roche (corridori della sua squadra e preziosi gregari di Rafal Majka) si fermavano. Secondo il magnate russo si deve “cambiare qualcosa mettendo una regola precisa, visto che non si capisce se la banidera rossa significhi rallentare o fermarsi e questo casino non è buono per gli investitori”.
Dopo tante montagne e prima di altri tre giorni durissimi, il Giro d’Italia 2014 propone oggi, mercoledì 28 maggio, la Sarnonico-Vittorio Veneto di 208 km. Si tratta della diciassettesima tappa di questa edizione del Giro. Sarà una giornata che potremmo definire interlocutoria: sicuramente riprenderanno fiato gli uomini coinvolti nella lotta per la classifica generale, ma attenzione perché un arrivo in volata non è scontato. Questo sia perché i velocisti e le loro squadre saranno certamente provati dopo le tante salite che hanno già dovuto affrontare, penando per rimanere entro il tempo massimo, sia perché il percorso della tappa di oggi non è semplicissimo. L’altimetria infatti ci proporrà numerosi saliscendi, strappi più o meno impegnativi che potrebbero regalare emozioni e favorire fughe da lontano e attacchi sulle ultime difficoltà. Dunque, andando con ordine, la partenza è in programma da Sarnonico alle ore 12.15. Siamo in provincia di Trento, poi si passerà in Veneto toccando le province di Vicenza e Belluno fino ad arrivare in quella di Treviso. La prima parte è in discesa per arrivare al fondovalle dell’Adige e si passa pure da Trento (km 43,6). Poi si attraversa la Valsugana, al cui termine (km 95,9) è in programma il rifornimento, presso lo svincolo di Grigno. Poco dopo, ecco il primo Gran Premio della Montagna della giornata: si tratta della salita di Fastro-Scale di Primolano (km 107,6), un Gpm di quarta categoria. Nulla di trascendentale, quindi, ma la parte finale della tappa sarà costellata di salitelle di questo tipo, non tutte indicate come Gpm. Si passa da Feltre e poi da Valdobbiadene, dove al km 151,9 è posto il traguardo volante di oggi. Subito dopo, ecco la salita di Santo Stefano (km 162,5), altro Gpm di quarta categoria. Lo strappo più impegnativo sarà però l’ultimo: il Muro di Ca’ del Poggio (km 188). Il nome richiama la Sanremo, ma la definizione di Muro ci porta alle classiche del Nord. Si tratta in effetti di una salita molto breve (tanto che il Gpm è ancora di quarta categoria) ma con pendenze molto dure, ideali per chi vorrà provare un attacco, o almeno ad eliminare i velocisti dalla corsa alla vittoria di tappa. Poi ci sarà qualche altro leggerissimo saliscendi, passando per Conegliano verso l’arrivo di Vittorio Veneto. Vi si dovrebbe giungere come al solito tra le 17.00 e le 17.30: questo arrivo è anche un omaggio ai caduti della Prima Guerra Mondiale, nel centenario dello scoppio della Grande Guerra (anche se l’Italia vi entrò nel 1915), con un auspicio di pace visto che proprio a Vittorio Veneto nel 1918 si conclusero le ostilità con l’ultima battaglia fra l’Italia e l’Impero Austro-Ungarico. Per questo Giro invece non sarà la battaglia finale: ci aspettano altri tre giorni durissimi da giovedì a sabato…
1. Stefano PIRAZZI (Ita, Bardiani-Csf) in 4h38’11”
2. Tim WELLENS (Bel, Lotto-Belisol) s.t.
3. Jay MCCARTHY (Aus, Tinkoff-Saxo) s.t.
4. Thomas DE GENDT (Bel, Omega Pharma-Quick Step) s.t.
5. Matteo MONTAGUTI (Ita, Ag2R-La Mondiale) s.t.
6. Jussi VEIKKANEN (Fin, Fdj.fr) a 28”
7. Simon GESCHKE (Ger, Giant-Shimano) s.t.
8. Fabio FELLINE (Ita, Androni Giocattoli-Venezuela) s.t.
9. Marco CANOLA (Ita, Bardiani-Csf) s.t.
10. Serge PAUWELS (Bel, Omega Pharma-Quick Step) s.t.
1. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) in 73h05’31”
2. Rigoberto URAN (Col, Omega Pharma-Quick Step) a 1’41”
3. Cadel EVANS (Aus, Bmc) a 3’21”
4. Pierre ROLLAND (Fra, Movistar) a 3’26”
5. Rafal MAJKA (Pol, Tinkoff-Saxo) a 3’28”
6. Fabio ARU (Ita, Astana) a 3’34”
7. Domenico POZZOVIVO (Ita, Ag2R-La Mondiale) a 3’49”
8. Wilco KELDERMAN (Ola, Belkin) a 4’06”
9. Ryder HESJEDAL (Can, Garmin-Sharp) a 4’16”
10. Robert KISERLOVSKI (Cro, Trek) a 8’02”