E Marin Cilic il vincitore del torneo maschile degli Us Open 2014. Un finale a sorpresa: era dagli Australian Open del 2005 che un titolo dello Slam non andava a un giocatore che non appartenesse al triumvirato Djokovic-Nadal-Federer. Questo però lo sapevamo già, da quando si erano concluse le semifinali; quello che abbiamo appreso nella serata di ieri è che Cilic diventa il secondo croato capace di vincere un Major, dopo lexploit di Goran Ivanisevic che nel 2001 vinceva Wimbledon partendo da una wild card. Naturalmente Goran era in tribuna, nel folto box del suo connazionale; ha vissuto un incontro a parte, seminascosto nel suo berretto nero, sbuffando e pregando e sperando fino allesplosione finale. Cilic ha battuto Kei Nishikori: il punteggio recita , e non siamo nemmeno arrivati alle due ore di gioco. Al giapponese resta la soddisfazione di salire al numero 8 del mondo e di essere il primo giocatore del suo Paese a centrare la finale di un Major; per il resto ieri è stato travolto dalla furia dellavversario, che ha messo giù 17 ace (contro 2) e ha avuto il doppio dei vincenti (39-18) riuscendo così a scavare il gap rispetto agli errori non forzati che più o meno si sono equivalsi. Una vittoria strameritata quella di Cilic, che dallinizio alla fine ha martellato dalla riga di fondo togliendo respiro allavversario. Il quale da par suo ha avuto anche qualche opportunità, sotto forma di nove palle break; ma ne ha convertita soltanto una, e qui forse sta il suo errore più grande, quello cioè di non aver aggredito quando avrebbe potuto, di non aver minato le certezze del gigante croato che, al primo appuntamento con la storia, avrebbe potuto sentire le fatiche e le ansie di un traguardo mai raggiunto prima. Lultimo momento utile è arrivato sul 2-4 nel terzo set: Nishikori si è costruito due palle break consecutive e poi una terza; ma ha sbagliato due risposte sulla seconda di Cilic, e lattimo è svanito insieme al torneo. Non a caso il grande urlo di sollievo e trionfo è arrivato lì – sia dal campo che dal box: è allora che si è capito che gli Us Open sarebbero andati in Croazia.
Alle ore 17 di New York, le 23 in Italia, si gioca la finale maschile degli Us Open 2014: come sappiamo si tratta di un ultimo atto del tutto inedito negli Slam, perchè Kei Nishikori-Marin Cilic sono entrambi alla loro prima volta in una partita che assegna un trofeo Major. Se il Giappone del tennis è in fibrillazione per la possibilità di vincere il primo grande torneo in assoluto nella loro storia, la Croazia certamente non ha una tradizione vincente. La nazione ha raggiunto l’indipendenza da poco più di 20 anni; in questo brevissimo lasso di tempo i suoi giocatori hanno vinto appena due Slam. Storici entrambi però: Goran Ivanisevic trionfò a Wimbledon con una wild card (era numero 125 al mondo), in un momento (2001) nel quale ormai si pensava che il su tempo fosse passato per i problemi al tendine della spalla. Da un certo punto di vista ancora più incredibile fu la vittoria al Roland Garros 1997 di Iva Majoli: non tanto per il suo valore, che anzi era ottimo, quanto per il fatto che sconfisse una Martina Hingis che pareva imbattibile e che a causa di quel match perso non ottenne il Grande Slam in singola stagione e non riuscì mai a mettere le mani sull’Open di Francia. Successi importanti, pur se si contano sulle dita di una mano; e allora l’account Facebook della federazione croata di tennis ha voluto dedicare l’intera giornata nel ricordo di quegli avvenimenti; un post per ogni vittoria, come per dire a Cilic che sì, la grande impresa è possibile. Nel cammino della memoria trovano spazio anche i successi juniores: i due di Mirjana Lucic (non ancora Baroni) che prometteva di diventare dominante, quello di Jelena Kostanic poi naufragata, e soprattutto quelli di Borna Coric e Ana Konjuh. Importanti perchè ottenuti agli Us Open un anno fa e nello stesso giorno, a distanza di poche ore; un grande giorno per la Croazia della racchetta. Ripetibile oggi?
Siamo finalmente arrivati allappuntamento che tutti aspettano da due settimane: la finale maschile degli Us Open 2014. Piccolo problema, forse solo un intoppo: la sfida che tutti aspettavano non ci sarà. Nessun Djokovic-Federer, nessuna rivincita di Wimbledon e nessun tentativo del Re di vincere lo Slam numero 18: a Flushing Meadows il match per il titolo è Kei Nishikori-Marin Cilic. Un inedito assoluto: nessuno dei due ha mai giocato la finale di un Major, come nessuno dei due era mai stato in semifinale Slam prima dora. Entrambi hanno iniziato questo torneo fuori dalla Top Ten ATP, tanto per aggiungere; anche se il dato più strabiliante è un altro. Per trovare una finale di uno Slam nella quale non fosse presente uno tra Novak Djokovic, Roger Federer e Rafael Nadal – e stiamo escludendo Andy Murray, che qualcuna ne ha giocata – bisogna tornare indietro di quasi dieci anni. Era il 30 gennaio 2005, finale degli Australian Open: Marat Safin batteva in quattro set Lleyton Hewitt e vinceva il secondo e ultimo Major della carriera. Gli altri? Federer, campione lanno prima, aveva perso la semifinale contro Hewitt; Djokovic, neanche 18 anni, era stato sconfitto al primo turno; Nadal, ancora diciottenne, aveva perso agli ottavi contro lo stesso australiano. Vogliamo aggiungere altro? Aggiungiamo: 18 degli ultimi 19 titoli dei grandi tornei del tennis maschile sono stati messi in bacheca dai Big Four. Otto li ha vinti Nadal, sei Djokovic, due a testa Federer e Murray; a spezzare la serie è stato Stainslas Wawrinka, a Melbourne, lo scorso gennaio. E il segno di come questa finale sia realmente un evento che può segnare unepoca, quella in cui i grandi nomi del circuito ATP non sono più invincibili (del resto le due semifinali sembrano dimostrarlo); lasciando perdere il fatto che Nishikori farà 25 anni a dicembre e Cilic ne compie 26 tra venti giorni, forse le gerarchie stanno cambiando o comunque da oggi in avanti ci sarà più movimento. Entrando invece nel merito dellincontro di oggi, va detto che entrambi meritano di essere qui: il giapponese ha battuto in successione Milos Raonic (battaglia da cinque set), Stan Wawrinka (idem come sopra) e Novak Djokovic, togliendo il respiro al numero 1 del mondo. Cilic ha battuto avversari meno quotati, ma gli ha schiantati: dopo aver sconfitto in quattro set Kevin Anderson ha fatto percorso netto contro Tomas Berdych e contro un Roger Federer che sembrava destinato a mettere le mani sullennesimo (e forse ultimo) Slam. Un vero favorito non cè: Cilic ha più potenza, un servizio più incisivo e colpi definitivi, ma Nishikori è una zanzarina che risponde sempre colpo su colpo e ha già annientato la potenza atomica di Raonic e Wawrinka. I precedenti ci vengono parzialmente in aiuto: siamo 5-2 per il giapponese, che ha anche vinto gli ultimi tre incontri che si sono giocati nelle ultime due stagioni (quest’anno a Brisbane e Barcellona). Tuttavia il croato era in una fase oscura della carriera e negli ultimi anni non ha mai giocato come qui. Dovesse vincere lui, diventerebbe il primo croato a vincere un Major dai tempi di Goran Ivanisevic, che si prese Wimbledon nel 2001 partendo da una wild card; Nishikori invece sarebbe il primo asiatico a mettere in bacheca uno Slam, essendo anche il primo a giocarne una finale. Lincontro di oggi può essere seguito su Eurosport, canale che trovate dallagosto dello scorso anno al numero 384 del vostro televisore; oppure al 210 del pacchetto Sky, che allo stesso modo permette di accedere alle immagini. Qualora non abbiate a disposizione un televisore potrete sempre fare affidamento allo streaming video, che è garantito in caso di abbonamento a Sky da unapplicazione fornita in modo gratuito, che è Sky Go ed è attivabile su PC, tablet o smartphone. Il terzo sistema per rimanere sempre aggiornati con i risultati dei match in corso è quello dei social network: ATP World Tour è la pagina Facebook ufficiale del circuito maschile di tennis professionistico, il suo corrispettivo su Twitter è @ATPWorldTour. E ancora: facebook.com/usopentennis è il profilo Facebook del torneo, su Twitter trovate invece la pagina @usopen.