Parma-Fiorentina è il festival della “statistica mancata”, la classica partita che rende vane tutte le letture in termini di numeri, i quali renderebbero inaccettabile il punteggio di 1-0 finale. I viola sono infatti superiori in tutti i parziali che come di consueto andiamo ad analizzare, a partire da un possesso di palla di 68 a 32% per Pizarro e compagni. I tiri totali sono addirittura 16 a 5, quelli in porta 7 a 2. Ad impressionare anche le palle giocate, esattamente il doppio: 340 a 680. Ma il dato in assoluto da record della partita e da salvare per vedere se mai si verificherà nuovamente in questo campionato è quello della superiorità territoriale: 21′ e 17” per la Fiorentina, 2′ e 57” per il Parma. Leggermente schiacciato. Tanti i falli, 35 in totale e da primato anche i cartellini, 10, di cui 4 a Savic e Gonzalo, che portano ai loro due rossi. Pochissimi invece gli angoli, unico settore in cui il Parma sopravanza gli avversari, per 3-2. Strano visti i tantissimi attacchi viola all’area di Mirante. In termini di statistica poi, da segnalare come la vittoria torni nell’ambito dei Parma-Fiorentina giocati in Serie A sulla sponda emiliana dopo 5 pareggi ed una vittoria ospite: era il 18 aprile 2007 quando Giuseppe Rossi regalava, con una doppietta, gli ultimi 3 punti ai gialloblu prima di quelli riconsegnati da Costa. Oggi, alla Fiorentina, manca soprattutto lui. Infine lo sguardo ai singoli: la sorpresa canonica che piomba su ogni analisi a freddo è oggi quella di Basanta “re” dei rubapalloni. Valutando, negativamente, la sua prestazione, non era sembrato certamente un punto a suo favore. Per il resto a parte i 9 tentativi firmati Cuadrado-Gomez (oggi al di là del numero sono entrambi colpevoli per la sconfitta) la corona ideale va a Savic: superare 83 a 71 Pizarro nel suo regno, quello dei passaggi riusciti, è a suo modo l’ultimo record da segnalare.
Spazio alle interviste del post partita. Espressione di fatica fisica sul volto del sorridente ma esausto mister dei padroni di casa, Roberto Donadoni: “Quella di oggi è una prestazione da leggere alla luce del carattere e dello spirito di squadra, della voglia di salvarsi; ho visto una volontà feroce di fare risultato e con questa possiamo credere alla salvezza”. Campo e anche fuori campo, con onestà, nelle parole del tecnico bergamasco: “Abbiamo speso molto a livello mentale e fisico anche per questioni che esulano dal campo e speriamo ora di costruire qualcosa di positivo per non mollare e crederci fino all’ultimo. Bisogna mettersi alle spalle chiacchiere e tutto quel che succede intorno a noi senza cercare alibi e trovare invece motivazioni; possiamo uscirne solo noi con prestazioni di questa livello in termini di grinta. Il solo fatto che ci sia qualcuno che continua a credere nel progetto Parma è incoraggiante poi io sono ottimista di natura”. Parole invece velate da evidente delusione, anche in questo caso per questioni non solo di campo, quelle di Vincenzo Montella a Serie A Live, su Premium: “C’è grande amarezza, a livello di gioco abbiamo fatto quello che dovevamo, potevamo fare meglio in termini di conclusione in porta ma non abbiamo avuto il guizzo del gol e quando non segni se va bene finisce 0-0…”. Poi si passa doverosamente ai singoli e Montella non si tira indietro: “Gomez? Solito discorso, i rigori li sbaglia chi li tira. Ma è vero che da lui ci aspettiamo molto di più. Lo aspettiamo e aspetteremo finchè avremo forza… e di sicuro non ci mancherà (la forza). Neto? Non metto in dubbio la sua professionalità, avendo però un portiere affidabile come Tatarusanu e avendo constatato poca serenità in Neto ecco la mia scelta. Una scelta definitiva, a questo punto, a meno di cambi clamorosi di scenario”.