Si corre oggi la settantasettesima edizione della Gand-Wevelgem, la classica del Nord più adatta ai velocisti, in programma oggi sulle strade delle Fiandre, in Belgio. Nata nel 1934, all’inizio era una gara riservata ai soli dilettanti mentre a partire dell’edizione del 1945 è stata aperta ai professionisti. A vincerla lo scorso anno fu John Degenkolb, il corridore tedesco recente vincitore alla Milano-Sanremo. Potrebbe essere ancora lui a conquistare questa classica, oppure Peter Sagan vincitore nel 2013, o ancora corridori con caratteristiche simili quali Alexander Kristoff o Mark Cavendish, senza dimenticare uno specialista delle classiche come Fabian Cancellara, speriamo il nostro Luca Paolini. Potrebbero essere importanti al fine dell’esito della Gand-Wevelgem, le côte lungo il percorso, ma forse ancora di più le condizioni atmosferiche. Per presentarla abbiamo sentito l’ex corridore italiano Ivan Quaranta. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Cominciano le grandi classiche del Nord, chi vede meglio? Diciamo che Cancellara potrebbe fare molto bene, come Sagan, Degenkolb e Kristoff. Anche Paolini mi sembra stia attraversando un periodo di grandissima forma. Cavendish invece non mi sembra proprio al top della condizione.
La sua carriera è in calando? Penso che a trent’anni un corridore non si può considerare finito. Cavendish è un fuoriclasse, l’ha sempre dimostrato, ha già vinto anche quest’anno, aspettiamolo in futuro pronto a ottenere altri successi.
La Gand-Wevelgem è la classica più adatta ai velocisti? Sì, direi di sì, è una gara per velocisti, può finire con un arrivo in volata come è successo anche alla Sanremo. Sarebbe il finale più spettacolare e più bello, che coinvolgerebbe anche tutto il pubblico di questa classica, sempre numeroso ogni anno.
Non potrebbero quindi decidere le côte? No, credo piuttosto che siano le condizioni atmosferiche a poter essere determinanti. Ho disputato questa classica quattro volte, due volte con la pioggia e il vento. In questo caso c’è selezione, cambia tutto lo svolgimento della corsa.
Vede qualche nome nuovo? Tra gli italiani vedo bene Viviani, che è corridore in grado di figurare bene in questa classica. Viene dalla pista come me, mi sembra pronto per far bene.
Ci sono altri corridori italiani che vede meglio? Dico sempre Paolini, poi c’è Bonifazio che è arrivato quinto alla Sanremo, ma devo dire che stiamo facendo fatica: non abbiamo più grandi corridori delle classiche di un giorno. Proprio Paolini e lo stesso Pozzato, l’ultimo italiano a vincere la Sanremo, sono stati gli ultimi nostri rappresentanti di un certo valore.
Com’è l’atmosfera della Gand-Wevelgem? Stupenda, ci sono quindicimila persone alla partenza, centomila lungo il percorso. Qui il ciclismo è vissuto nel modo migliore, come una festa. C’ è rispetto per i corridori che non vengono mai spinti come da noi. Si tifa per il proprio campione ma anche per gli altri, fino in fondo. Da queste parti il ciclismo è proprio di casa… (Franco Vittadini)