Sabato 9 maggio 2015 ha dato il via alla 98 edizione del Giro d’Italia. E’ l’australiano Simon Gerrans che riesce a conquistare, con un tempo straordinario di 19 minuti e 26 secondi, la prima maglia rosa di quest’anno. Un vero trionfo nella tappa inaugurale della corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo. La squadra Orica Greenedge capitanata da Gerrans ha rispettato le aspettative che la davano favorita tra le 22 squadre concorrenti.
Nemmeno le recenti fratture dei polsi e della clavicola sono riuscite a frenare la determinazione di Gerrans e del suo team, spettacolarmente affiatato, rendendo questa vittoria ancora più significativa. Senza contare che non si tratta di un atleta giovanissimo, Simon compirà infatti 35 anni il prossimo 16 maggio proprio mentre si trova nel bel mezzo della competizione. Ma l’inizio del Giro d’Italia ha anche visto la squadra Astana Prot Team, capeggiata da Fabio Aru, il giovane ciclista sardo, restare in testa alla classifica provvisoria per buona parte della gara, nella stupenda cornice della pista ciclabile della Riviera dei Fiori, da San Lorenzo a Mare a Sanremo. La squadra di Aru ha raggiunto il traguardo con un tempo di 19 minuti e 39 secondi. Solo dopo molto tempo è retrocessa al secondo posto per il sorpasso del pistolero, il mitico Alberto Contador con la sua Tinkoff Saxo. Una squadra i cui componenti sono stati meticolosamente scelti dal leader secondo il motto che bisogna trovare gli uomini migliori per poter avere il meglio. Una formazione molto ben strutturata, dicono gli esperti. Della squadra fa parte anche Ivan Basso. Il campione italiano resosi conto di non poter più competere ha risposto alla stima ripetutamente espressagli da Contador decidendo di sostenerlo verso la conquista del Giro d’Italia 2015. Il legame di Contador con la gara nella penisola è noto a tutti, come anche l’amore dei tifosi italiani nei suoi confronti. Lui per l’Italia cerca il meglio e questo è stato reso ancora più evidente quando ha dichiarato di non voler fare troppe gare proprio per preservarsi e tenersi in forma per il giro. Sfortunatamente una sbandata di un compagno a metà percorso ha costretto la squadra a rallentare e ad aspettare Contador, facendo perdere tempo e secondi preziosi, fondamentali per la vittoria. Contador si è quindi dovuto accontentare di un secondo posto realizzato in un tempo di 19 minuti e 33 secondi, troppi per poter competere con la squadra australiana.
Il grande stacco di Gerrans, sulle altre 22 squadre che hanno dato vita alla competizione, è stato un chiaro segnale sulle sue intenzioni rispetto al Giro. La velocità media durante la corsa è stata di circa 54 km orari. Lo stacco col terzo posto conquistato da Aru con Astana è stato di 13 secondi mentre dal secondo posto di Contador di 7. Non c’è da stupirsi visto il livello di Gerrans, non solo un grande campione, ma anche uno dei pochi ciclisti iscritti alla lista di quei grandi che hanno vinto nei più importanti giri di tutto il mondo. Deludenti invece le prestazioni di altri due big del ciclismo, Richie Porte, con la sua squadra il Team Skya, e quella del colombiano Rigoberto Urán, ex maglia rosa, con l’Etixx Quick Step. Uno straordinaro Fabio Aru ha realizzato un impresa epica segnando una distanza di 12 secondi da Uran e ben 20 da Porte. Si è trattato in realtà, di un inizio piuttosto insidioso per il giovane sardo. La prestazione del 9 maggio, in cronosquadra, si è svolta in un percorso tendenzialmente piano, senza salite, ed è stata decisamente superiore alle aspettative, Ciò fa bene sperare nel risultato delle gare successive che vedranno di nuovo contendersi il titolo i migliori ciclisti del mondo. Resta favoritissimo lo spagnolo Alberto Contador, con Gerrans, Porte ed Uran. In vista delle prossime gare gli avversari non dovranno dimenticare le ottime doti di scalatore di Aru e che la montagna è il suo percorso ideale, L’obiettivo di Aru sarà quello di sfruttare a suo vantaggio i numerosi tranelli e le insidie nascoste nei prossimi percorsi. Nel frattempo, in attesa di vedere i prossimi risultati, per rendere onore alla sua bravura è stato insignito del simbolo dell’11 reggimento dei bersaglieri utilizzato durante la Prima Grande Guerra.