La prima Maglia Gialla del Tour de France 2015 è australiana. Rohan Dennis, portacolori del BMC Racing Team, si è infatti imposto nella cronometro di apertura della Grande Boucle, su un percorso di 13,8 km con partenza e arrivo nella città olandese di Utrecht. Nato nel 1990 a Adelaide, Dennis inizia ad andare in bicicletta all’età di sette anni, per poi iniziare l’attività agonistica già a quindici. Alterna le corse su strada a quelle su pista, ma è in queste ultime che si mette particolarmente in evidenza, conquistando titoli nazionali nell’inseguimento a squadre, nella corsa a punti e nell’inseguimento individuale.
Nel 2010 però ottiene il prestigioso titolo di campione nazionale australiano a cronometro Under 23, battendo altri futuri professionisti come Luke Durbridge e Michael Matthews. Nello stesso anno partecipa ai campionati mondiali su pista di Ballerup, in Danimarca, dove conquista la medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre insieme ai compagni Jack Bobridge, Cameron Meyer e Michael Hepburn. Nei successivi due anni, arrivano per lui un altro oro (nel 2011 a Manchester) e un argento (nel 2012 a Melbourne) nella stessa specialità. Sempre nel 2012, pur essendo ancora un Under 23, esordisce tra i professionisti con la squadra di categoria Continental Team Jayco-AIS, ottenendo alla sua prima corsa un risultato di prestigio: al Tour Down Under (breve corsa a tappe australiana che apre il calendario del World Tour), conquista sia la classifica dei giovani che quella degli scalatori. A fine anno conferma le ottime doti da cronoman, conquistando la medaglia d’argento nella prova a cronometro del campionato del mondo Under 23 di Limburgo, in Olanda. Abbandonata (almeno per il momento) la pista, nel 2013 firma il suo primo contratto da professionista con la squadra americana Garmin-Sharp ed esordisce con un secondo posto ai campionati nazionali a cronometro, battuto da Luke Durbridge. A giugno si piazza ottavo al Giro del Delfinato, vestendo anche per un giorno la Maglia Gialla di leader della classifica e conquistando la classifica riservata ai giovani. Poche settimane dopo esordisce anche al Tour de France, dove arriva da gregario per i suoi capitani Ryder Hesjedal e Daniel Martin. Dopo l’ottava tappa, con l’arrivo in salita ad Ax 3 Domaines, è costretto al ritiro, dopo essere arrivato ultimo a oltre mezz’ora di ritardo dal vincitore della tappa, il britannico Chris Froome (poi vincitore del Tour). A settembre partecipa al campionato mondiale di Firenze, che chiude al dodicesimo posto nella prova a cronometro.
A fine stagione, conquista poi in Canada la terza tappa e la classifica finale della prima edizione del Tour of Alberta. Nel 2014 si segnala soprattutto per i miglioramenti in salita, ma ottiene solo una vittoria stagionale, al Tour of California. Nella terza frazione della breve corsa a tappe americana, attacca sulla salita finale di Mount Diablo e taglia il traguardo in solitaria, mettendo un’ipoteca su un buon piazzamento in classifica generale (chiusa poi al secondo posto dietro Bradley Wiggins). In agosto rescinde il contratto con la Garmin e si trasferisce a un’altra squadra americana, la , con cui partecipa alla Vuelta a España, che chiude all’ottantaquattresimo posto senza alcun acuto. Ai successivi campionati mondiali di Ponferrada, si migliora ulteriormente nella gara contro il tempo, chiudendo quinto. Il 2015 sembra l’anno della definitiva consacrazione. A gennaio vince la terza tappa del Tour Down Under, da Norwood a Paracombe, anticipando di tre secondi il resto del gruppo. Un vantaggio esiguo, ma che gli basta per portare a casa anche la classifica generale davanti ai più quotati connazionali Richie Porte e Cadel Evans. Un mese dopo torna a calcare una pista, per tentare l’assalto al record dell’ora. E il tentativo di Dennis va in porto: nel velodromo svizzero di Grenchen, con 52,491 km percorsi, infatti, supera il precedente limite dell’austriaco Matthias Brändle. A giugno fornisce inoltre un grande contributo per la vittoria della sua squadra nella cronosquadre del Giro del Delfinato, da Roanne a Montagny e indossa per due giorni la maglia di leader della classifica generale. Con tali risultati confortanti, torna al Tour de France e si presenta come uno dei principali favoriti per il podio nella breve cronometro inaugurale in terra olandese. Ma Dennis fa di più: supera rispettivamente di 5 e 6 secondi i due mostri sacri ed ex-campioni del mondo della specialità Tony Martin e Fabian Cancellara e fa registrare, con 55,446 chilometri orari, la media record in una cronometro della corsa a tappe francese, strappando questo particolare primato al britannico Chris Boardman (che lo deteneva dal cronoprologo di Lille del 1994). In più, per l’australiano arriva anche la gioia della prima Maglia Gialla, che di certo nelle prossime tappe proverà in tutti i modi a difendere dagli attacchi dei velocisti.