Nonostante la sofferenza nel finale, l’Inter riesce a battere il Chievo e eliminare quel tabù San Siro che affliggeva i nero-azzurri. Finisce 1-0 la sfida valida per il ventitreesimo turno del campionato. La rete porta la firma di Mauro Icardi. Mancini, squalificato, fa partire un 4-3-3 con un trio inedito d’attacco formato da Eder, Icardi e Palacio. Dalla parte opposta Maran è condizionato dalle numerose assenze e dalla mancata convocazione dei due nuovi arrivi Floro Flores e Ninkovic. Davanti giocano Pellissier e Inglese sostenuti da Birsa. La partita si accende subito al nono minuto con Icardi che mette un pallone interessante in mezzo all’area; dopo il velo di Palacio arriva Eder che trova un pronto Seculin sulla traiettoria. Quattro minuti dopo dalla stessa posizione è Brozovic a mettere un pallone arretrato in area sul quale arriva proprio Icardi che calcia di potenza ma ancora una volta il portiere avversario dice no. Al ventiduesimo nitida occasione da gol per i nero-azzurri: Eder trova tutto solo in mezzo all’area Palacio che, spalle alla porta, serve Kondogbia alla sua destra; il francese tutto solo calcia centrale. Nel finale di primo tempo sugli sviluppi di un corner prova il gol a giro sul secondo palo Brozovic, Seculin si distende e nega ancora una volta la rete. Primo tempo che si chiude dunque con una netta superiorità dell’Inter. Lo dimostra il fatto che appena dopo tre minuti di inizio ripresa arriva il gol del vantaggio. Mischia in area di rigore dopo un angolo, Miranda tocca il pallone ad Icardi che da due passi non sbaglia. Nona firma stagionale e cinquantesimo gol in Serie A. Al cinquantaseiesimo uno scatenato Nagatomo sulla destra mette un cross perfetto per Icardi sul primo palo; l’argentino gira bene di testa ma colpisce una clamorosa traversa. Dieci minuti più tardi è sempre il numero nove pericoloso. Ancora una volta splendida verticalizzazione del giapponese che manda praticamente in porta il suo compagno che trova, però, una grandissima parata di Seculin. A diciotto minuti dal termine Brozovic va vicinissimo al 2-0 con un ottimo calcio di punizione ma la palla finisce alta di un soffio. A dieci minuti alla fine altre due occasioni nitide da gol per i padroni di casa sempre su sviluppo da calcio d’angolo e sempre con la super riposta di Seculin; prima ci prova Miranda e poi Murillo. Nel finale soffre tantissimo l’Inter che rischia di subire un clamoroso gol del pareggio da parte di Pellissier che non riesce ad inquadrare la porta dopo un ottimo cross del neo entrato Costa. Finisce dunque con il risultato di 1-0 senza però cambiamenti di classifica dato che tutte le grandi squadre hanno vinto. Chievo invece in crisi di identità. Da segnalare i gialli a Miranda e Rigoni che, diffidati, salteranno il prossimo match.
Al Ferraris Sampdoria e Torino si dividono la posta in palio, al termine di novantaquattro minuti tutto sommato divertenti. Partono meglio ospiti, che cercano la via del gol con un tiro dalla distanza di Martinez respinto prontamente da Viviano. I blucerchiati faticano a farsi vedere dalle parti di Padelli, così è ancora il Torino a provarci con una conclusione potente di Acquah, deviato col piede dall’estremo difensore doriano. I ritmi della gara non decollano, anzi si abbassano clamorosamente e la prima frazione di gioco si spegne tra i fischi del pubblico. Nella ripresa entrano Christodoulopoulos e Baselli; il Toro è subito pimpante con una girata di Martinez che si spegne a lato. Le due squadre sbagliano parecchio in fase di impostazione e la partita continua a non regalare emozioni. Quando il match sembra incanalarsi verso un pari senza reti ecco il gol della Sampdoria con Muriel, lesto ad insaccare alle spalle di Padelli sul cross di Dodò. Poco dopo la retroguardia di casa si addormenta e concede a Belotti il piattone che vale l’uno a uno. Nel finale succede di tutto: prima Soriano porta avanti la Sampdoria con una bellissima esecuzione da fuori area, che si infila all’angolino. Poi all’ultimo secondo, Belotti infilza Viviano di testa firmando il 2-2 definitivo.
Continua la marcia solitaria del Napoli in vetta alla Serie A 2015/16 e la vittoria dell’Olimpico contro la Lazio è un altro mattoncino verso il Sogno, che dovrà passare però forzatamente dallo scontro diretto dello Juventus Stadium e dalla volata seguente. La partita in realtà dura lo spazio di (meno di) un tempo, ovvero quando Higuain e Callejon portano il risultato sul 2-0 e Candreva esce infortunato. Lo spagnolo è decisivo sia per mettere il Pipita in condizione di fare 23 in 23 – rispettivamente gol in giornate – sia per far calare un sipario molto anticipato sulla gara. Perchè la Lazio non ci crede mai davvero, nemmeno quando nella ripresa la condizione del Napoli sembra precaria e i tremolii potrebbero diventare preoccupanti. Invece la formazione di Pioli si perde nelle mancate giocate di Felipe Anderson e nel nulla del centrocampo, limitandosi a qualche accelerazione solitaria di Keita. Purtroppo la scena nel secondo tempo passa poi sugli spalti e le pecore stipate in spazi definiti dello stadio decidono di belare a più riprese contro il povero Koulibaly, verosimilmente per il colore della sua pelle. Ma parlarne troppo, oltre al fatto di dirlo e condannare il comportamento deprecabile, sarebbe un insulto all’intelligenza di chi non si è fermato all’età della pietra e ha già scoperto la ruota e il fuoco. Quando ci arriveranno anche gli uomini-pecora di cui sopra, li accoglieremo nella civiltà.
Prima vittoria in campionato per il Verona, che alla ventitreesima giornata centra finalmente i tre punti: a cadere per prima contro gli scaligeri è l’Atalanta, che sta vivendo un periodo di crisi e forse si deve preoccupare per una classifica che si fa particolarmente brutta. Il Verona vince con i gol di Luca Siligardi e Giampaolo Pazzini; proprio l’attaccante cresciuto nel vivaio orobico, e che con l’Atalanta aveva esordito in Serie A ormai più di dieci anni fa. Questa volta è vincente il 4-4-2 di Gigi Delneri; gli assist sono di Wszolek, entrambi, per le reti del Verona mentre non è assistito il gol di Andrea Conti (il primo in Serie A) che sfrutta un errore della difesa scaligera. Effettuate le sei sostituzioni previste; sei gli ammoniti (quattro tra le fila dell’Atalanta) e cartellino rosso per Dramé, per doppia ammonizione.
Empoli-Udinese finisce 1-1; risultato giusto al Castellani, ma l’Udinese deve mangiarsi le mani perchè ad un passo dalla vittoria esterna si è fatto raggiungere da un Empoli che dunque riprende la sua marcia in classifica, pur non riuscendo a rialzarsi dal punto di vista delle prestazioni. Duvan Zapata segna in contropiede assistito da Ryder Matos, subito titolare alla prima partita con la maglia dell’Udinese; pareggia al 91’ Manuel Pucciareli che sfrutta il passaggio di Massimo Maccarone. E’ stata una partita davvero nervosa e ricca di falli: l’arbitro Eugenio Abbattista ha avuto tanto lavoro in particolare nel secondo tempo. Il solo Duvan Zapata è finito sul taccuino degli ammoniti nel primo tempo, nella ripresa invece gli ammoniti sono stati ben otto, cinque dei quali tra le fila dell’Udinese. Marco Giampaolo ha effettuato soltanto due sostituzioni, mentre le ha utilizzate tutte Stefano Colantuono.
Prosegue la marcia inarrestabile della Juventus: tredicesima vittoria consecutiva per la formazione di Allegri che batte, non senza soffrire, il Genoa per 1 a 0 al termina di una gara contratta e poco spettacolare sotto tutti i punti di vista. Nel primo tempo si capisce subito che non sarà una passeggiata per i padroni di casa, che rispetto alle ultime uscite in campionato e in coppa non sembra fare quello che vuole in mezzo al campo. Verso il quarto d’ora di gioco si fa vedere Dybala con un sinistro insidioso che termina di poco a lato, mentre gli ospiti non riescono a produrre palle gol vere e proprie, con Buffon quasi a fare da spettatore non pagante. Alla mezz’ora arriva l’episodio che sblocca il match, Cuadrado si invola verso l’area di rigore avversaria e libera il tiro, trovando la deviazione di De Maio che beffa Perin e mette il pallone in porta per l’1 a 0 bianconero. Poco prima dell’intervallo Evra è costretto a lasciare il campo per un problema intestinale, al suo posto entra Alex Sandro. Nella ripresa il Genoa prova a suonare la carica con la conclusione di Cerci respinta da Buffon, il pallone rimase pericolosamente nell’area di rigore finché non arriva Marchisio a spazzarlo via. Poco dopo Zaza, appena entrato al posto di Morata, si mangia letteralmente il gol del 2 a 0 calciando addosso a Perin da pochissimi passi. Il risultato rimane dunque in bilico, anche perché la formazione di Gasperini pensa soprattutto a spezzare il gioco degli avversari. Nel frattempo Allegri perde anche Caceres per quello che sembra un infortunio serio, e nel finale la Juve rimane anche in dieci per l’espulsione di Zaza, al quale viene mostrato il rosso diretto per una brutta entrata su Izzo. Tuttavia il Genoa, neanche con l’uomo in più, si rende pericoloso e i cinque minuti di recupero passano senza che i bianconeri corrano grossi pericolosi. In classifica la Juve resta dunque a -2 dal Napoli, mentre il Genoa scivola al diciassettesimo posto. (Stefano Belli)
Il Milan parte con la marcia giusta e mette subito alle strette il Palermo. Al 5′ Honda prova la battuta magica direttamente da calcio d’angolo con il pallone che, dopo aver preso una strana traiettoria, viene salvato sulla linea da Sorrentino. Passano 10′ e il Milan torna a far paura: dopo un contrasto di Kucka su Chochev il pallone schizza sui piedi di Bacca. Il colombiano entra in area dopo aver saltato due avversari con una finta elegante e calcia di potenza trovando la splendida risposta di Sorrentino. Il gol è nell’aria e il Milan si porta in vantaggio al minuto 18: discesa di Abate, traversone al centro per Bacca che anticipa tutti piazzando il quarto centro consecutivo. Al 32′ Goldaniga commette una follia colpendo con la mano un pallone innocuo in area: Mazzoleni indica il dischetto. Dagli undici metri Niang ‘ruba’ la battuta a Bacca e spiazza Sorrentino per il 2-0. Nel finale il Palermo si sveglia con un colpo di testa di Gilardino terminato di poco sul fondo: troppo poco però per impensierire il Milan. Nella ripresa la partita perde di ritmo e per i rossoneri diventa fin troppo facile controllare quanto raccolto nei primi 45′ di gara. Il Palermo prova a rientrare in carreggiata ma i cambi di Tedesco non portano frutti sperati anche se riescono a limitare l’avversario. L’unica nitida palla gol per i locali arriva al 63′ ma il tiro di Trajkovski da buona posizione impatta sul corpo di Antonelli: la deviazione del terzino è decisiva. Nel finale si fa vedere anche il neo entrato Balotelli con un bolide sparato da distanza siderale: pallone alto di non molto sopra la porta di Sorrentino. Dopo il derby di domenica sera il Milan raccoglie altri tre punti d’oro per la corsa verso le parti alte della classifica. (Federico Giuliani)
Il Frosinone batte il Bologna 1-0 e rilancia la sua corsa alla salvezza. Decide il calcio di rigore trasformato da Federico Dionisi al 77′ minuto, sesto gol stagionale per l’attaccante ciociaro: il fallo lo commette Rossettini su Sammarco, solo gialo per il difensore del Bologna che lamentava un fuorigioco di Daniel Ciofani sul cross dalla sinistra. Sette ammoniti nella partita, sei dei quali in un primo tempo nervoso e spezzettato; al 64′ il Bologna è rimasto in dieci uomini per l’espulsione di Oikonomou, per doppia ammonizione (il secondo cartellino giallo lo ha preso per un fallo di mano). Effettuate le tre sostituzioni per Roberto Stellone, anche Roberto Donadoni ha cambiato tre volte ma non è riuscito a cambiare l’inerzia della partita.
Seconda vittoria consecutiva per la Roma di Spalletti che espugna il Mapei Stadium battendo il Sassuolo (al secondo KO interno di fila) per 2 a 0. In classifica i giallorossi si riportano a un punto dal terzo posto, agganciando l’Inter a quota 41 punti, mentre i neroverdi rimangono fermi a 33 punti. Nel primo tempo gli ospiti cominciano meglio e sbloccano il match all’11’ con Salah che torna al gol dopo un periodo di digiuno con un gran sinistro a giro, depositando il pallone in rete alle spalle di Consigli. Nei minuti successivi, la Roma ha l’opportunità di raddoppiare prima con Maicon che dopo uno scambio con Salah si è trovato davanti alla porta ma ha spedito il pallone sul fondo, poco più tardi è El Shaarawy, disturbato da Cannavaro, a mancare lo specchio della porta da pochi passi. L’occasione più nitida per i padroni di casa è di Berardi che dalla distanza ha provato a sorprendere Szczesny con una conclusione che si è però spenta sul fondo. Da segnalare l’infortunio di De Rossi che ha dovuto lasciare il campo per un guaio muscolare, il suo posto viene rilevato da Gyomber. Nella ripresa, però, la Roma cala fisicamente e il Sassuolo prende coraggio, attaccando con più convinzione e soprattutto facendo la partita nel tentativo di pareggiare. Gli ospiti vanno di nuovo vicini al raddoppio con Salah che fa tutto da solo senza servire Nainggolan, liberissimo al centro dell’area. I padroni di casa ci provano con Berardi e Sansone, in entrambi i casi Szczesny blocca le conclusioni. Nel finale la Roma rischia di rovinare tutto: Nainggolan frana addosso a Pellegrini dentro l’area di rigore, l’arbitro Calvarese concede il penalty ed espelle il centrocampista belga della Roma per somma di ammonizioni, Berardi dagli undici metri spedisce il pallone alle stelle. E dal possibile 1-1 si passa allo 0-2 in contropiede, grande azione di Perotti che si libera di Cannavaro e inventa l’assist per El Shaarawy che chiude la contesa con il secondo gol in due gare con la maglia della Roma. (Stefano Belli)
Marcatori: 77’ rig. Dionisi
Leali; M. Ciofani, Ajeti (11’ A. Russo), Blanchard, Pavlovic (68’ Crivello); Chibsah (57’ Dionisi), Sammarco, Gori; Soddimo, D. Ciofani, Tonev (Bardi, Zappino, Rosi, Pryima, Frara, Gucher, Paganini, Longo, Carlini). Allenatore: Roberto Stellone
Mirante; Rossettini, Oikonomou, A. Ferrari, Morleo; Taider, (81’ Brienza), A. Diawara, Brighi; L. Rizzo (59’ Giaccherini), Floccari, Mounier (68’ I. Mbaye) (A. Da Costa, Stojanovic, Masina, Donsah, Crisetig, Pulgar, F. Zuculini, Destro). Allenatore: Roberto Donadoni
Arbitro: Andrea Gervasoni
Ammoniti: A. Diawara (B), Taider (B), Blanchard (F), A. Russo (F), Oikonomou (B), A. Ferrari (B), Rossettini (B)
Espulsi: 64’ Oikonomou (B) per somma di ammonizioni
11′ Salah (Roma), 90’+4′ El Shaarawy (Roma).
Pjanic, Perotti
Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Duncan (83′ Politano), Magnanelli, Biondini (68′ Pellegrini); Berardi, Trotta (66′ Falcinelli), Sansone. All. Eusebio Di Francesco.
Szczesny; Maicon (81′ Emerson), Rudiger, De Rossi (43′ Gyomber), Zukanovic; Pjanic (61′ Vainqueur), Keita; Salah, Nainggolan, El Shaarawy; Perotti. All. Luciano Spalletti.
Gianpaolo Calvarese.
Keita (Roma), Duncan (Sassuolo), Vainqueur (Roma).
87′ Nainggolan (Roma) per somma di ammonizioni.
2′ e 4′.
Marcatore: 30′ aut. De Maio
Buffon; M. Caceres (63′ Rugani), Bonucci, Barzagli; Cuadrado, Padoin, Marchisio, Pogba, Evra (41′ Alex Sandro); Morata (54′ Zaza), Dybala. All. Massimiliano Allegri.
Perin; Munoz, De Maio, Izzo; Ansaldi, Dzemaili (81′ Matavz), Ntcham (58′ Capel), L. Rigoni, Silva; Cerci (55′ Suso), Pavoletti. All. Gian Piero Gasperini.
Carmine Russo.
Munoz (G), Bonucci (J), Capel (G), L. Rigoni (Gì).
91′ Zaza (Juventus) per rosso diretto.
1′ e 5′.
Marcatori: 18′ Bacca, 32′ rig. Niang
Sorrentino; Struna (46′ Morganella), Goldaniga, G. Gonzalez, Lazaar; Hiljemark, Jajalo, Chochev; Vazquez, Gilardino (57′ Djurdjevic), Quaison (46′ A. Trajkovski). A disp.: Alastra, Marson, Andelkovic, Cionek, Pezzella, Rispoli, Vitiello, Cristante, Bentivegna. All.: Tedesco.
G. Donnarumma; Abate, C. Zapata, A. Romagnoli, Antonelli; Honda, Kucka, Montolivo (55′ Bertolacci), Bonaventura; Niang (74′ Balotelli), Bacca (83′ A. Poli). A disp.: Abbiati, Livieri, De Sciglio, Calabria, S. Simic, Alex, José Mauri, K.P. Boateng, Menez. All.: Mihajlovic.
Mazzoleni
43′ Goldaniga (P), 49′ Jajalo (P), 73′ Vazquez (P)
Marcatori: 30’ A. Conti (A), 42’ Siligardi (V), 83’ Pazzini (V)
Gollini; E. Pisano, Moras, Helander, Albertazzi (68’ Gilberto); Wszolek, Marrone, Ionita (78’ Juanito Gomez), Siligardi (46’ Emanuelson); Toni, Pazzini. Allenatore: Luigi Delneri
Sportiello; A. Masiello, Toloi, Cherubin; A. Conti (68’ C. Raimondi), Migliaccio, De Roon, Dramé; Diamanti, Borriello (82’ Pinilla), A. Gomez (77’ Brivio). Allenatore: Edoardo Reja
Arbitro: Marco Di Bello
Ammoniti: Albertazzi (V), Dramé (A), De Roon (A), Ionita (V), Migliaccio (A), Pinilla (A)
Espulso: 54’ Dramé (A) per somma di ammonizioni
Marcatori: 23’ D. Zapata (U), 91’ Pucciarelli (E)
Skorupski; Laurini, Tonelli, Camporese (72’ Bittante), Mario Rui; Zielinski, L. Paredes, D. Croce; Saponara (79’ Mchedlidze); Pucciarelli, Maccarone. Allenatore: Marco Giampaolo
Karnezis; Heurtaux, Felipe, Piris; Widmer, Bruno Fernandes (57’ Badu), Lodi (69’ Kuzmanovic), Hallfredsson, Alì Adnan; Matos (78’ Thereau), D. Zapata. Allenatore: Stefano Colantuono
Arbitro: Eugenio Abbattista
Ammoniti: D. Zapata (U), Bruno Fernandes (U), 58’ D. Croce (E), Badu (U), Mchedlidze (E), Widmer (U), Kuzmanovic (U), L. Paredes (E), Hallfredsson (U)
22’st Muriel (S), 26’st Belotti (T), 39’st Soriano (S), 49’st Belotti (T)
Viviano; Cassani, Ranocchia, Moisander; Sala (25’pt Diakitè) (1’st Christodoulopoulos), Ivan, Palombo, Dodò; Soriano, J. Correa (35’st Quagliarella); Muriel (Puggioni, Brignoli, E. Barreto, A. Rodriguez, P. Pereira, Krsticic, R. Alvarez, Skriniar, Cassano) All. Montella
Padelli; Maksimovic, Glik, E. Moretti; Zappacosta, Acquah (1’st Baselli), Gazzi, Benassi (26’st Maxi Lopez), Gaston Silva; Belotti, J. Martinez (18’st Immobile). (Castellazzi, Ichazo, Molinaro, Obi, Farnerud, Jansson, Vives, Avelar, Bruno Peres). All. Ventura
Valeri di Roma
Gazzi (T), J. Correa (S), Diakitè (S), Glik (T), Ranocchia (S), Baselli (T)
Marcatori: 23′ Higuain, 27′ Callejon
Marchetti, Konko, Basta, Mauricio, Hoedt, Onazi, Parolo, Lulic, Candreva (dal 38′ B. Keita), Klose (dal 69′ S. Mauri), Felipe Anderson (dall’87’ F. Djordjevic). All. Pioli
Reina, Maggio, Koulibaly, Raul Albiol, Strinic, David Lopez, Jorginho, Hamsik (dall’89’ Chalobah), Callejon, Higuain (dal 70′ Gabbiadini), L. Insigne (dal 64′ Mertens). All. Sarri
Irrati di Pistoia
Mauricio, Hoedt, Lulic e B. Keita (L) – Koulibaly e Jorginho (N)
Marcatore: 48′ Icardi
Handanovic; Nagatomo, Miranda, Murillo, Telles; Brozovic (90′ Felipe Melo), Medel, Kondogbia; Eder (84′ Ljajic), Icardi, Palacio (77′ Juan Jesus). Nuciari.
Seculin; N. Frey, Spolli, B. Cesar, Gobbi; Pinzi (58′ Castro), Radovanovic (82′ F. Costa), N. Rigoni; Birsa (72′ Mpoku); Inglese, Pellissier. Maran.
52′ Eder, 59′ Miranda, 74′ Nagatomo (I) 5′ N. Rigoni, 30′ Pellissier, 70′ Spolli, 72′ Inglese, 75′ Castro (C).