Regna il caos sul campionato di Serie B 2018/2019, che non è ancora dato sapere quando prenderà il via e con quante squadre ai nastri di partenza. Da monitorare attentamente la posizione dell’Aic, l’Associazione Italiana Calciatori che oggi per bocca del suo presidente Damiano Tommasi, dopo aver incontrato a Roma i capitani e i rappresentanti delle squadre di B e delle sei società che ambiscono al ripescaggio nel campionato cadetto, a RMC ha dichiarato:”Dobbiamo aspettare il Collegio di Garanzia, oggi non dovevamo proclamare nulla, ma il timore è che sia stato un creato un precedente pericoloso perché basterà un contenzioso per rischiare di trovarsi con meno squadre iscritte facendo torto a chi ha rispettato i parametri economici”. Secondo l’Assocalciatori, la modifica statutaria che ha autorizzato il campionato a 19 squadre, è avvenuta “ben oltre i limiti del mandato commissariale e in spregio alle maggioranze qualificate previste dalla Statuto Figc. Per questo motivo, l’Associazione Italiana Calciatori continuerà a fornire in tutte le sedi giudiziali sportive e ordinarie, il supporto necessario alla salvaguardia dei diritti dei calciatori loro malgrado coinvolti. In particolare preso atto della dichiarazione da far sottoscrivere ai capitani, inviata dalla Lega Serie B a tutte le società, l’Aic si riserva di agire nelle sedi più opportune per reprimere ogni eventuale condotta antisindacale”. (agg. di Dario D’Angelo)
SERIE B, TOMMASI: “OPPORTUNO RINVIO PRIME DUE GIORNATE”
La Serie B 2018-2019 potrebbe non partire venerdì 24 agosto: c’è ancora confusione totale intorno al campionato cadetto e le parole di Damiano Tommasi, intervenuto a RMC Sport, hanno tracciato un quadro nebuloso a corredo della riunione avvenuta oggi tra i capitani e i rappresentanti delle squadre. Ovvero: è ampiamente possibile il rinvio delle prime due giornate di campionato, cosa che il presidente dell’Assocalciatori ha profilato come uno dei possibili cambiamenti rispetto a oggi; “a oggi non so se Brescia-Perugia si giocherà” ha detto Tommasi, riferendosi al primo anticipo della stagione (in programma il prossimo venerdì). “La fretta di iniziare è dovuta alla paura che il Collegio di Garanzia cambi tutto, ma modificare un format in corsa può essere un precedente rischioso”: questa la dichiarazione con cui Tommasi ha di fatto auspicato che il torneo cadetto non inizi prima del 7 settembre, quando l’organo del Coni dovrà giudicare in merito ai ricorsi delle squadre che hanno chiesto la riammissione in Serie B. Ancora: “Dovremo tornare alla normalità e non possiamo fare un torto a chi si è iscritto rispettando i parametri economici”. Tommasi ha rivelato di non aver ancora parlato con Mauro Balata, presidente della Lega B; può essere una conversazione importante, perchè quest’ultimo aveva invece premuto per iniziare nelle date fissate.
LA SERIE B A RISCHIO
Settimana scorsa il calendario della Serie B è stato regolarmente compilato, ma Balata ha dato l’ok contro i pareri della Federazione, che spingeva invece per fermare tutto. La sentenza pendente sulle squadre che potrebbero rientrare è importante perchè potrebbe cambiare di nuovo tutto; per questo oggi i giocatori si sono ritrovati discutendo un eventuale sciopero alla prima giornata, che ora potrebbe diventare anche di due ma in maniera “ufficiale”. Al momento attuale, è del tutto concreto affermare che ci si capisce poco: Catania, Siena, Pro Vercelli, Ternana, Entella e Novara premono per la sospensione perchè hanno presentato richiesta di reintegro (respinta, ma adesso bisognerà verificare il ricorso), altre realtà vorrebbero iniziare subito, gli stessi addetti ai lavori hanno le idee confuse e pochi giorni fa Pierpaolo Bisoli, allenatore del neopromosso Padova, aveva ventilato l’ipotesi di una Serie B a 20 squadre con la riammissione della Virtus Entella. Non solo: le vicende del campionato cadetto si legano a filo doppio con quella Serie C il cui calendario è stato posticipato appunto a dopo il 7 settembre, perchè le sei società che vogliono andare in Serie B sono regolarmente iscritte alla terza divisione. Un caos, insomma.