Stefano Sorrentino ha trascorso la domenica sul divano del salotto di casa, tutto ammaccato dopo lo scontro con Cristiano Ronaldo in Chievo Verona-Juventus. Collare al collo e cerotto sul naso per il portiere. Dopo la ginocchiata di CR7 ha trascorso quasi sei ore tra accertamenti e controlli vari all’ospedale di Borgo Trento, poi il ritorno a casa. Nel frattempo ha parlato ai microfoni di Sky commentando con ironia l’infortunio: «Avevo detto che avrei provato a fermare CR7 in tutti i modi, diciamo che ho mantenuto la parola». Il bollettino medico del Chievo parla di «una frattura alle ossa nasali, un trauma contusivo alla spalla sinistra ed un colpo di frusta cervicale». Non ci sono certezze sui tempi di recupero, ancora variabili. «Qualche settimana a sentire i dottori ma io vorrei esserci già domenica con la Fiorentina. Anche se non sarà così semplice», ha ammesso Sorrentino che, come riportato da L’Arena, sistemerà il naso con una mascherina ad hoc dopo la riduzione della frattura al pronto soccorso.
“RONALDO MI HA MANDATO UN MESSAGGIO, DYBALA SI È SCUSATO”
Stefano Sorrentino non nasconde di aver avuto paura dopo lo scontro con Cristiano Ronaldo in Chievo-Juventus. «Qualcuno ha cercato di rianimarmi mettendomi una mano in bocca, poi ho cominciato a riprendermi», ha dichiarato riferendosi al gesto di Nenad Tomovic, preoccupatosi delle sue condizioni. Il giorno dopo ha ricevuto messaggi di solidarietà da amici, fan e colleghi. Tra questi ce n’è pure uno di Cristiano Ronaldo: «Ho ricevuto un messaggio di vicinanza e pronta guarigione da parte di Cristiano Ronaldo. Grazie leggenda!», ha rivelato su Instagram (clicca qui per visualizzare il post). A Sky invece ha spiegato di aver ricevuto anche un messaggio di Paulo Dybala, criticato per la sua esultanza dopo il gol, che poi è stato annullato, mentre il portiere era a terra: «Mi ha scritto anche Dybala, scusandosi per aver esultato al gol successivo di Mandzukic. Non si era reso conto delle mie condizioni. Lui è un amico, mio compagno a Palermo. So benissimo che è stato in buona fede. Paulo non potrebbe mai dirmi una bugia».