Una devastante Naomi Osaka è la terza semifinalista agli Us Open 2018: la giapponese demolisce Lesia Tsurenko con il risultato di 6-1 6-1, impiegando appena 57 minuti per archiviare la pratica. E’ la prima semifinale Slam in carriera per la Osaka, presentatasi a Flushing Meadows con la testa di serie numero 20 ma già certa, con questa vittoria, di salire in quindicesima posizione; in caso di finale sarebbe undicesima, mentre se dovesse vincere il titolo irromperebbe addirittura nella Top Ten (settima). La Tsurenko ci ha provato, ma non ha potuto fare altro che vincere appena due giochi: la giapponese ha avuto un pazzesco 20/22 con la prime di servizio, ha concesso appena tre palle break e ha colpito 12 vincenti a fronte di 11 errori gratuiti, laddove il dato dell’ucraina dice rispettivamente 10 e 31. Una Tsurenko dunque piuttosto fallosa, ma questo soprattutto a causa dell’aggressività della Osaka: di fronte a percentuali simili, la ventinovenne ucraina non ha avuto altra strada se non quella di provare a forzare il gioco, ma ha ottenuto un misero 19% di punti sulla battuta dell’avversaria. Naomi Osaka dunque riscrive la storia del Giappone: Shinobu Asagoe era l’ultima giocatrice ad aver raggiunto i quarti di uno Slam (Us Open nel 2004), lei ha fatto ancora meglio e a soli 20 anni. Sarà Madison Keys o Carla Suarez Navarro a sfidarla domani? Ora però spazio al quarto maschile tra Marin Cilic e Kei Nishikori, che inizia a breve sempre sul campo centrale. (agg. di Claudio Franceschini)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME VEDERE IL TORNEO
Per vedere gli Us Open 2018 in diretta tv dovrete andare su Eurosport (che si collega dalle ore 18:00) e Eurosport 2: il primo canale è disponibile nel pacchetto di abbonamento a Sky o Premium, e l’emittente cercherà di seguire tanti campi in contemporanea, dando però la priorità al centrale e alle sfide più importanti. Potrete seguire le partite del torneo dello Slam anche in diretta streaming video, sottoscrivendo un abbonamento alla piattaforma Eurosport Player che potrà essere attivata su dispositivi mobili, quali PC, tablet e smartphone. In più dobbiamo ricordare www.usopen.org, il sito ufficiale del torneo, sul quale troverete informazioni utili sui giocatori impegnati agli Us Open; le relative pagine messe a disposizione sui social network sono in particolare facebook.com/usopentennis e, su Twitter, @usopen.
OSAKA TSURENKO 6-1
Naomi Osaka è ad un solo set dalla semifinale degli Us Open 2018: devastante primo parziale, chiuso con il risultato di 6-1, da parte della giapponese sull’Arthur Ashe, una dimostrazione di forza non indifferente per una giocatrice di 20 anni che per la prima volta si trova a questo livello di un Major. Certo: anche Lesia Tsurenko non aveva mai giocato una semifinale Slam prima di oggi, ma la tensione si è fatta sentire solo dalla sua parte del campo: la Osaka invece ha dominato fin dalle prime battute, prendendo un vantaggio abissale senza sbagliare praticamente nulla. Per l’ucraina, demolita in 25 minuti, adesso si fa dura: c’è ancora tutto il presupposto per girare la partita, anche perchè spesso nel tennis femminile l’inerzia cambia più volte nel singolo match, ma il modo in cui la Osaka sta conducendo le danze è certamente preoccupante per una Tsurenko emozionata e meno brillante rispetto alle uscite dei giorni precedenti. Staremo a vedere come andranno le cose… (agg. di Claudio Franceschini)
INIZIA OSAKA TSURENKO
Mentre ci apprestiamo a vivere un’altra grande giornata agli Us Open 2018, dobbiamo naturalmente parlare dei match che ci attendono nel tabellone femminile. Nella parte bassa la grande favorita rimane Madison Keys, soprattutto dopo l’eliminazione di Maria Sharapova: l’americana se la vedrà dunque con Carla Suarez Navarro, intanto ha raggiunto per la terza volta nel 2018 i quarti di uno Slam e naviga verso quella che sarebbe la sua seconda finale consecutiva. Si parte con Naomi Osaka, che ha vinto il braccio di ferro con la sorprendente Aryna Sabalenka, e che potrebbe centrare un successo ancora più grande di quello dello scorso marzo (Indian Wells): se riuscirà a mantenere inalterato il suo livello di gioco, sarà certamente lei la favorita nella sfida contro Lesia Tsurenko. L’Ucraina aspettava Elina Svitolina, che però ancora una volta non ha retto la pressione di un Major: dunque ai quarti ci arriva la Tsurenko, 29 anni compiuti a fine maggio e per la prima volta a questo livello di un grande torneo (aveva giocato gli ottavi al Roland Garros pochi mesi fa). Come la Osaka, che però di anni deve ancora compierne 21 e che si presenta a questa sfida con un record di 11-3 negli Slam di questo 2018 (ottavi agli Australian Open) e ha tutta l’intenzione di diventare la seconda ’97 (dopo Jelena Ostapenko) a prendersi il grande titolo. Ora parola all’Arthur Ashe, perchè agli Us Open 2018 si torna a giocare e la posta in palio si fa sempre più alta: tra poche ore conosceremo i semifinalisti nella parte bassa dei rispettivi tabelloni, dunque mettiamoci comodi e che vinca il migliore! (agg. di Claudio Franceschini)
L’EROE AUSTRALIANO
Agli Us Open 2018 il grande eroe è naturalmente John Millman: unico giocatore non facente parte del seeding a qualificarsi per i quarti, e soprattutto eliminando Roger Federer. Lo avevamo conosciuto meglio a fine aprile, quando Marco Cecchinato lo aveva sconfitto nella finale di Budapest; lo ritroviamo tra gli otto re di uno Slam per la prima volta in carriera. Prima di allora infatti Millman, che ha 29 anni, non si era mai spinto oltre il terzo turno: lo aveva fatto qui un anno fa con grande vittoria su Nick Kyrgios all’esordio, ci è riuscito nella sua Australia e a Wimbledon due anni fa, mentre al Roland Garros ha partecipato due volte al main draw e non ha mai vinto. Forse Millman non può essere considerato la grande speranza australiana vista l’età (per quello ci sono i Kyrgios e i De Minaur innanzitutto) ma chissà che in questo torneo non possa invece portare la sua bandiera fino in fondo: l’ultima volta in cui un australiano ha vinto gli Us Open era il 2001, ci riuscì Lleyton Hewitt (in finale contro Pete Sampras) che seguì peraltro i due titoli consecutivi (1997 e 1998) di Pat Rafter, l’ultimo grande momento di questo Paese visto che Mark Philippoussis, finalista a Wimbledon e lanciato verso una potenziale grande carriera, non ha confermato le premesse. Ora dunque Millman gioca per la gloria sua e dell’Australia, perchè questa nazione ha tanta voglia di tornare a dominare nel mondo del tennis. (agg. di Claudio Franceschini)
FEDERER A SECCO DA 10 ANNI
Come già detto, agli Us Open 2018 non vedremo più Roger Federer: l’eliminazione dello svizzero per mano di John Millman è stato un incredibile schianto nella notte italiana di martedì, e certifica il fatto che il Re abbia ormai in Flushing Meadows un territorio “maledetto”. Federer ha vinto qui per cinque anni consecutivi, tra il 2004 e il 2008: un periodo nel quale era diventato imbattibile o quasi, e aveva frustrato le speranze di Andy Roddick (che agli Us Open aveva trionfato nel 2003), Juan Carlos Ferrero e tutti gli altri di avere un posto nell’Olimpo del tennis. Poi è arrivato Juan Martin Del Potro, e le cose sono cambiate: la finale persa al quinto set nel 2009 è stata la penultima che Roger abbia giocato a New York, prima di quella che tre anni fa ha perso contro Djokovic. Nel mentre lo svizzero ha conosciuto eliminazioni in semifinale (nel 2010 e 2011 per mano del serbo, nel 2014 contro Marin Cilic), ai quarti (nel 2012 contro Tomas Berdych, nel 2017 sconfitto da Juan Martin Del Potro) e agli ottavi: quest’anno come sappiamo per mano di Millman, mentre nel 2013 era stato Tommy Robredo a farlo fuori. Insomma, il rapporto tra Federer e gli Us Open si è raffreddato nel tempo; eventualmente bisognerà aspettare il 2019 per trovare lo svizzero ancora con il trofeo in mano sotto il cielo di New York. (agg. di Claudio Franceschini)
ORARIO E PRESENTAZIONE DEL TORNEO
Il completamento dei quarti di finale agli Us Open 2018, nella giornata di mercoledì 5 settembre con inizio dei match alle ore 17:00 italiane, è in qualche modo “triste”: la grande attesa per la sfida tra Novak Djokovic e Roger Federer è stata dlsillusa, il Re infatti è stato eliminato agli ottavi e dunque sarà John Millman a vedersela con il serbo, che a questo punto è ancora più favorito se non altro per arrivare in finale. Il fatto che la grande partita non ci sia non diminuisce affatto lo spettacolo a Flushing Meadows: solo per parlare del tabellone maschile infatti avremo il match tra i due finalisti del 2014, ovvero Marin Cilic (che aveva vinto il titolo) e Kei Nishikori che dopo il lungo stop sembra aver ritrovato la forma giusta per competere in uno Slam. In più, i due incontri del tabellone femminili che saranno come sempre imprevedibili e dunque potrebbero regalare altre sorprese.
DJOKOVIC MILLMAN
Novak Djokovic era il grande favorito anche senza l’eliminazione di Federer: vincitore di Wimbledon e di Cincinnati (dove ha completato il Golden Masters), il serbo già risalito fino alla quinta posizione mondiale ha dimostrato, nella seconda parte del 2018, di essere tornato su grandi livelli. Per sapere se siano quelli “cannibaleschi” degli anni scorsi dovremo aspettare ancora, ma intanto è inevitabile che sia lui il giocatore che aspettiamo di trovare in semifinale; certo adesso John Millman ha guadagnato credito per aver battuto il Re, anche se è stato lo stesso australiano ad ammettere che lo svizzero non fosse esattamente al 100% (e si era visto anche nei turni precedenti, dove pure non aveva perso un singolo set). Il fatto di aver vinto due tie break consecutivi la dice lunga sulla mentalità di Millman; la vera domanda ovviamente riguarda la perplessità sul giocare allo stesso livello due partite in tre giorni contro due dei migliori giocatori nella storia del tennis.
CILIC NISHIKORI
Marin Cilic sarà anche favorito, ma nei precedenti comanda Kei Nishikori: 8-6 per il giapponese, che si è aggiudicato l’unica sfida dell’anno in corso (i quarti a Montecarlo) ma arrivava da tre sconfitte consecutive nel 2016, compresa la finale a Basilea e un ottavo a Wimbledon. Questi due giocatori si affrontano quasi sempre in grandi contesti: agli Us Open, a parte la finale del 2014 vinta dal croato (6-3 6-3 6-3), c’erano stati anche gli incroci del 2010 (secondo turno, Nishikori in cinque set rimontando da 0-1 e 1-2) e del 2012 (terzo turno, Cilic in quattro). Curioso invece trovare un primo turno a Indian Wells, ma va detto che i due avevano 20 anni o poco più; è la prima partita che hanno giocato, il croato si era imposto per 6-2 6-4. Oggi sicuramente Cilic ha guadagnato peso specifico grazie alle finali Slam giocate nell’ultimo anno (Wimbledon e Australian Open), ma il giapponese ha ben poco da perdere perchè, entrato a New York come testa di serie numero 21, ha già dimostrato di essere tornato in grande stile. In più dopo quella finale di Flushing Meadows ha battuto Cilic in tre occasioni (su sei), dunque si è già vendicato anche se eliminarlo qui sarebbe un colpo non da poco.