Puntuale ad ogni sessione di calciomercato torna sulla scena l’annoso problema del rinnovo tra Mauro Icardi e l’Inter: il capitano nerazzurro al momento avrebbe un contratto che lo lega al club di Corso Vittorio Emanuele fino a giugno del 2021 ma un bomber del suo calibro rimane sempre un nome appetibile per il mercato delle big in Europa non solo. Ecco perchè la moglie agente Wanda Nara spinge perché la società milanese decida di riprendere in mano la trattativa con il bomber argentino, fissando alcune richieste di stampo economico davvero importanti. Come però è facile immaginare, visti pure i personaggi in causa, la differenza tra domanda e offerta rimane importante, e i rapporti tra le parti in causa siano molto tesi. La stessa Wanda Nara in questi giorni, come pure in passato, non ha esitato a mandare frecciate e indizi rivolti contro l’inter, a tutto vantaggio dei tifosi delle altre squadre che di certo spingono per accaparrarsi un talento puro come è Mauro Icardi. Il capitano nerazzurro però ha sempre dimostrato un attaccamento alla maglia unico, nonostante le forti voci di calciomercato (sempre verde l’ipotesi che lo vedrebbe con la maglia del Real madrid).
LE RICHIESTE DI WANDA NARA PER IL RINNOVO DI ICARDI CON L’INTER
Come spesso è già accaduto in passato, quando si parla di ritoccare il contatto di Icardi con l’Inter lo ostacolo che si presenta riguarda l’adeguamento economico in vantaggio l’argentino. Wanda Nara (come ci ha raccontato inesclusiva tempo fa anche Mario Miele 5 milioni attuali ai 7, oltre che l’inserimento nella nuova stesura del contratto di rinnovo di una clausola rescissoria. Due condizioni a cui però l’Inter non pare voler venir incontro, anche sotto la dirigenza Marotta. La paura del club nerazzurro infatti che adempiendo a tali richieste si scateni una sorta di escalation sul fronte ingaggi: mossa che chiaramente le finanze della società non potrebbe fronteggiare, visti che i duri paletti imposti dal Fair Play finanziario della Uefa. Per ora intanto tutto rimane fermo sul fronte rinnovo, complici anche le vacanze invernali: molto per potrebbe accadere dal 7 gennaio in poi, data in cui la stessa dirigenza milanese potrebbe essere più propensa a mettersi al tavolo di discussione.