Armenia-Italia è la partita valida per la terza giornata del gruppo B delle qualificazioni ai prossimi mondiali, che si terranno in Brasile nel 2014. Si tratta di un match molto atteso per la nostra nazionale, chiamata ad una dimostrazione di forza dopo le ultime prestazioni poco convincenti sul piano del gioco. Ma non sarà facilissimo perchè l’Armenia punta ad una vittoria storica questa sera. Dopo due giornate la compagine di mister Minasyan è terza in classifica a quota 3, ed una vittoria gli permetterebbe di scavalcare gli azzurri oltre che di scrivere una pagina storica del calcio nazionale. D’altra parte vincere, per dirla alla Boniperti, è l’unica cosa che conta per l’Italia, che deve cercare di staccare il più in fretta possibile il pass per i mondiali. Attualmente i nostri ragazzi hanno 4 punti e sono in testa a parimerito: vincere è l’unico modo per scongiurare rischi di classifica. Un eventuale risultato di parità tra Armenia ed Italia sarebbe sicuramente più utile all’Armenia: andare a punti contro gli azzurri darebbe una grossa iniezione di entusiasmo ad un paese poco avvezzo alle imprese sportive e calcistiche in particolare. Armenia-Italia si giocherà allo stadio Hrazdan di Yerevan, la capitale armena, l’arbitro sarà il croato Marijo Strahonija mentre il calcio d’inizio è previsto per le ore 19 italiane a causa del fuso orario, che in Armenia sposta le lancette avanti di circa un paio d’ore (saranno le 21 locali).
L’Armenia è una realtà in crescita. Negli ultimi anni è uscita dal tradizionale anonimato impostando una squadra molto giovane. Attualmente nella rosa dell’Armenia figurano ben otto giocatori nati dopo il primo gennaio 1990. L’elemento di spicco della rappresentativa sembra essere Henrick Mkhitarian, ventitreenne dello Shakthar Donetsk raccomandato sia dal suo allenatore, Mircea Lucescu, che da Marco Civoli. Nell’intervista prepartita che ci ha rilasciato (clicca qui per leggerla integralmente), il telecronista RAI ha individuato in Mkhitarian il pericolo pubblico numero uno, per così dire, anche se la vera minaccia potrebbe essere costituita dall’aggressività e dall’organizzazione di squadra dell’Armenia. I ragazzi di mister Vardan Minasyan si dovrebbero disporre in un 4-4-1-1, con lo stesso Mkhitarian a supporto dell’unica punta di riferimento, Movsisyan, già autore di nove gol nelle prime giornate del campionato russo (gioca nell’FK Krasnodar). Nelle prime due giornate del girone B l’Armenia è partita col piede giusto, battendo Malta in trasferta grazie ad un gol di Artur Sarkisov. Nella seconda giornata invece è arrivato un ko di misura in Bulgaria, sancito da una rete dell’esterno Manolev, seguito da tante squadre tra cui anche la Roma. Bilancio apparentemente agrodolce ma positivo se consideriamo che la Bulgaria si sta rivelando un osso molto duro (l’Italia stessa lo ha sperimentato sulla propria pelle nel faticoso 2-2 di settembre). Logicamente non ci sono molte aspettative sull’Armenia che però proprio per questo ha carta bianca per sorprendere. Del resto è inutile fasciarsi la testa in anticipo, soprattutto contro un avversario che resta comunque nettamente inferiore all’Italia sul piano tecnico. Questa sera Prandelli dovrà fare a meno di Mario Balotelli, che ha subito un attacco influenzale nella serata della vigilia e non potrà scendere in campo questa sera. Al suo posto è pronto Sebastian Giovinco, che ha un’occasione importante per dimostrare di essere all’altezza della ribalta internazionale, dopo gli stenti in Champions League con la Juventus. Accanto a lui agirà Osvaldo, che sembrava in dubbio dopo un brutto contrasto con Sirigu nell’allenamento di rifinitura ma dovrebbe riuscire a recuperare del tutto (clicca qui per le probabili formazioni complete di Armenia-Italia). Nella conferenza della vigilia Prandelli ha invocato un’intensità di gioco parsa smarrita nei primi due impegni di qualificazione. L’augurio del ct e di tutti noi è di rivedere la nazionale “affamata” dei campionati europei, quella che conquistò (e perse) meritatamente la finalissima con un’idea di gioco definita e vincente, basata sul possesso palla e sugli scatti in verticale. Forse questa Italia ha bisogno di motivazioni forti, come quelle imposte dai pronostici sfavorevoli, per tirare fuori il meglio: agli Europei siamo stati sfidati a dimostrare, da nazionali sulla carta più forti, e abbiamo dimostrato (escludendo l’inarrivabile Spagna). Del resto è anche negli insidiosi campi di “periferia” che si riconosce una grande squadra: le nostre stelle devono saper brillare anche nel buio di un calcio meno conosciuto. In ogni caso, come ha ricordato Civoli, l’importante sarà recuperare se non una particolare brillantezza di manovra perlomeno la concentrazione necessaria a superare un ostacolo come l’Armenia. Da segnalare che questa gara segnerà il rientro in maglia azzurra di Domenico Criscito, che offrirà sicuramente un’opzione in più a Prandelli, anche in fase offensiva vista la sana vocazione alla spinta che lo caratterizza. Nessun precedente tra Armenia ed Italia: la nazionale caucasica è l’82esimo avversario inedito per la nostra nazionale. Ora il tempo delle chiacchiere è finito: la parola passa al campo, Armenia-Italia sta per cominciare…
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