Palermo e Catania si dividono la posta in palio in questo 64esimo derby di Sicilia. Un tempo a testa e partita equilibrata praticamente sotto ogni aspetto. I freddi numeri possono servire a spiegare quanto la gara del Barbera sia stata in bilico. Possesso palla leggermente a favore del Palermo, un 52% accumulato soprattutto nella ripresa, quando il calo fisico e mentale degli etnei ha permesso agli uomini di Mutti di ritrovare il pareggio ed accarezzare anche il sogno della vittoria. É stata però una fase breve dell’incontro: la prima parte della ripresa, alla lunga gli etnei sono infatti rientrati in partita riducendo al minimo i danni e conducendo in porto il pareggio. A salvare il Palermo dall’ennesimo tracollo ci ha comunque pensato Miccoli, autore dell’ennesima prestazione di livello, impreziosita dal gol e caratterizzata da diverse giocate di spessore. Senza le giocate del suo numero 10, infatti, i rosanero hanno prodotto ben poco dalle parti di Carrizo (colpevole sul gol dell’attaccante salentino). Dall’altro lato fondamentale la prova del Papu Gomez, capace di svariare su tutto il fronte offensivo e l’unico a creare costantemente la superiorità numerica.
Parte forte il Catania e la prima occasione è per Motta: il difensore etneo liberissimo in area in tuffo indirizza verso la porta di Viviano ma la palla finisce a lato. Ci prova poi ancora Gomez che dopo un dai e vai con Barrientos impegna severamente dal centro dell’area Viviano che non trattiene, salvo poi rifugiarsi in angolo. L’uno a zero per gli ospiti viene servito attorno al 25esimo minuto del primo tempo. Gomez lavora un buon pallone sullo spigolo sinistro dell’area; nonostante la pressione di due uomini, il Papu riesce a disegnare un cross sul secondo palo, Spolli non ci arriva ma alla sue spalle sbuca Barrientos che in tuffo di testa fa la sponda. La difesa rosanero è presa controtempo e sull’ottimo pallone del Pitu, si fionda rapace Legrottaglie, abile nel ribadire con la fronte il più semplice dei tap in. La reazione del Palermo è velleitaria e affidata al solo estro di Miccoli, che nel primo tempo non è sufficeinte. Per il pareggio rosanero bisogna, infatti, aspettare la ripresa. Siamo solo al secondo minuto quando un lancio dalle retrovie regala la profondità a Miccoli, il capitano delle aquile entra in area e scarica con violenza verso la porta; Carrizo è suo complice non coprendo il primo palo e ristabilendo l’equilibrio che durerà sino al triplice fischio di Rocchi, nonostante una partita che rimane piacevole e ricca di occasioni da ambo le parti. In particolare Abel Hernandez sfiora il gol da cineteca in rovesciata: sarebbe esploso il Barbera, ma il Catania si fa ancora pericoloso in diverse occasioni tra cui con una clamorosa di Berghessio. Risultato che forse va un po’ stretto al Catania, ma si sono visti fuochi d’artificio: belli per chi era allo stadio.
Al termine del derby siciliano Mutti preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. Intervistato dai microfoni di Sky, infatti, il tecnico rosanero si dice soddisfatto della partita: “Abbiamo avuto un’ottima reazione, nel primo tempo meglio il Catania e poi nella ripresa noi. Sono contento della reazione dei ragazzi, il pareggio comunque è giusto”. Per Montella, invece, sentimenti contrastanti al momento dell’analisi della partita: da un lato la soddisfazione per il primo tempo, dall’altro la delusione per la vittoria sfumata. Questo quanto emerso nella sala stampa del Renzo Barbera: “Ho visto un grandissimo primo tempo da parte del Catania, dove potevamo essere più cinici e realizzare più dell’1-0. Sono contento, ma mi dispiace perchè penso che i ragazzi meritavano la vittoria. Nel secondo tempo abbiamo subito un goal all’inizio e poi abbiamo tenuto bene portando a casa il risultato positivo, anche se anche il Palermo ha avuto la sua occasione per poter segnare. Noi avevamo alcuni giocatori in campo che si sono allenati solo negli ultimi giorni e per questo abbiamo avuto nel secondo tempo meno ritmo ed entusiasmo nel giocare, tutto prevedibile”.