Una tragedia sportiva. Non c’è un’altra definizione per definire la partita del Moses Mabhida Stadium di Durban, quarto di finale di Coppa d’Africa. I padroni di casa del Sudafrica sono fuori dal torneo: eliminati ai calci di rigore dal Mali, che così bissa la semifinale raggiunta lo scorso anno (sempre ai rigori, contro il Gabon). Non possiamo però nasconderci: bisogna dire che la sconfitta dei Bafana Bafana è meritata, perchè la squadra di casa si è dimostrata insufficiente come gioco e qualità per pensare di poter passare il turno. Partita sostanzialmente equilibrata, anche se come detto è stato il Mali a meritare il passaggio del turno; già nel primo tempo, ancora sullo 0-0, Tamboura aveva sfiorato la rete del vantaggio. A sorpresa era invece passato in vantaggio il Sudafrica: inserimento di Rantie sul secondo palo. Il Mali però faceva vedere di essere formazione solida e che anche senza esprimere un calcio troppo scintillante era concreta: per tutto il resto del primo tempo si buttava in avanti nel tentativo di rimediare allo svantaggio, pur senza riuscirci. Lo faceva però nella ripresa con l’uomo più rappresentativo: Seydou Keita, che correggeva di testa, nell’area piccola, un cross di Samassa (attaccante del Chievo). Raggiunto il pareggio, il Mali frenava pur senza rinunciare a cercare la vittoria. Samassa prima e Rantie poi andavano vicini al gol che avrebbe potuto evitare i supplementari, ma entro il 90′ non succedeva niente: si andava così all’extra time, dove però a prevalere era soprattutto la paura di fare la mossa sbagliata e lasciare lì la posta. Così la partita si decideva ai calci di rigore, per la prima volta in questa edizione: la differenza qui la faceva Soumbeyla Diakite, già protagonista lo scorso anno con la parata su Pierre Aubameyang. Stavolta l’estremo difensore del Mali cancellava le conclusioni di Furman e Mahlangu, il terzo errore sudafricano arrivava con Letsho che tirava a lato e la gioia del Mali poteva esplodere. In finale Keita e compagni affronteranno la Nigeria: la finale non arriva dal 1972 (sconfitta contro il Congo-Brazzaville). Per il Sudafrica sfuma invece la possibilità di replicare il successo casalingo del 1996: per i Bafana Bafana è la seconda delusione casalinga a distanza di pochi anni, nel 2010 erano stati eliminati al primo turno del Mondiale.
Il gol nasce dalla sinistra: Phala riceve palla in area di rigore, punta due difensori e poi prova una cosa a metà tra un tiro e un cross. La palla leggermente schiacciata parte rasoterra e premia l’inserimento di Rantie, clamorosamente perso di vista dalla difesa avversaria e pronto a deviare in rete di prima intenzione. Samba Sow avanza palla al piede sulla trequarti e serve sulla sinistra Samassa, che alza la testa e mette in mezzo di prima intenzione, Seydou Keita si inserisce fra tre uomini della difesa che restano a guardare: colpo di testa centrale che Khune intuisce, ma la forza e la vicinanza impediscono al portiere del Sudafrica di trattenere.
I tre rigori decisivi li sbagliano Furman, Mahlangu e Letsho: il primo calcia a mezz’altezza alla destra di Diakite, bravo a intuire e respingere. Il secondo penalty è calciato sullo stesso palo e rasoterra, bravissimo Diakite a respingere con la mano aperta. Letsho cambia l’angolo, ma calcia direttamente fuori e il Mali va in semifinale.
E’ ovviamente deluso il Commissario Tecnico del Sudafrica Gordon Igesund: “Abbiamo perso con orgoglio, dignità e passione. Come allenatore non puoi chiedere di più ai tuoi ragazzi: oggi hanno dato tutto. Se perdi, vuoi perdere con orgoglio. Abbiamo giocato bene, ma non abbiamo segnato di più; è stata sfortuna”. E ancora: “Questo torneo è stato fantastico, penso che abbiamo fatto cose giganti. Siamo migliorati man mano che il torneo procedeva, siamo stati fantastici in questo, anche fuori dal campo. Spero che da qui possiamo continuare, il futuro di questa nazionale è al sicuro con i buoni giocatori che ci sono nel Paese”.
“E’ stata dura giocare contro il Sudafrica”, ha ammesso il Commissario Tecnico del Mali, Patrice Carteron. “Come era successo contro il Congo abbiamo concesso un gol molto presto, ma i miei giocatori hanno mostrato un alto livello di concentrazione e siamo riusciti a pareggiare. Il compito era difficile e avevamo grandi aspettative; noi giochiamo sempre per vincere. Cosa accadrà adesso? Non lo so, ma sappiamo che giocheremo la semifinale. Da lì inizieremo a sognare”.