E’ il primo dei tre test-match che la Nazionale italiana di rugby affronterà in questo mese di novembre, tradizionalmente riservato alle trasferte in Europa delle squadre dell’emisfero australe. Stiamo parlando di Italia-Tonga, in programma oggi alle 15.00 a Brescia. Gli altri due incontri saranno Italia-Nuova Zelanda, il 17 novembre a Roma, e Italia-Australia che si giocherà il 24 novembre a Firenze. Sulla carta questa dovrebbe essere l’unica partita accessibile per gli azzurri del tecnico francese Jacques Brunel, l’unica in cui siamo favoriti e che dovremo cercare di vincere in ogni modo. Il weekend proporrà altri incontri importanti del rugby internazionale: Francia-Australia, Irlanda-Sudafrica, Scozia-Nuova Zelanda e Galles-Argentina. La stagione del grande rugby entra quindi nel vivo. Per parlare di Italia-Tonga abbiamo sentito Marco Bollesan, ex giocatore, ex allenatore, storico simbolo del rugby italiano di tutti i tempi. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Italia-Tonga che partita sarà? Siamo favoriti, loro imposteranno la partita sul piano esclusivamente fisico, giocando con molta aggressività. Noi dovremo prevalere sotto il profilo tecnico per vincere quest’incontro, e credo che ce la potremo fare.
Cosa si aspetta da questo test-match? Una buona Italia, che giochi il suo rugby e esprima tutte le qualità che ha con molta disinvoltura.
Giusto far giocare la partita a Brescia? Direi di sì. Brescia è una piazza tradizionale del rugby italiano, ma è un momento difficile per il rugby in questa città. La partita della Nazionale servirà a portare tifosi allo stadio, ad avvicinare i ragazzi a questo sport.
Poi ci saranno due test molto più ardui: cosa si aspetta dalle partite contro Nuova Zelanda e Australia? Partite difficili sicuramente contro due nazionali fortissime. Sul piano tecnico sono molto brave, e ci sovrastano anche sul piano fisico. Dovremo essere bravi a reggere alla pari il più a lungo possibile, senza cedere di schianto.
Roma e Firenze sedi ideali di questi test-match? Sono due città importanti e farà bene al nostro rugby andare a giocarci. In particolare a Firenze, che non rappresenta una città con grande tradizione del rugby italiano.
Le piace il ct Brunel? E’ una persona, seria, un tecnico preparato, ma credo che la Federazione poteva scegliere altri 15 allenatori della sua bravura in Italia.
Com’è il livello del nostro rugby?
Non siamo eccezionali, ci manca molto l’aspetto fisico in cui non eccelliamo particolarmente.
E’ sempre la Nuova Zelanda la nazionale più forte al mondo? E’ forte anche il Sudafrica, un’altra nazione leader di questo sport. Forse però la Nuova Zelanda ha qualcosa di più, come l’organizzazione di gioco quasi perfetta.
Che cosa ci può dire degli altri test match in programma in questo weekend? Molto interessanti. Galles-Argentina sarà un bell’incontro, ogni volta che i sudamericani vengono a giocare in Europa vogliono fare bella figura. Il Galles poi è un’ottima nazionale, ha disputato un grande Mondiale. Irlanda-Sud Africa è un altra bella partita, gli irlandesi non mollano mai e vorranno disputare un grande match. Francia-Australia promette veramente spettacolo. Poi rimane Scozia-Nuova Zelanda, l’unica partita sulla carta scontata. La Scozia sta attraversando un periodo di crisi, anche se i suoi giocatori si impegneranno al massimo, ma la Nuova Zelanda mi sembra molto superiore.
Cosa ne pensa poi di far disputare i Mondiali ogni due anni, anziché quattro? Penso che sia impossibile, sarebbe difficile anche sotto il profilo economico. Magari si potrebbe arrivare a tre anni. Questa soluzione la ritengo più fattibile.
(Franco Vittadini)