Vincenzo Nibali lancia la sfida ai velocisti, naturali favoriti per la Milano-Sanremo di sabato 17. Il fresco vincitore della Tirreno-Adriatico ha dimostrato di essere in grande forma e di andare fortissimo sia in montagna (ha vinto in solitaria l’arrivo in salita ai Prati di Tivo), sia a cronometro (ha scavalcato in classifica Horner e Kreuziger ieri a San Benedetto del Tronto), sia nei percorsi “misti” ricchi di saliscendi (terzo a Chieti e secondo ad Offida). Insomma, uno “Squalo” in grandi condizioni di forma, che rientra di diritto nel novero dei grandi favoriti per la “Classicissima di primavera”. Resta però un grande ostacolo a questo progetto: la Sanremo è per eccellenza la gara regina per le ruote veloci del gruppo, tanto da meritarsi anche l’appellativo di “Mondiale dei velocisti”. Le poche salite presenti nel lunghissimo (298 km) percorso, pur essendo entrate nel mito – dal Turchino al Poggio, passando per i Capi liguri, le Mànie e la Cipressa – raramente riescono a fare la selezione. Negli ultimi anni la Sanremo si è dunque quasi sempre risolta in volata o con assoli negli ultimi chilometri ad anticipare proprio la volata generale: tra i ciclisti che potrebbero essere capaci di compiere questa impresa sabato possiamo annoverare certamente Fabian Cancellara, forse Philippe Gilbert (la cui condizione fisica è però lontana da quella del mitico 2011) e appunto Vincenzo Nibali, che nelle dichiarazioni successive alla vittoria nella Tirreno-Adriatico si è detto fiducioso, anche perchè la Liquigas può contare pure su un altro dei grandi favoriti, lo slovacco Peter Sagan: “Sagan ed io possiamo fare insieme grandi cose. La Liquigas ha una doppia arma, possiamo giocarci le nostre carte e mettere paura a tutti. Se la Tirreno era uno degli obiettivi di inizio stagione, la Sanremo e le corse delle Ardenne saranno i prossimi. La condizione c’è, ovvio che bisognerà lavorare duro per mantenerla. Per sabato, nella Classicissima, voglio rifinirla al meglio. Sono consapevole che per vincerla dovrò inventarmi qualcosa ma le sfide difficili mi gasano”. La ritrovata armonia con Sagan dopo il malinteso di Chieti è stata d’altronde tra le chiavi del successo nella Tirreno: “Qui ho avuto una squadra perfetta, ci siamo lasciati dietro le polemiche e tutto è filato per il verso giusto”, ha detto in proposito il siciliano.
La condizione sicuramente c’è: la dimostrazione di forza data nella “Corsa dei due mari” è stata davvero notevole, grazie ai molti giorni di gara già disputati in questo 2012 in cui Nibali aveva già vinto l’arrivo in salita del Giro dell’Oman. Ecco dunque come ha spiegato Vincenzo questo momento di grazia: “Sono arrivato a questa Tirreno con più gare di tutti, tra Argentina e Oman. Poi a casa ho fatto la preparazione giusta, lavorando molto bene”. Per tutti questi motivi Nibali è una delle più grandi speranze azzurre per la Sanremo: l’obiettivo è quello di riportare in Italia la Classicissima, che nelle ultime cinque edizioni è sempre stata vinta da corridori stranieri.
(Mauro Mantegazza)