Marco Borriello non ci sta. Non vuole essere il capro espiatorio di tutti i mali della Roma. In Champions League ha fallito il rigore che avrebbe potuto riaprire i giochi con lo Shakthar Donetsk, mentre il suo atteggiamento sarebbe stato polemico già ai tempi di Ranieri, secondo quanto riportano i media della Capitale. Eppure l’attaccante napoletano risponde con i fatti. Che per un centravanti sono i gol.
Si sfoga l’attaccante della Roma. “Trovo vergognoso che in questo momento si cerchi di trovare in me l’unico capro espiatorio di una situazione difficile – dice Borriello -. La mettono tutti su polemiche che io non ho mai fatto, compresa quelle con Totti”.
“Non sono io – continua Borriello – che decide chi gioca e chi va in panchina. Io ho fatto 15 gol in 5 mesi, con il Lecce mi sono procurato un calcio di rigore al 90′ dopo aver dribblato tre avversari. Sono uno abituato a lavorare fino all’ultimo minuto. A Donetsk ho visto che nessuno prendeva la palla e allora ho tirato io il rigore dopodiché mi sono preso tutte le colpe per la sconfitta della Roma. Non penso che prendersi le proprie responsabilità sia una colpa e, inoltre, non siamo stati eliminati per il mio rigore”.
CLICCA QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE DI ROMA E BORRIELLO
Il rendimento di Borriello da quando è in giallorosso è stato senz’altro positivo, ma nell’ultimo periodo sul centravanti napoletano sono piovute critiche eccessive. Soprattutto per il rapporto con i compagni e la disponibilità. “Sono stato disponibile – risponde lui – dalla prima all’ultima partita in questa stagione, senza un raffreddore o qualsiasi problema fisico. Credo di essere un esempio di serietà da quando sono a Roma”.