Si chiude. Mai come in queste ultime settimane queste due semplici ma importanti parole sono state usate a dismisurare. Si chiude, si diceva prima dello sbarco di Tom DiBenedetto. Si chiude, si sussurrava quando l’imprenditore italo-americano sbarcava a Fiumicino scortato e circondato da numerosi tifosi giallorossi. Si chiude, si dice oggi quando il prossimo presidente giallorosso apporrà la firma sul contratto che sancirà il passaggio dell’A.s. Roma dalle mani della famiglia Sensi a quella della cordata americana. Unicredit è già da due giorni a Boston e ieri il trio Fiorentino, Peluso, Cappelli ha assistito all’ultima gara dei Bolton Celtics che hanno liquidano New York orfana di Danilo Gallinari, venduto qualche mese a Denver. Un segno di cortesia nei confronti degli ospiti italiani da parte di James Pallotta, proprietario della squadra Nba e uomo forte della cordata DiBenedetto. Nel tardo pomeriggio arriverà l’annuncio in una conferenza stampa indetta tra le parti. Si parla delle diciotto ora italiana quando in America sarà mezzogiorno.
“Siamo curiosi ma non ansiosi, l’imperativo è pensare alla partita di domani” ha detto Vincenzo Montella oggi in conferenza stampa. L’annuncio arriverà a Borsa chiusa per evitare scossoni a un titolo che negli ultimi anni ha avuto oscillazioni anomale e alcune volte inspiegabili. Ma questo ormai è il passato. Ora parte la Roma targata DiBenedetto. Si chiude. Stavolta sembra proprio di sì.
(f.m.)