Vince il Siena per 1-0 grazie a un calcio di rigore di Calaiò la sfida contro la Roma. Una partita che i numeri non raccontano alla perfezione: la Roma domina nel possesso palla (70% contro 30%, numeri da Barcellona) ma non capitalizza i palloni giocati, più del doppio del Siena, nè i 17 minuti (contro 4) di supremazia territoriale. Soprattutto dopo aver subito il gol, la Roma ha spinto e assediato il Siena, senza però riuscire a sfruttare questo dominio, prova ne sono i 10 tiri contro 7: quasi in parità questo dato, e dobbiamo anche annotare che la Roma ha registrato un 49% di attacco alla porta contro il 43% del Siena: sono numeri quasi simili che quindi non si spiegherebbero se guardassimo soltanto il dato relativo al possesso palla e alla supremazia. Viviani è l’uomo che ha provato di più a fare gioco, per lui 95 passaggi riusciti. Ottimo nel Siena Vergassola: il capitano ha recuperato 22 palloni. La Roma non è stata precisa nemmeno nei passaggi: il 74% è un dato buono ma non ottimo per una squadra che fa del possesso il suo punto di forza.
Il gol che decide la partita arriva al 51′ minuto. Calaiò, come sempre abilissimo nel gioco di sponda, riceve un pallone al limite dell’area e di prima lo gira di sinistro alle sue spalle. Destro si inserisce da dietro, tagliando in “backdoor” alle spalle di un clamorosamente distratto Kjaer che nel tentativo di recuperare lo tocca con la punta del piede sulla gamba. Forse l’attaccante dell’Under 21 si lascia un po’ cadere, ma l’intervento del danese è goffo e comunque in ritardo. Sul dischetto si presenta lo specialista Calaiò: il suo sinistro a incrociare è chirurgico, Stekelenburg si distende in tutta la sua lunghezza ma può solo sfiorare il pallone che si insacca proprio all’angolino. Per Calaiò si tratta del decimo gol nel suo finora ottimo campionato.
Così Giuseppe Sannino dopo la vittoria del suo Siena: “Giocare contro la Roma è difficilissimo, i miei ragazzi hanno corso molto e alcuni di loro avevano i crampi alla fine. Sono soddisfatto per squadra e tifosi, ma ora dobbiamo voltare pagina. Il calcio della Roma è offensivo, è normale essere umili e sacrificarsi, abbiamo dovuto attenderli nella loro metacampo ma con il centrocampo a 5 che ho provato a partita in corso è andata bene. Abbiamo sofferto, ma siamo ripartiti quando abbiamo potuto”. Su Luis Enrique: “Resto convinto che sia un grandissimo allenatore”. Luis Enrique si dice rammaricato per la sconfitta della Roma: “Oggi tanti dei miei giocatori non hanno giocato al loro livello. Purtroppo andiamo in difficoltà quando non siamo bravi a fare possesso palla. Siamo delusi perchè potevamo guadagnare una posizione in classifica, ma dobbiamo rialzarci, non siamo ancora regolari come vorremmo. Il Siena del resto è stato bravo”. Poi due parole sulla tattica: “I terzini hanno spinto poco? Non parlo dei ragazzi, hanno tutti fatto comunque il loro lavoro. Kjaer centravanti nel finale? E’ stata una mossa disperata, non mi piace farlo ma dovevo. E’ stato curioso. C’era lì Kjaer, ma non abbiamo crossato così tanto”.