Alberto Bettiol mania dopo la vittoria al Giro delle Fiandre: il ciclista 25enne ha permesso all’Italia di tornare ad esultare dopo 12 anni e c’è grande gioia per il suo trionfo. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il toscano ha spiegato: «Purtroppo ho avuto un problema abbastanza serio alla schiena, che è esploso a fine 2017. Dopo il circuito di Saitama, in Giappone, ero in sedia a rotelle. Non camminavo più. E’ una cosa che pochissime persone sanno. Ho un problema alla colonna vertebrale, in zona sacrale. In pratica, ho poco sviluppati i muscoli che stabilizzano il bacino, e questo si “torceva”. Mi era stata diagnosticata una sacroileite. Abbiamo dovuto anche chiamare l’Alitalia per predisporre un volo di rientro ad hoc».
ALBERTO BETTIOL, TRIONFO AL GIRO DELLE FIANDRE
Prosegue Alberto Bettiol ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: «Abbiamo trovato la chiave per guarire con esercizi specifici che di base sono di “core stability”. La squadra mi ha messo a disposizione degli specialisti e all’incontro a Manchester io ho portato anche il mio fisioterapista per studiare un piano di recupero». Un successo incredibile, frutto degli allenamenti con il coach Leonardo Piepoli: «Mi segue dal 2016. Gli allenamenti variano a seconda del momento della stagione. Se è una fase in cui non ci sono gare e faccio altura, mi alleno anche un giorno sì e uno no. Mi piace così. Un giorno ad alta intensità e grande volume, molto forte, e uno me lo prendo proprio di riposo. Diciamo che non c’è un piano a lunga scadenza. Tra noi per gioco diciamo che Leonardo è uno ‘stalker’. Non fa mai un programma che supera i tre giorni, perché se ti svegli alla mattina che ti senti stanco magari non puoi fare le ore che hai in programma. Si cambia».