La vittoria finale se la giocano in cinque, ma la trasferta giapponese di domenica, potrebbe ridurre il numero dei contendenti. Un passo falso equivarrebbe, quasi certamente, a perdere il trenino dei primi e ad infrangere i sogni mondiali. Fernando Alonso reduce da una doppietta che lo ha proiettato in seconda posizione in classifica, a -11 dal pilota Red Bull Mark Webber, sa che da qui ad Abu Dhabi occorrerà dare il massimo e, soprattutto, non commettere errori che potrebbero essere determinanti.
Fernando Alonso:
“E’ il momento per rilassarsi e per fare il pieno di energie in vista del rush finale di una stagione intensissima. Il weekend di Singapore è stato molto stressante dal punto di vista fisico, soprattutto a causa dell’umidità e della disidratazione. Mi sono tenuto sempre in contatto con la squadra e so che a Maranello c’è stata tanta gioia per la vittoria di domenica scorsa. Giusto, anch’io sono felice ma sappiamo bene che il difficile arriva adesso. Questi due successi consecutivi ci sono serviti per ridurre il gap che avevamo accumulato ma non siamo certo ancora in testa! Ora inizia il bello, la sofferenza vera, il momento in cui tutti dovremo mettercela tutta, senza fare il minimo passo indietro. La corsa al titolo è ancora aperta a cinque piloti. Tante volte quest’anno si è visto come la situazione cambiasse in fretta quindi tutto può ancora accadere. Certo è che se qualcuno dei cinque dovesse fare ancora un passo falso, allora sarebbe tutto più difficile. Io resto della mia idea: l’importante è andare sempre sul podio, poi i conti si faranno ad Abu Dhabi. Le vittorie di Monza e di Singapore ci danno fiducia, soprattutto perché arrivano dopo una stagione difficile, che ci ha visto più volte appesi ad un filo nella lotta per il titolo. Aver vinto su due piste così diverse ci dà la conferma che disponiamo di una macchina molto versatile e ci fa affrontare le prossime gare senza paura. Mi hanno chiesto se sia stato più bello il successo di Singapore o quello di Monza. Beh, anche se vincere è bellissimo, dovunque lo si faccia, devo dire che farlo in Italia alla guida di una Ferrari mi ha dato un’emozione davvero unica e speciale”.