La spunta l’Inter 1 a 0 a Cesena, in una di quelle partite facili da vincere a parole, difficili quando poi scendi in campo. Già, perché il Dino Manuzzi è un campo insidioso, per il calore del pubblico che riesce a conferire al Cesena un entusiasmo necessario per riuscire a dare aggressività e cattiveria alle azioni offensive. La spunta grazie a un imperioso stacco del difensore centrale Andrea Ranocchia, al suo secondo gol nerazzurro, che risolve un match che solo così, su calcio piazzato, poteva essere risolto, visto che gli attaccanti, anche se si muovono e giocano bene, proprio non riescono a segnare con continuità. Ma di questi tempi per l’Inter, che non può nemmeno più fregiarsi, come alibi estremo, del titolo di campione del mondo, è proprio tutto oro quel che luccica, soprattutto se serve a dare la terza vittoria consecutiva, senza subire gol. Il Cesena invece conferma di aver ritrovato un’ottima condizione psicofisica, dato che tiene i nerazzurri alle corde per tutto il primo tempo, e li fa tremare negli ultimi 5 minuti del match.
– Ed è proprio vero che il Cesena domina il primo tempo, anche se a dire il vero è l’Inter a partire forte, cominciando a lavorare gli avversari ai fianchi. Ma questo atteggiamento produce solo un violento tiro-cross di Cambiasso e una staffilata di Nagatomo nei primi dieci minuti, poi pian piano emerge il Cesena, che aggredendo alto e sfruttando la fisicità di Guana e Parolo a sostegno della classe di Mutu ed Eder, riesce, guidata da un super Candreva, a raggiungere spesso la base avversaria. Ma mai a conquistarla, perché gli attaccanti non sono incisivi negli ultimi sedici metri, e a lungo andare questo atteggiamento non paga. L’unica occasione è una fucilata di Candreva al 32’, che Julio Cesar disinnesca con difficoltà. Il primo tempo si chiude con un ritorno dell’Inter, che prova a ferire prima con una punizione dal limite di Coutinho, che non riesce ad abbassarla abbastanza, poi con un tiro di Milito, che dopo una sterzata “made in 2010” sfiora la traversa.
– Il secondo tempo si apre come il primo, e l’occasione migliore arriva al 52’, quando Guana, involato verso la porta, prima è troppo lento nella corsa, poi troppo tardivo nella conclusione, optando per un passaggio al centro per Mutu, ormai recuperato dai difensori. Al 60’ Parolo brucia i guantoni di Julio Cesar con un formidabile sinistro, ma sulla respinta del brasiliano sono più lesti i difensori nerazzurri. E qui finisce l’egemonia bianconera, perché 3 minuti dopo Ranocchia azzecca la zuccata vincente, anticipando Antonioli sul cross teso di Maicon. Il Cesena subisce molto il colpo, e per venti minuti sparisce dal campo. È solo il silenzio prima del balzo, dato che gli ultimi 5 minuti sono un inferno per qualsiasi interista: all’85’ Julio Cesar fa una parata da stropicciarsi gli occhi, salvando d’istinto, reattività, senso della posizione e chi più ne ha più ne metta, un tiro di Ghezzal da 3 metri. Per il resto tanto fumo e niente arrosto, nel senso che l’incredibile sforzo finale non produce altre vere occasioni da gol.
Perciò Ranieri può portarsi a casa 3 punti importantissimi, che si rivelano fondamentali sia per tenere il passo delle altre due “grandi”, entrambe vittoriose, sia per avvantaggiarsi in vista del doppio scontro diretto serale, dove si affronteranno Napoli-Roma e Udinese-Lazio. La rincorsa scudetto, che nessuno osa nominare, sembra essere cominciata: recuperare tanti giocatori titolari, mancando ancora Sneijder, si è rivelata la miglior medicina per questo malato. Il che però non può esonerare Moratti da un intervento nel mercato di riparazione che si rivela necessario per due motivi: innanzitutto per bilanciare questa squadra e rinfrescarla, ma soprattutto per ridare entusiasmo a un ambiente che ne ha davvero bisogno. L’anno scorso arrivò Leonardo in panchina, stavolta chi arriverà?
Ranocchia al 18′ s.t..
Antonioli; Comotto, Rodriguez, Von Bergen, Lauro (43’st Benalouane); Parolo, Guana; Ceccarelli (23′ st Bogdani), Mutu, Candreva; Eder (23′ st Ghezzal) (Ravaglia, Ricci, Djokovic, Malonga). All. Arrigoni.
Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Motta, Coutinho (1′ st Obi); Milito (44′ st Stankovic), Pazzini (37′ st Forlan) (Castellazzi, Samuel, Alvarez, Zarate). All. Ranieri 6
Romeo di Verona.
Ammoniti: Comotto. Angoli: 9-5 per l’Inter. Recupero: 2′; 4′.
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Antonioli: 5: praticamente non sollecitato in tutta la partita, l’unica volta in cui è davvero chiamato in causa, toppa clamorosamente
Comotto: 6.5: fa ammattire Nagatomo, e non è così facile come sembra
Rodriguez: 6: regge per quanto può la difesa, si affaccia anche davanti
Von Bergen: 5.5: non trova la quadratura, spesso soffre
Lauro: 5.5: dalla sua parte si soffre
Dal 43’st Benalouane: s.v.
Parolo: 6: un paio di conclusioni interessanti e qualità nel rompere gioco
Guana: 6.5: nel primo tempo è protagonista per come supporta l’azione offensiva, poi si spegne
Ceccarelli: 6.5: sorprendente nel primo tempo per l’intensità, riparte male e viene sostituito
Dal 23′ st Bogdani: 5.5: entra per sfondare, ma i compagni non lo capiscono e non lo coinvolgono
Mutu: 6.5: nel primo tempo è altalenante, nel secondo si scatena
Candreva: 7.5: indemoniato, corre, pressa, passa, tira: e fa tutto eccezionalmente
Eder: 6.5: qualità interessanti, poca concretezza
Dal 23′ st Ghezzal: 7: impatto molto positivo, viene murato da Julio Cesar e non capisce come
All. Arrigoni: 7: ha ridato linfa a una squadra esausta
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Julio Cesar: 8: dopo una parata così, cosa devono fare gli attaccanti per sperare di segnare? Di sicuro, non guardarla alla tv
Maicon: 7: mancava tanto all’Inter, si sta capendo perché: corsa a perdifiato e qualità immensa
Lucio: 7.5: ci sono delle giornate in cui non lo passi neanche se hai la moto. Oggi è una di quelle
Ranocchia: 7: voto aumentato dal gol, perché se è roccioso in difesa, è macchinoso in impostazione
Nagatomo: 6: parte forte, col desiderio di fare il terzo gol in tre partite; ma poi cala
Zanetti: 5.5: non incide come al solito, anzi spesso commette errori banali
Cambiasso: 6.5: solita regia intelligente e oculata
Motta: 6.5: qualche eccellente verticalizzazione, e smistamento centrale con qualità
Coutinho: 5.5: evanescente e inconcreto
Dal 1′ st Obi: 6: molto impulsivo come al solito, ma la sua freschezza aiuta
Milito: 6.5: non c’è il gol, ma c’è reattività e velocità come non si vedevano da tempo
Dal 44′ st Stankovic: 6.5: entra e in un minuto sfiora il gol
Pazzini: 6: due o tre girate di testa e poco più, ma con Maicon che crossa è un’altra cosa
Dal 37′ st Forlan: s.v.
All. Ranieri: 6: il gioco latita: perlomeno arrivano i punti
(Giovanni Gazzoli)