Tevez, fortissimamente Tevez. L’inserimento prepotente del PSG nella corsa all’Apache ha reso ancora più difficile la corsa del Milan e dell’Inter al talento del Manchester City. Passati ormai i tempi in cui le squadre italiane potevano far forza sulla maggiore liquidità; c’è ora da lavorare esclusivamente d’astuzia, fare i conti con la crisi generale e confidare che il prestigio accumulato negli anni basti per convincere i calciatori ad approdare nel bel paese. In questo estenuante lavoro fatto di chiamate, e-mail, prestiti con diritto di riscatto e rateizzazioni si erge la figura fondamentale dell’intermediario. Per orientarsi meglio nella ragnatela di voci abbiamo allora contattato, in esclusiva per ilSussidiario.net, il volto del momento quello di Giuseppe Riso, 28enne operatore di calciomercato; l’uomo che cura gli interessi dell’Apache per l’Italia. Nonché il primo a far nascere il germe dell’idea Tevez nella testa di Galliani e Moratti. La voce che ci accoglie è di quelle esauste e provate dalla lunghissima trattativa: “Non voglio fare dichiarazioni in questa fase perché è un momento in cui è già stato detto tutto”. Rispondere alle solite domande è effettivamente snervante e per questo lo proviamo a cogliere in contropiede, gli chiediamo se esista qualche altro intermediario che può trattare Tevez per l’Italia e la risposta non tarda ad arrivare: “ No, non c’è nessun altro. Sono l’unico”. Colto nel segno ci apriamo il varco giusto per inserire le nostre domande sulla situazione generale. Il ritiro del Milan dalla corsa per l’Apache sembra aver completamente cambiato le carte in tavola ed aver aperto le porte all’inserimento dell’Inter, ma la trattativa potrebbe non esser chiusa. “Non ci sono novità, è già stato detto tutto. Se ne riparlerà solo dopo il derby”. C’è dunque solo da aspettare, ma il PSG rimane vigile ed insidioso, in fondo il 31 gennaio è ancora lontanissimo. Sulla soluzione francese però, qualcosa sembra esser cambiato, Riso non appare più inflessibile e concede un’apertura, piccola ma pur sempre un’apertura, alla società di Leonardo: “Non credo che il ragazzo andrà a giocare nel PSG ma tutto è possibile”. Già proprio tutto, persino un ritorno del Milan o che l’Inter decida di rilanciare. Insomma la situazione è più calda che mai.
Non ci resta che aspettare. Prima c’è il derby, da giocare tanto sul campo quanto sul mercato, perché l’argentino è l’occasione ghiotta; il piatto ricco che offre questa sessione di calciomercato. Il nome giusto per spostare gli equilibri di una Serie A molto combattuta. Non importa che Pato abbia detto no all’ipotesi d’addio, quando Galliani si mette qualcosa in testa è davvero difficile togliergliela; un po’ come Moratti, alla disperata ricerca di un nuovo pupillo da coccolare dopo l’addio dell’ancora rimpianto Eto’o. E dunque non ci resta che aspettare il derby, ma siamo così sicuri che si concluderà effettivamente domenica sera al novantesimo minuto?
(Massimiliano de Cesare)