Tra ipotesi di trattative ancora tutte da dimostrare (Jovetic) ed obiettivi sfumati (Lavezzi), l’Inter si avvicina alla sessione estiva del calciomercato con l’obbligo impellente di definire al più presto le situazioni interne e fornire a Stramaccioni una rosa definitiva per i preliminari di Europa League da disputare il prossimo 2 agosto. Il tempo è dunque tiranno e per questo l’Inter è una delle squadre più attive in queste prime torride giornate di operazioni. Definito l’approdo di Palacio in nerazzurro, l’attacco resta comunque il reparto sul quale sono concentrate le maggiori attenzioni dei vertici di Corso Vittorio Emanuele. Agli addii ormai scontati di Zarate e Forlan, infatti, rischia ben presto di aggiungersi un nuovo spinoso caso: quello riguardante Gianpaolo Pazzini. Il futuro del centravanti di Pescia è tutt’altro che scontato e, nonostante l’ipotesi di un inserimento nella trattativa per Lavezzi sia stata scongiurata, la sua permanenza all’ombra della Madonnina è fortemente in dubbio. Sorprendentemente però, non sarebbe la società meneghina a volersi privare del giocatore, quanto lo stesso Pazzo a meditare l’ipotesi di un addio. Secondo fonti vicine alla società meneghina, raccolte in esclusiva dalla redazione de IlSussidiario.net, l’intenzione di Moratti e soci sarebbe quella di trattenere il giocatore ed inserirlo in quell’ottica di turn over ragionato necessario per la tripla competizione. Insomma la prima scelta sarebbe senza ombra di dubbio il ritrovato Milito, ma Pazzini avrebbe comunque i suoi spazi, specialmente in Europa League e Coppa Italia dove verrebbe concesso maggiore spazio alle seconde linee. Una garanzia quella fornita da Stramaccioni non sufficiente per convincere il giocatore e fargli passare il mal di pancia. Che il Pazzo soffra la pressione è noto, così come gli errori sotto rete dell’ultimo periodo interista sono lì a testimoniare. Per rendere al meglio, infatti, l’attaccante scuola-Atalanta ha bisogno della massima fiducia dello staff tecnico e dell’intero ambiente. Una fiducia (a priori) che un pubblico ed una società esigente come quella interista non possono concedere. Successe già ai tempi della Fiorentina, quando uno scatenato Gilardino tarpò a lungo le sue ali bloccandone l’espolosione. All’epoca la soluzione più logica lo spinse lontano dalla Fiesole, sotto il lumicino di una lanterna a tinte blucerchiate. Oggi la soluzione potrebbe essere simile.
Diverse squadre sono sulle sue tracce e sarebbero disposte a concedergli minuti e titolarità. Quella fiducia che lo ha reso uno dei bomber più prolifici della massima serie non più tardi di due anni fa. Lazio, ma non solo perché la fila delle pretendenti è lunga ed articolata. Bisognerà convincere il giocatore, ma sorpattutto l’Inter che in realtà, tutta questa voglia di cedere il giocatore non ce l’ha. Del resto, con questi Pazzi in giro, non si può mai sapere.
(Massimiliano de Cesare)