CONFERENZA MAZZARRI/ FC Inter news, il mister: resto sicuro, cerco un Luiz Gustavo. Guarin? Dipende…

- La Redazione

Fc Inter news: Conferenza stampa Walter Mazzarri, FC Inter news: l'allenatore dell'Inter ha risposto alle domande dei giornalisti a San Siro, pensando alla stagione conclusa e alla prossima

mazzarri_guardalinee Walter Mazzarri, allenatore dell'Inter (Foto Infophoto)

Altre domande per Walter Mazzarri nella conferenza di San Siro: con che tipologia di giocatore si sostituisce Diego Milito? L’allenatore risponde: “Intanto c’è Icardi che è stato infortunato tanto tempo, è uno dei miei grandi rammarichi, mentre Diego è stato un grande equivoco: per me rappresentava il giocatore ideale, l’ho rincorso tutto l’anno. Nel frattempo c’è il bicchiere mezzo pieno ovvero la crescita di Icardi che ha fatto tanto bene pur alternando momenti positivi ad altri di flessione. Questo è servito, abbiamo creato la base di partenza per l’anno prossimo e per la successione di Milito, con un giocatore giovane che sa che può migliorare“. In seguito una riflessione sui numeri del campionato appena concluso: “Rispetto alla classifica dell’anno passato, dalla nona posizione in poi a parte la Juventus le uniche squadre che sono migliorate sono Inter e Roma. La Roma l’ha fatto in modo eclatante ma dopo l’abbiamo fatto solo noi. Da dove si veniva era quello, quello che si è fatto è questo. Intanto siano arrivati in Europa dove non eravamo più. Sembrano alibi ma sono fatti calcistici, sono numeri incontrovertibili, in funzione dei quali dico che è stato un anno molto positivo“. Poi un passaggio su Fredy Guarin: la prossima Inter può fare a meno di lui? “Dipende da come sarà l’idea tattica che porterò avanti, dipende da chi arriverà, io faccio delle scelte: quest’anno Guarin ha giocato poi per far giocare Kovacic ed Herannes insieme l’ho tenuto in panchina. Il 4 luglio ci rivedremo alla Pinetina e ci saranno già novità di mercato in più, ci sarà un mondiale in corso in più, a quel punto quando avrò tutta la rosa a disposizione farò anche queste valutazioni“.

Cosa serve all’Inter per migliorare? Tema ancora più attuale ora che è finito il campionato e si avvicina il calciomercato: “Ci saranno dei confermati -dice Mazzarri- e la prima settimana lavorerò anche sulla difesa a 4. Vorrei giocare con 4 dietro e un metodista. Per darvi l’idea del giocatore che ho in mente il top sarebbe un Luiz Gustavo, che però è irraggiungibile ma giusto per farvi capire. Serve questo tipo di giocatore che sa fare una certa cosa di base ma ne sa fare un’altra all’occorrenza. Quando avrò a disposizione la rosa a luglio, con gli eventuali nuovi arrivi con chi sarà confermato, cercherò il modulo più congeniale. Ne ho in mente tre e vorrei più che altro che la squadra li sappia riconoscere il prima possibile, per poter passare dall’uno all’altro anche a partita in corso e in base all’avversario“. Il punto di partenza sarà dunque la difesa a quattro, per un modulo iniziale diverso? “No ho detto questo, ho detto che dato che quest’anno per vari motivi l’ho fatto poco, lavorando con un gruppo nuovissimo che conosceva poco i sistemi di gioco. Quest’anno dando per scontato che molti giocatori sanno già gli altri due moduli a difesa a tre, voglio mettere a conoscenza della squadra l’altro sistema di gioco, che se verrà recepito nel modo giusto e con gli uomini giusti, potrà essere applicato all’inizio delle partire ma anche in corso. Devo essere convinto che i giocatori sappiano quello che devono fare e adattarsi“. Quanto agli obiettivi per la prossima stagione: il principale sarà la Champions League? Magari con una spina dorsale Ranocchia-Kovacic-Icardi? Le risposte del mister: “Partendo dalla seconda domanda direi sicuramente di sì. Della Champions ha parlato il presidente: ha dato tempo, detto che bisogna crescere, lui considera il primo anno della sua era il prossimo, questo è stato di transizione. Le linee programmatiche le detta la società, voi state attenti a parametri riscontrabili, poi se chiedete a me posso dire che cercherò di tirare la macchina oltre le aspettative, facendo ancora di più in un ambiente che conosco meglio dopo un anno di lavoro. Però delle basi di partenza oggettive ci devono essere, senza porsi limiti perché ogni partita va vinta e lavoriamo per quello“.

Mazzarri è tornato anche sui fischi che il pubblico interista gli ha indirizzato prima di Inter-Lazio per l’esclusione di Javier Zanetti dalla formazione titolare: “L’ho già detto, ho capito la dinamica di quel momento: il pubblico non aveva compreso bene la scelta perché pensava ad un tributo particolare alla vecchia Inter; nel frattempo l’allenatore dell’Inter moderna, attuale, era concentrato a tornare in Europa, e credo che come ho gestito l’addio al campo di Zanetti sia stato la via migliore, considerando il risultato della partita. L’esito mi ha dato ragione: Zanetti è entrato al momento giusto, ha contribuito a portare a termine un risultato già acquisito. La storia va capita, il risultato mi ha dato ragione e la gente lo apprezzerà“. Una domanda anche su squadra come Parma e Torino, meno attrezzate dell’Inter a livello qualitativo ma che hanno ottenuto quasi gli stessi risultati: “Ogni anno ha la sua storia, le sue rivelazioni l’anno scorso c’era l’Udinese ad esempio. In un club dove non ci sono le stesse pressioni, dove non c’è un blasone da difendere, dove le squadre ti affrontano in un certo modo è tutto più semplice. Quest’anno è stato particolare non solo per noi: ad esempio si sono staccate le due davanti in maniera spropositata, la quota salvezza è stata più bassa; alla fine però conta il risultato in base all’obiettivo, poi ci sarebbero da fare altre considerazioni tipo che l’Inter è in una fase particolare, di ristrutturazione. In questi casi la matematica non può non essere paragonata a certi parametri“. 

L’Inter si è classificata quinta in campionato a 42 punti dalla Juventus capolista e a lunga distanza anche da Roma (-25) e Napoli (-18): come pensa di ridurre il gap in estate considerando che anche le altre si rafforzeranno? Mazzarri: “Nella mia storia ho sempre cercato di far bene sul campo, a livello di quella che io chiamo con un termine un pò anomalo produzione tecnica. Se non possiamo competere ad armi pari in certi parametri bisogna cercare di migliorare in questo aspetto, nel lavoro sul campo. Chiedo a voi di essere molto attenti ad informare il pubblico: prima che acquisti ci vuole lavoro, col lavoro si può crescere. Con la società dobbiamo fare tante cose insieme da qui all’inizio della prossima stagione, saranno i dirigenti a parlare meglio della programmazione del mercato“. Non avere a disposizione quattro senatori come Samuel, Zanetti, Cambiasso e Milito rischia di “svuotare” l’ambiente? L’allenatore risponde: “Con questa domanda mi dai l’opportunità di dire che sono stato orgoglioso di accompagnare quattro campioni che hanno fatto la storia dell’Inter, pur in un’annata particolare. Loro stessi ci tenevano tanto a lasciare l’Inter almeno in Europa League, ci siamo salutati nel modo migliore. Mancheranno sicuramente questi ragazzi, questi riferimenti, ma in un anno insieme ho vissuto l’ambiente Inter, ora so che posso trasferire sia ai nuovi che ai confermati la mentalità giusta. Quest’anno si è gettato le basi anche per iniziare al meglio il prossimo: intendo anche una mentalità positiva, da Inter, che speriamo di trasferire sul campo anche la prossima stagione, con maggiore convinzione. I giovani che sono cresciuti bene quest’anno avranno un bagaglio di esperienza da mettere in campo nel prossimo“.

Si è poi passati all’analisi della stagione appena conclusa. Qual è stato il maggiore errore del mister? “Si poteva fare di più, in qualche partita col senno di poi volevo fare alcune cose in più, a livello generale una prima riflessione è che abbiamo fatto troppi pareggi, tra cui alcune mancate vittorie che abbiamo gettato al vento perché non abbiamo saputo gestire il vantaggio, oppure non siamo stati cinici e cattivi per vincere. Di questo mi assumo io la responsabilità, sono io il primo responsabile, ma stiamo lavorando con i giocatori per migliorare da questo punto di vista. Facendo il saldo generale tra positivo e negativo di sicuro abbiamo fatto più cose positive“.

Walter Mazzarri ha cominciato la sua conferenza stampa a San Siro chiarendo il suo futuro sulla panchina dell’Inter: “Resterò? Questo è sicurissimo, sono stato molto felice della telefonata ricevuta dal presidente Thohir, dopo che abbiamo battuto la Lazio ed è stato sancito matematicamente il nostro quinto posto. Se si guarda da dove siamo partiti, quello che abbiamo fatto, tutte le variabili che sono subentrate, non posso capire come si possa valutare un anno così come negativo. Sarebbe assurdo soprattutto quando il quinto posto era riconosciuto da tutti come l’obiettivo più realistico. Poi potete trarre le vostre conclusioni“.

Oggi alle ore 12.30 tutti i riflettori saranno puntati su San Siro. Non una partita, ma la conferenza stampa di fine anno di Walter Mazzarri. L’attesa è grande anche perché nel corso del campionato tante volte l’allenatore dell’Inter ha dichiarato “parlerò a fine stagione”. Adesso il momento è arrivato. Il tecnico livornese parlerà ed esporrà le sue riflessioni su una stagione ricca di alti e bassi, in cui certamente è stato centrato l’obiettivo fondamentale, cioè il ritorno nelle Coppe europee, ma di certo il quinto posto con conseguente playoff di Europa League da affrontare a fine agosto non è certo il traguardo che sognano i tifosi nerazzurri, che al tecnico imputano soprattutto un’identità di squadra discontinua, un gioco spesso non brillante e una certa cautela (eccessiva?) nel lanciare i giovani, su tutti Mateo Kovacic, titolare fisso solo nell’ultima parte della stagione. Di certo non è stato facile lavorare nel corso di una vera e propria rivoluzione societaria, come più volte Mazzarri ha ricordato, ma non sempre tutto ha funzionato, anche nel rapporto con i tifosi (vedi i fischi prima di Inter-Lazio), senza dimenticare anche tanti episodi sfavorevoli (vedi tanti rigori non fischiati per l’Inter). Ma non si parlerà solo di quello che è stato: ormai è la prossima stagione quella che conta. Futuro vuol dire soprattutto il nodo sul rinnovo di contratto. Mazzarri certamente allenerà l’Inter nel 2014-2015, ma lo farà come allenatore in scadenza (30 giugno 2015) oppure l’accordo con il presidente Erick Thohir verrà prolungato almeno di un anno? Sul calciomercato non potranno essere fatte spese folli: anche su questo si attende di sapere quali saranno le priorità di Mazzarri, che soprattutto alla società chiede programmi chiari e condivisi e obiettivi comunicati in modo onesto anche all’esterno, in modo da non creare nei tifosi aspettative che poi non potrebbero essere esaudite. I temi sono tanti, in mezzo al guado che ha visto domenica l’addio dei quattro senatori argentini, un vuoto che certamente si farà sentire al di là del contributo strettamente tecnico, che nell’ultima stagione è stato di livello solo per Esteban Cambiasso, che infatti secondo molti sarebbe dovuto rimanere.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie