Nell’andata degli ottavi di Champions League Josè Mourinho e l’Inter sono tornati ad avere qualcosa in comune, anche se non piacevole: hanno subito gol all’ultimo minuto di recupero. Certo, l’effetto della rete del Cska Mosca al Real Madrid – che ha sigillato l’1-1 dopo la rete di Cristiano Ronaldo – non dovrebbe essere pari a quello del Marsiglia che ha causato l’ennesima sconfitta nerazzurra, e le merengues restano nettamente favorite per il passaggio del turno, ma lo “Special One” non ha comunque gradito quel pareggio che ha bloccato una lunga serie di vittorie, sia se si contano i successi consecutivi col campionato sia se si considera il fatto che finora nel 2011/2012 il Madrid in Champions aveva solo vinto. Tra gli imputati è finito Kakà, entrato al 30′ minuto del secondo tempo ma – nonostante il poco tempo giocato – ritenuto tra i responsabili del pareggio per l’atteggiamento mostrato in quello spezzone di partita, apparso ai più alquanto apatico e distaccato. A quanto pare, anche lo stesso Mourinho la penserebbe così; infatti, “Marca” – giornale sempre vicinissimo alle cose della “Casa Blanca” – ha titolato così sulla prima pagina del quotidiano di oggi: “Mou si arrabbia con Kakà. L’allenatore rimprovera al brasiliano la passività nel gol del Cska e la sua attitudine negativa”. Il riferimento è appunto al quarto d’ora giocato da Kakà a Mosca, con l’ex milanista entrato con il Real Madrid in vantaggio e tornato a Madrid con un 1-1 che sa di beffa. Di certo Kakà non ha dato quello che Mou si aspettava da lui per “congelare” la partita e portare a casa una vittoria che nell’andata degli ottavi di Champions manca ai “blancos” da ben cinque stagioni. Tuttavia bisognerebbe anche considerare che non è mai semplice – soprattutto per un brasiliano – entrare per giocare venti minuti scarsi nel gelo di una sera di febbraio a Mosca, e forse non è neanche troppo stimolante per un grande campione come “Riccardino”. Marca sostiene che Josè non abbia gradito la sua mancata reazione sulla punizione che ha portato al pari di Wernbloon; lo stesso vale per Cristiano Ronaldo, che però aveva segnato l’1-0 e mostrato buona voglia per l’intera gara. Il vero problema è il rapporto di Kakà con Mourinho, e probabilmente con l’intero Real Madrid, visto che in Spagna non è mai stato il fenomeno a cui erano abituati i tifosi del Milan.
In questa stagione, in particolare, ha vissuto uno straordinario mese di ottobre, ma è poi nuovamente scivolato in un grigio anonimato. Tornano così le voci che danno per possibile un “tuffo nel passato” per il futuro di Kakà: l’ipotesi sempre affascinante di un suo ritorno al Milan non va mai trascurata, se Berlusconi decidesse di farlo. In questo momento però è più probabile che l’”amarcord” avvenga con Ancelotti e Leonardo, cioè con l’onnipresente Paris Saint Germain, che sembra più attrezzato per sostenere uno stipendio che – è bene ricordarlo – è di 9 milioni di euro annui. Intanto la telenovela continua…
(Mauro Mantegazza)